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La leggenda delle Dolomiti...

Sculture & Murales (Costalta) 2

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La leggenda delle Dolomiti inviata il 19 Aprile 2020 ore 17:36 da Elleemme. 0 commenti, 73 visite.

1/60 f/6.3, ISO 800, mano libera.

www.lauromagrisphotonature.com -Obiettivo LEICA DC Vario-Summilux F1,7-2,8 24-75 mm eq.ti, focale 30mm - priorità apertura - val.dev.esp. +0,00 - Località: Costalta (BL) Artista/scultore Roberto Merotto (2012) - La leggenda dell'e Dolomiti: "Forse non tutti sanno che le Dolomiti vengono chiamate anche Monti Pallidi a seguito di un prodigioso incantesimo avvenuto ai tempi dell'Antico Regno delle Dolomiti. Tale regno era ricoperto di prati fioriti, boschi lussureggianti e laghi incantati. Ovunque si poteva respirare un'aria di felicità e armonia. Tranne che nel castello reale, perchè il figlio del re aveva sposato la principessa della Luna, ma un triste destino condannava i due giovani amanti a vivere eternamente separati. L'uno non poteva sopportare l'intensa luce della Luna che l'avrebbe reso cieco, l'altra sfuggiva la vista delle cupe montagne e degli ombrosi boschi che le causavano una malinconia talmente profonda da farla ammalare gravemente. Ormai ogni gioia sembrava svanita e solamente le oscure foreste facevano da solitario rifugio al povero principe. Ma le ombrose selve sono luoghi popolati da curiosi personaggi, ricchi di poteri sorprendenti e capaci di rovesciare inaspettatamente il corso degli eventi. Così un giorno il principe si imbattè nel re dei Silvani, un piccolo e simpatico gnomo in cerca di una terra per il suo popolo. Egli propose al principe uno scambio se la sua gente avesse avuto il permesso di abitare quelle terre, in cambio si impegnava a rendere lucenti le montagne del suo regno. Siglato il patto, gli gnomi tessero per un'intera notte la luce della Luna e ne ricoprirono tutte le rocce. La principessa potè così tornare sulla terra per vivere felicemente con il suo sposo. E le Dolomiti presero il nome di Monti Pallidi." - L'immagine è coperta da copyright di Lauro Magris , non può essere utilizzata in alcuna forma senza il consenso dell'autore





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