RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie


  1. Gallerie
  2. »
  3. Fotogiornalismo / Street
  4. » I Polacchi non morirono subito...

 
I Polacchi non morirono subito......

Paesaggio Italiano

Vedi galleria (13 foto)

I Polacchi non morirono subito... inviata il 15 Maggio 2019 ore 20:47 da Green is the colour. 17 commenti, 669 visite. [retina]

a 24mm, 1/100 f/7.1, ISO 100, mano libera.

“PER LA VOSTRA E LA NOSTRA LIBERTÀ, NOI SOLDATI POLACCHI ABBIAMO DATO L'ANIMA A DIO, IL CORPO ALLA TERRA ITALIANA E IL CUORE ALLA POLONIA”. Combattuta nel maggio del 1944 dal 2° Corpo d'Armata Polacco la battaglia di Montecassino è stata la prima grande vittoria dei soldati del generale Władysław Anders che si battevano per rientrare in Patria. L'eroico sforzo comune di tutto il Corpo polacco nella rottura delle fino ad allora non conquistate linee di difesa tedesche e il grande sacrificio di sangue dei soldati assunsero un importante significato simbolico. A questa terra e a tutti i soldati polacchi che qui persero la vita era necessario dare tributo e gloria eterna. Espressione particolare di ciò fu la decisione presa dal generale Anders, poco dopo la fine della battaglia, di erigere il cimitero di guerra polacco ai piedi delle rovine dell'abbazia di Montecassino. Allo stesso tempo sulla scia di questo esempio, i comandanti delle unità di linea che presero parte alla battaglia, ovvero della 3a Divisione di Fucilieri dei Carpazi, della 5a Divisione di Fanteria Kresowa e della 2a Brigata Corazzata, diedero l'ordine di erigere i monumenti sul campo di battaglia, nei luoghi della morte e della gloria dei soldati. Tributo ai caduti Il monumento principale, che vigila sulla memoria degli avvenimenti e sul campo di battaglia, ufficialmente inaugurato e benedetto il 1° settembre 1945 dal vescovo di campo Józef Gawlina, è il Cimitero di guerra di Montecassino. In accordo con l'ordine del generale Anders del 26 luglio 1944 la necropoli polacca sarebbe dovuta diventare un monumento proporzionato alla grandezza degli eroi morti e infatti proprio in questo si è trasformata. Con un grande sforzo e impiego di materiali tra il 1944 e il 1945 furono effettuati dei lavori per erigere il cimitero secondo il progetto dell'ing. Wacław Hryniewicz e dell'architetto Jerzy Skolimowski. Così il versante meridionale del colle, che durante la battaglia era nominato Valle della Morte (Death Valley, Dolina Śmierci), fu trasformato nel luogo in cui oggi arrivano pellegrini da ogni parte del mondo. All'epoca, nel 1944 e nel 1945, a quella che oggi è la più famosa necropoli polacca, lavorarono centinaia di soldati polacchi e scalpellini italiani. Significative sono le aquile scolpite nel travertino con le ali spiegate del prof. Caribelloti e il più grande bassorilievo conosciuto dell'emblema nazionale polacco creato da Michał Paszyn. L'ing. T. Muszy?ski verificò che tutti i lavori venissero realizzati secondo i progetti approvati. Al cimitero militare di Montecassino riposano 1051 soldati del Corpo polacco morti durante la battaglia e trasferiti dai cimiteri provvisori di Acquafondata e San Vittore del Lazio nonché da altri luoghi di sepoltura temporanei delle precedenti battaglie sul fiume Sangro, Volturno e Garigliano e dai cimiteri del breve periodo precedente alla campagna adriatica. Allo stesso tempo con le opere effettuate per erigereil cimitero monumentale, i soldati polacchi presero parte ai lavori per la ricostruzione dell'abbazia dei benedettini e costruirono nella parte settentrionale un grande muro di controripa, collegato con l'antico muro ciclopico. In questo modo, misero in sicurezza il terreno in modo da evitare un ulteriore spostamento di porzioni di terra e massi da sotto le mura dell'abbazia diroccata. Fu il generale Anders a ordinare l'aiuto per la ricostruzione dell'abbazia e l'innalzamento del muro settentrionale. Questi lavori furono il ringraziamento per la decisione dell'abate di predisporre tra i terreni dell'abbazia un luogo speciale per il cimitero di guerra polacco. Il monumento alla Divisione Kresowa Furono i soldati della 5a Divisione di Fanteria Kresowa del generale Nikodem Sulik a prendere parte alla realizzazione della prima opera di commemorazione sul campo di battaglia, erigendo su quota 575 una croce creata con alcuni elementi del ponte Bailey. Questo fu effettuato già due settimane dopo la fine della battaglia, nella prima metà di giugno del 1944. Quota 575 fu occupata durante la battaglia il 19 maggio e su di essa non si combatté una battaglia così sanguinosa come durante l'assalto sulla ben difesa Cresta del Fantasma (Phantom Ridge, Widmo), o sul colle dell'Angelo della Morte (Sant'Angelo, quota 601) che si trovavano sull'asse dell'attacco principale della 5a Divisione di Fanteria Kresowa. Il punto più alto di questo colle è stato scelto per erigervi il monumento, soprattutto perché era perfettamente visibile dall'altura dell'abbazia e della valle del Liri. Inoltre, era anche l'obiettivo finale dei soldati della Divisione Kresowa durante lo sfondamento della linea Gustav. Per arrivare sulla cima irraggiungibile i genieri polacchi dovettero costruire una strada a forma di serpentina dai ruderi di Masseria Albaneta, sul cui altipiano fu sistematoun accampamento per l'equipaggio che si occupava dei lavori. Questo fu fondamentale per continuare i lavori che permisero di dare la forma definitiva al monumento tra il 9 aprile e il 18 maggio 1945, quando ci fu l'inaugurazione ufficiale e la benedizione del monumento dedicato alla Kresowa.



