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a 24mm, 1/125 f/5.0, ISO 5000, mano libera. Val d'Orcia, Italia.
Sant'Antimo è un'antichissima Abbazia abitata nei secoli dai monaci benedettini. La Chiesa attuale è stata edificata all'inizio del XII secolo, ma le origini dell'Abbazia sono molto più antiche. La leggenda fa risalire la fondazione di Sant'Antimo al IX secolo, all'epoca del Sacro Romano Impero, guidato dall'imperatore Carlo Magno, ritenuto il fondatore di una cappella, detta Cappella Carolingia, corrispondente all'attuale sagrestia. Certamente l'Abbazia esisteva nell'anno 814 quando l'imperatore Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, emana un diploma che la arricchisce di beni e privilegi. Il grande cantiere per l'edificazione della chiesa attuale prende avvio nel XII secolo, come testimoniato dalla Charta Lapidaria, un'iscrizione collocata nei gradini dell'altare maggiore che ricorda la donazione elargita all'abbazia dalla famiglia degli Ardengheschi nel 1118. Questo anno segna l'inizio del periodo di maggiore splendore di Sant'Antimo che diviene uno dei più ricchi e importanti monasteri della regione dal quale dipendono numerose pievi, castelli e poderi. Il presbiterio della chiesa abbaziale di Sant'Antimo non occupa soltanto l'abside, che, a parte il deambulatorio, è di dimensioni assai ridotte (ha il raggio che misura poco più di 5 m), ma si protende ad occupare la navata centrale sino alla penultima arcata partendo dall'ingresso. Nell'area al di fuori dell'abside semicircolare sono disposti, lungo il corridoio centrale, i semplici stalli lignei in cui prendono posto i canonici durante le funzioni religiose e durante la Santa Messa. In posizione piuttosto avanzata, sulla sinistra, vi è l'ambone, sul quale è stato riprodotto il bassorilievo del Maestro di Cabestany "Madonna con il Bambino e gli Evangelisti" che si trova sul campanile, mentre sull'altro lato, dando le spalle alla porta della sagrestia, si trova la sede su cui siede il celebrante durante le liturgie assieme ai due concelebranti principali o con il cerimoniere. Al centro dell'intersezione fra la navata e l'abside, ove, originariamente, vi era l'arco absidale si trova, rialzato di tre gradini, l'altar maggiore in pietra è costituito da un corpo di base avente la forma di un parallelepipedo completamente privo di decorazioni su cui poggia una lastra di marmo spessa circa 5 cm. Dietro l'altare si trova una delle più belle e preziose opere che sono custodite nel tempio il grande Crocifisso dipinto medioevale che, dopo secoli di abbandono presso il matroneo di destra, è stato ricollocato nel suo posto originario soltanto nel 1972. In questa magnifica rappresentazione di Cristo in Croce, in cui si mescola la scultura con la pittura, Gesù, che tiene gli occhi chiusi come un silenzioso grido di dolore, appare a torso nudo ed è cinto alla vita da una fascia di stoffa blu bordata d'oro, semplice e ricca allo stesso tempo. (Fonti varie)
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Ciao Walter, il pdr è eccellente, trovo maestosa la composizione la quale trasmette ottimo occhio fotografico, ti meriti anche tanti complimenti per il grande lavoro che hai fatto in didascalia, la quale è istruttiva, bravissimo come sempre