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| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 10:52
Favolosa. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 11:04
Mi piace la composizione e i colori  |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 11:05
ho aggiunto ora il testo, grazie.
ti dirò una cosa: è in corso una discussione sulla simulazione del Kodachrome in digitale www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=3849812&show=last#22281774
ed allora sono andato a riprendermi qualche dia che avevo già duplicato in digitale, per pubblicarla su Juza al fine di far comprendere come questa pellicola avesse una resa ammirevole del colore ed una gamma tonale estesissima. Il risultato è stata una sorpresa anche per me, perché le foto che ho caricato brillano per la bellezza dei colori come le dia in Kodachrome si distinguevano immediatamente da tutte le altre. Man mano che le elaboro sono realmente stupefatto |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 11:11
Mi piace molto il contrasto tra i bianchi e i violetti, soprattutto l'albero in secondo piano. Secondo te queste pellicole vengono simulate bene ? Perché io sono un pò scettico. |
| inviato il 31 Gennaio 2021 ore 11:46
Questa è una dia, perciò non c'è simulazione che tenga.
Stanno lavorando alla simulazione ma per me ci sono ancora lontani.
Mi spiego: la diapositiva non è un file unico jpg o raw che sia, ma un insieme di 20mega di file singoli -la grana-
Cosa significa: se vuoi correggere una foto -digitale- devi agire sui vari canali del colore e questi andranno ad agire su tutto il file allo stesso modo ed allo stesso tempo. Di conseguenza renderai tutto -semplifico- più blu o più rosso; tutto insieme, non una zona per volta, non un dettaglio per volta, a meno di selezionare una certa area e lavorarci pezzo per pezzo.
Lo stesso in fase di ripresa: vuoi correggere la temperatura cromatica? Benissimo, lo puoi fare, ma su tutto il fotogramma. Ora... immagina che la tua digitale abbia un certo carattere sulla resa di certi toni, le impostazioni che potrai dare andranno ad interessare tutta la ripresa, non solo quei toni specifici, se modifichi una cosa ne penalizzi un'altra.
Una dia come il Kodachrome ha una resa molto particolare sui rossi -con un gamut che si estende al bordo dell'infrarosso vicino- Questo significa che quel tono particolare è comunque registrato e perciò utilizzabile.
A parte la differente impressione che restituisce già guardandola in trasparenza, che si distacca da tutte le altre dia E6, se la elabori in digitale, questa mostra un'enorme ricchezza di informazioni nella sua grana -estensione tonale- per il semplice fatto che il rosso è ottimizzato per il rosso, il giallo per il giallo ed il cyan per il cyan. In un sensore hai un bayern che esegue un'interpolazione e restituisce un certo carattere in base ad un algoritmo. In una pellicola ci sono 20 mega di algoritmi separati che concorrono all'immagine.
Forse, una simulazione potrebbe essere efficace se fosse in grado di lavorare per aree specifiche dell'immagine e non sul file tutto insieme.
Morale: il digitale è bello e comodo ma... è anni luce lontano dalla pellicola
C'è una speranza su cui sto ragionando: il Foveon |
| inviato il 21 Febbraio 2021 ore 19:39
la foto è molto bella per la ricerca dell'illuminazione più creativa e per la composizione. Ovviamente un po' penalizzata dalla scansione sia nella restituzione del dettaglio sia nella grana, deve dare il meglio di sè in proiezione, l'ambiente per cui è nata. E penso che sia molto bella |
| inviato il 21 Febbraio 2021 ore 20:15
......... un gran gran bel lavoro ........................... |
| inviato il 21 Febbraio 2021 ore 20:27
Un dipinto, complimenti
Pietro |
| inviato il 21 Febbraio 2021 ore 20:46
Ragazzi... è il Kodachrome!
Non ci si rende conto di cosa ha perso il mondo della fotografia finché non si vanno a vedere le immagini scattate con quella pellicola.
L'ho già scritto altrove: le dia in PKR emergono immediatamente in mezzo alle altre (emulsioni E6) anche se non sono riconoscibili dal telaietto. Il loro colore è realmente unico.
Io penso che, tra le altre cose, dipendesse dalla sensibilità di quella pellicola anche all'infrarosso vicino, che le consentiva di 'spremere' le tonalità calde anche in condizioni di luce molto fredda. |
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