Vedi in alta risoluzione 11.6 MP  



Che cosa ne pensi di questa foto?


Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?


Puoi farlo iscrivendoti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2019 ore 21:01

18 maggio 1944: Montecassino, il sacrificio polacco

Montecassino va presa perché blocca agli Alleati la strada per Roma. Ci provano e falliscono gli inglesi, i gurkha e i neozelandesi, tutti respinti dai paracadutisti tedeschi. Ci riusciranno, al quarto tentativo, i polacchi. Il generale Wladyslaw Anders, 51 anni, anticomunista, comanda il Corpo polacco e ha chiesto l'onore di attaccare ciò che resta dell'abbazia, demolita dagli aerei americani. L'offensiva scatta l'11 maggio 1944, portata dalle divisioni Karpatia e Kresova. I polacchi vanno all'assalto del monte tre volte e tre volte sono respinti. Al mattino del 12 hanno già perso il 20 per cento degli effettivi. Hanno contro la Prima divisione paracadutisti del generale Heinrich, tra i combattenti più duri di Germania. Montecassino domina la valle e i tedeschi difendono da posizione favorevole la loro fortezza diroccata. Si battono con fede cieca, spazzano il terreno con le mitragliatrici e i mortai. Vivono sottoterra ed emergono a gruppi per respingere gli attaccanti o morire. I loro cecchini colpiscono i polacchi come uccelli appollaiati sui rami. I cadaveri costellano il campo di battaglia, tra i papaveri, i gigli selvatici, il sapore della terra bruciata e l'odore della morte. Tedeschi e polacchi uccidono per non essere uccisi. Sono soldati che vivono come animali, sono sporchi, mangiano se e quando capita, dormono in piccoli anfratti, dietro i macigni, nelle grotte. Sono veterani del mondo crudele della morte.

L'attacco decisivo
Il 17 gli uomini di Anders ripartono all'attacco della montagna. Aggrediscono la Cresta del fante, scalano la Testa del serpente. Si fanno scudo con i cadaveri dei compagni, sparano contro qualsiasi forma che assomigli anche vagamente all'elmetto di un parà. La battaglia infuria tutta la notte tra il rumore sordo dei proiettili e quello metallico dei corpo a corpo sui pendii. Le unità dei parà tedeschi sono ridotte a scampoli. Quota 593 cade all'alba del 18. Il primo a mettere piede sulle macerie è un plotone di ulani del Primo Lancieri Podolski. Trovano un gruppo di tedeschi morenti abbandonati dai compagni. Il terreno è tappezzato di papaveri e di cadaveri. I parà superstiti si sono piegati all'ordine di Kesselring di abbandonare il "loro" monte e di sganciarsi, come ombre, lungo la Casilina ancora aperta: l'intero fronte tedesco sulla linea Gustav sta cedendo sotto i colpi degli Alleati e quella di Anders è stata l'ultima sanguinosa spallata. Sulle rovine di Montecassino scende il silenzio. Nel cielo di mezzogiorno i lancieri issano al vento la bandiera rossa e bianca. I soldati piangono come bambini. Dopo sei mesi la battaglia di Cassino è finita e la strada per Roma è aperta agli americani del generale Clark.

