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Guardo l'ora... caspita sono in ritardo, non conosco bene la zona e penso che mi perderò il tramonto...
Esco da lavoro in tutta fretta, prendo l'auto e volo. Via via le strade cominciano a diventare sempre più piccole e mi lascio alle spalle il caos cittadino, per calarmi nel silenzio della campagna della Val 'Orcia, che morbida con le sue colline mi culla, mentre guido, con un ritmo ipnotico. Quando arrivo a destinazione scorgo da lontano una colonna di auto parcheggiate ai bordi di una strada sterrata. "Cavolo" esclamo, ci sarà da sgomitare. Parcheggio , carico lo zaino in spalla, cavalletto in mano , torcia frontale sul capo e mi incammino. Un cancello sgangherato, con un vecchio lucchetto arrugginito, chiude la strada . Lo aggiro lateralmente seguendo il sentiero scavato e segnato dal passaggio di migliaia di persone che mi hanno preceduto negli anni. Alzo lo sguardo appena preso il sentiero e, con mia grande sorpresa, vedo un folla di gente che in un silenzio quasi religioso mi viene incontro, una lunga fila di innamorati, turisti, gruppetti di amici , famiglie e fotografi stanno andando via. Qualche centinaio di metri piu avanti vedo la mia meta. Soprendentemente non c'è più nessuno... e solo allora realizzo che forse è stata una piccola fortuna essere in ritardo. Poso a terra lo zaino, il treppiedi e mi siedo sul prato, rimanendo per un po' il silenzio ad ammirare il paesaggio che mi circonda. Dopo un po' piazzo l'attrezzatura e comincio a scattare fino a che non mi ritengo soddisfatto e sazio. Raccolgo tutto e torno verso l'auto, con in mente il ricordo indelebile che solo questi posti magici riescono a lasciarti...
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