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il cenacolo vinciano...

MILANO

Vedi galleria (29 foto)

il cenacolo vinciano inviata il 22 Luglio 2019 ore 17:01 da Walter Bertolotti. 8 commenti, 612 visite. [retina]

a 16mm, 1/30 f/4.0, ISO 3200, mano libera. Milano, Italia.

Il Cenacolo è un affresco parietale ottenuto con una tecnica mista a secco su intonaco[ (460×880 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1495-1498 e conservato nell'ex-refettorio rinascimentale del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Si tratta della più famosa rappresentazione dell'Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano in generale. Nonostante ciò, l'opera - a causa della singolare tecnica sperimentale utilizzata da Leonardo incompatibile con l'umidità dell'ambiente - versa da secoli in un cattivo stato di conservazione, che è stato, per quanto possibile, migliorato nel corso di uno dei più lunghi restauri della storia, durato dal 1978 al 1999 con le tecniche più all'avanguardia del settore. Come è noto Leonardo non amava la tecnica dell'affresco, la cui rapidità di esecuzione, dovuta alla necessità di stendere i colori prima che l'intonaco asciughi imprigionandoli, era incompatibile con il suo modus operandi, fatto di continui ripensamenti, aggiunte e piccole modifiche, come testimonia dopotutto il brano di Bandello. Scelse di dipingere quindi su muro come dipingeva su tavola: i recenti restauri hanno permesso di appurare che l'artista, dopo aver steso un intonaco piuttosto ruvido, soprattutto nella parte centrale, e steso le linee principali della composizione con una specie di sinopia, lavorò al dipinto usando una tecnica tipica della pittura su tavola. La preparazione era composta da una mistura di carbonato di calcio e magnesio uniti da un legante proteico; prima di stendere i colori l'artista interponeva un sottile strato di biacca (bianco di piombo), che avrebbe dovuto far risaltare gli effetti luminosi. In seguito venivano stesi i colori a secco, composti da una tempera grassa realizzata probabilmente emulsionando all'uovo oli fluidificanti. Questa tecnica permise la particolare ricchezza della pittura, con una serie di piccole pennellate quasi infinite e una raffinata stesura tono su tono, che consentì una migliore unità cromatica, una resa delle trasparenze e degli effetti di luce, e una cura estrema dei dettagli, visibili solo da distanza ravvicinata; ma fu anche all'origine dei problemi conservativi, soprattutto in ragione dell'umidità dell'ambiente, confinante con le cucine. Nel 1977, dopo molti studi e ricerche, prese il via un grande e delicato progetto di restauro. Un'operazione destinata a durare più di un ventennio, e a mobilitare scienziati, critici d'arte e restauratori di tutto il mondo. L'impiastro di colle, resine, polvere, solventi e vernici, sovrapposte nei secoli in maniera disomogenea, avevano peggiorato notevolmente le condizioni, già di per sé molto delicate, della pellicola pittorica, consegnando ormai alla fine degli anni settanta un Cenacolo che sembrava irreparabilmente compromesso. Solo una meticolosa e rigorosa opera di restauro, sostenuta da rilievi ed esami tecnologici approfonditi, ha permesso di restituire all'umanità uno dei capolavori della storia dell'arte più travagliati. La campagna ha permesso di documentare e consolidare le tracce autografe nel dipinto, mettendo anche in luce tutti gli aspetti della tecnica usata. Una volta eliminate le ridipinture, e ritrovata l'opera originale di Leonardo, i restauratori si erano posti il problema di come riempire le parti mancanti. In un primo tempo le zone mancanti erano state riempite semplicemente con un colore neutro; poi si è deciso di dar loro dei colori leonardeschi, basati sui frammenti ritrovati, e anche sulle copie d'epoca del Cenacolo. Oggi l'opera ha ritrovato in alcuni dettagli una luminosità e freschezza cromatica finora insospettate. L'opera è stata dichiarata nel 1980 patrimonio dell'umanità dall'Unesco, e insieme con essa vengono protetti anche la chiesa e il limitrofo convento domenicano (la motivazione della nomina dei due edifici fa esplicita menzione del dipinto). Il restauro è stato concluso nel 1999. (estrato Wikipedia)



Vedi in alta risoluzione 3.8 MP  



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avatarsupporter
inviato il 22 Luglio 2019 ore 18:10

Una meraviglia di affresco, ottima ripresa.
Guarda che Leonardo potrebbe avere da ridire
su quella firma in basso.MrGreen
Complimenti Walter, ciao!
Sergio;-):-P

avatarsupporter
inviato il 22 Luglio 2019 ore 18:32

Grande scatto a questo sublime capolavoro leonardesco.
Un caro saluto
Annamaria






PS) Se mi avessi contattata, ti avrei salutato volentieri. Ciao

avatarsupporter
inviato il 22 Luglio 2019 ore 18:59

Ahpperò! Non sapevo facessero entrare armati di macchina fotografica! Complimenti per lo scatto a questo pezzo pregiatissimo della nostra Storia dell'Arte!

avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2019 ore 19:55

Un capolavoro unico al mondo eseguito da uno dei più grandi pittori del mondo.
Complimenti Walter.
Ciao fiore ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Luglio 2019 ore 20:53

Bello scatto di un capolavoro dell'umanità!

avatarsupporter
inviato il 22 Luglio 2019 ore 23:46

bravo!!! ottima restituzione fotografica, non semplice! :-P
grande saluto
Alberto

avatarsupporter
inviato il 23 Luglio 2019 ore 7:06

molto bella amico mio!

avatarsupporter
inviato il 24 Luglio 2019 ore 13:20

Porca miseria mi era sfuggito questo che per me è uno dei capolavori assoluti di Leonardo!!!
immagino l'emozione stare li a pochi passi...
grande invidia socio CoolMrGreen


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