Una lapide per ricordare
Il 19 Anders sale fino all'abbazia per rendere omaggio ai 4.350 polacchi morti o feriti. «Il campo di battaglia - racconterà - offre uno spettacolo tremendo. Cadaveri di soldati, carri armati distrutti, crateri, brandelli di armi e di uniformi, l'odore della putrefazione e, tutt'intorno, il rosso dei papaveri». Il generale polacco non avrà fortuna. Dopo la guerra si rifiuterà di tornare nella Polonia comunista. Morirà a Londra, in esilio. I suoi uomini si disperderanno. L'abbazia di Montecassino rinascerà. Nel cimitero polacco di Cassino resta una scritta su una lapide. Dice: «Noi soldati polacchi abbiamo dato le nostre anime a Dio, i nostri corpi all'Italia e i nostri cuori alla Polonia». Sembra retorica ma non lo è. È la sintesi perfetta del sacrificio di Montecassino.

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2019 ore 7:35

Ciao Gianka, ti faccio i miei più sinceri auguri di buon compleanno Sorriso
La foto è bella ed evocativa e la didascalia molto interessante. Documento storico di grande impatto, veramente ben descritto.
Un caro saluto,
Maurizio

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2019 ore 8:29

Auguri Gianka. Bella foto e approfondita didascalia.
Un caro saluto :-P

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2019 ore 8:33

Grazie
@ Maurizio
@ Jancuia
Un caro saluto Gianka

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2019 ore 18:42

Buon Compleanno!!!

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2019 ore 22:04

Grazie Sodium
Un caro saluto Gianka

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2019 ore 6:47

Storia da accapponare la pelle..Eeeek!!!bella fotodocumento e stupenda ed esaustiva didascalia:-P complimenti Gianka:-P ciao Rosario

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2019 ore 6:56

La foto è bella e la didascalia estremamente interessante e toccante ... complimenti Gianka.
Ciao Rod;-)

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2019 ore 9:45

Grazie Rosario e Rod
La foto è solo il pretesto per poter ricordare quegli eventi che capitarono proprio in questi giorni (metà del mese di maggio) del '44. Delle vicende di Montecassino a parte il bombardamento alleato che rase al suolo la storica abbazia Benedettina, ripreso nei filmati dell'epoca, non si parla molto a livello di divulgazione storica di massa. La conquista della roccaforte da parte dei militari Polacchi è una di queste vicende. Purtroppo da quei fatti scaturirono altre atrocità, la più tragicamente famosa fu la violenza subita dalla popolazione civile ad opera dei goumiers (truppe francesi di origine marocchina) che una volta sfondata la linea Gustav, ottennero da parte degli alti comandi francesi una sorta di salvacondotto. In quei tragici giorni i goumiers francesi rubarono, saccheggiarono uccisero e sopratutto violentarono migliaia di donne del frusinate.
Questi avvenimenti sono stati raccontati nel libro "La Ciociara" di Alberto Moravia (1957) e successivamente dall'omonimo film opera di Vittorio De Sica (1960).

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2019 ore 10:15

Era per me sottinteso, ma voglio specificare che approvo pienamente il fatto che se ne parli per non dimenticare!!
Per cui ancora complimenti per quanto hai saputo raccontare.
Rod;-)

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2019 ore 10:33

Grazie Rod
Purtroppo sono molti a non voler ricordare. Triste
Un saluto e buona domenica Gianka

avatarsenior
inviato il 26 Maggio 2019 ore 16:32

Molto toccante
Non conoscevo....
Ciao Elio

avatarsenior
inviato il 26 Maggio 2019 ore 20:29

Grazie Elio,
Sono felice di averti reso partecipe dei fatti storici che interessano Montecassino nel secondo conflitto mondiale.
Un saluto Gianka

avatarjunior
inviato il 26 Maggio 2019 ore 21:51

Davvero toccante. Conosco molto bene quel cimitero e anche quello inglese e tedesco. Posti incredibili dove si respira la storia del XX secolo con il sacrificio di migliaia di giovani.
Bellissima foto

avatarsenior
inviato il 26 Maggio 2019 ore 23:53

Grazie Tony
Un saluto Gianka

avatarsenior
inviato il 15 Giugno 2019 ore 22:12

bella immagine a memoria e ricordo di uno dei più importanti episodi del 2° conflitto mondiale sul nostro territorio completata dalle bella didascalia, bravo!!!!!!!!!!!!!

cari saluti Bruno

avatarsenior
inviato il 31 Agosto 2019 ore 9:02

Grazie Bruno,
Un caro saluto Gianka


RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)

Alcuni commenti possono essere stati tradotti automaticamente con Microsoft Translator.  Microsoft Translator



 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me