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Lungo la fila di cappelle sul lato più esterno di levante dell'ottagono, che delimita la Necropoli, si colloca la scenografica edicola Podreider. Il passo del Vangelo in cui Gesù scaccia i mercanti dal Tempio, viene rappresentato attraverso una scalinata di nove gradini in pietra di Rezzato, con incisi in ordine cronologico, dal più basso al più alto, i nomi dei defunti della famiglia. In cima è posta la scultura in marmo di Carrara raffigurante Cristo, che, stentoreo, mostra uno sguardo severo e minaccioso, con la mano destra impugna una frusta di cordicelle – come riportato nel Vangelo di Giovanni (2, 13-25) – e provoca la rovinosa caduta del profanatore, disteso sui gradini della base, rivolge gli occhi fissi e impauriti verso Gesù.
L'opera è stata commissionata per il Cavaliere della Corona Francesco Podreider (1830-1894), dal figlio Alfredo (1865-1936), avvocato di grande prestigio nella Milano del primo Novecento e marito della grande stilista Rosa Genoni (1867-1954), anche lei qui sepolta. Viene ricordata anche come una fiera attivista per i diritti delle donne e della pace, amica sodale di Anna Kuliscioff (1857-1925).
L'artista incaricato per la realizzazione di questa tomba è Domenico Ghidoni (1857-1920). Lo scultore, nato a Ospitaletto (BS), ha esposto all'Esposizione Triennale di Brera nel 1891 la statua Emigranti, grazie alla quale ha vinto il premio Tantardini. L'opera verista è stata fusa in bronzo nel 1920 ed è oggi è posizionata nei giardini di corso Magenta a Brescia. Ghidoni ha operato molto in ambito funerario, soprattutto al Cimitero Vantiniano di Brescia e al Monumentale di Milano. Qui si ricorda il monumento del 1910 in stile Liberty per Maddalena Monge Grün nel Rialzato A di levante.
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