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| inviato il 15 Maggio 2019 ore 21:01
18 maggio 1944: Montecassino, il sacrificio polacco Montecassino va presa perché blocca agli Alleati la strada per Roma. Ci provano e falliscono gli inglesi, i gurkha e i neozelandesi, tutti respinti dai paracadutisti tedeschi. Ci riusciranno, al quarto tentativo, i polacchi. Il generale Wladyslaw Anders, 51 anni, anticomunista, comanda il Corpo polacco e ha chiesto l'onore di attaccare ciò che resta dell'abbazia, demolita dagli aerei americani. L'offensiva scatta l'11 maggio 1944, portata dalle divisioni Karpatia e Kresova. I polacchi vanno all'assalto del monte tre volte e tre volte sono respinti. Al mattino del 12 hanno già perso il 20 per cento degli effettivi. Hanno contro la Prima divisione paracadutisti del generale Heinrich, tra i combattenti più duri di Germania. Montecassino domina la valle e i tedeschi difendono da posizione favorevole la loro fortezza diroccata. Si battono con fede cieca, spazzano il terreno con le mitragliatrici e i mortai. Vivono sottoterra ed emergono a gruppi per respingere gli attaccanti o morire. I loro cecchini colpiscono i polacchi come uccelli appollaiati sui rami. I cadaveri costellano il campo di battaglia, tra i papaveri, i gigli selvatici, il sapore della terra bruciata e l'odore della morte. Tedeschi e polacchi uccidono per non essere uccisi. Sono soldati che vivono come animali, sono sporchi, mangiano se e quando capita, dormono in piccoli anfratti, dietro i macigni, nelle grotte. Sono veterani del mondo crudele della morte. L'attacco decisivo Il 17 gli uomini di Anders ripartono all'attacco della montagna. Aggrediscono la Cresta del fante, scalano la Testa del serpente. Si fanno scudo con i cadaveri dei compagni, sparano contro qualsiasi forma che assomigli anche vagamente all'elmetto di un parà. La battaglia infuria tutta la notte tra il rumore sordo dei proiettili e quello metallico dei corpo a corpo sui pendii. Le unità dei parà tedeschi sono ridotte a scampoli. Quota 593 cade all'alba del 18. Il primo a mettere piede sulle macerie è un plotone di ulani del Primo Lancieri Podolski. Trovano un gruppo di tedeschi morenti abbandonati dai compagni. Il terreno è tappezzato di papaveri e di cadaveri. I parà superstiti si sono piegati all'ordine di Kesselring di abbandonare il "loro" monte e di sganciarsi, come ombre, lungo la Casilina ancora aperta: l'intero fronte tedesco sulla linea Gustav sta cedendo sotto i colpi degli Alleati e quella di Anders è stata l'ultima sanguinosa spallata. Sulle rovine di Montecassino scende il silenzio. Nel cielo di mezzogiorno i lancieri issano al vento la bandiera rossa e bianca. I soldati piangono come bambini. Dopo sei mesi la battaglia di Cassino è finita e la strada per Roma è aperta agli americani del generale Clark. Una lapide per ricordare Il 19 Anders sale fino all'abbazia per rendere omaggio ai 4.350 polacchi morti o feriti. «Il campo di battaglia - racconterà - offre uno spettacolo tremendo. Cadaveri di soldati, carri armati distrutti, crateri, brandelli di armi e di uniformi, l'odore della putrefazione e, tutt'intorno, il rosso dei papaveri». Il generale polacco non avrà fortuna. Dopo la guerra si rifiuterà di tornare nella Polonia comunista. Morirà a Londra, in esilio. I suoi uomini si disperderanno. L'abbazia di Montecassino rinascerà. Nel cimitero polacco di Cassino resta una scritta su una lapide. Dice: «Noi soldati polacchi abbiamo dato le nostre anime a Dio, i nostri corpi all'Italia e i nostri cuori alla Polonia». Sembra retorica ma non lo è. È la sintesi perfetta del sacrificio di Montecassino. |
| inviato il 17 Maggio 2019 ore 7:35
Ciao Gianka, ti faccio i miei più sinceri auguri di buon compleanno La foto è bella ed evocativa e la didascalia molto interessante. Documento storico di grande impatto, veramente ben descritto. Un caro saluto, Maurizio |
| inviato il 17 Maggio 2019 ore 8:29
Auguri Gianka. Bella foto e approfondita didascalia. Un caro saluto |
| inviato il 17 Maggio 2019 ore 8:33
Grazie @ Maurizio @ Jancuia Un caro saluto Gianka |
| inviato il 17 Maggio 2019 ore 18:42
Buon Compleanno!!! |
| inviato il 17 Maggio 2019 ore 22:04
Grazie Sodium Un caro saluto Gianka |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 6:56
La foto è bella e la didascalia estremamente interessante e toccante ... complimenti Gianka. Ciao Rod |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 9:45
Grazie Rosario e Rod La foto è solo il pretesto per poter ricordare quegli eventi che capitarono proprio in questi giorni (metà del mese di maggio) del '44. Delle vicende di Montecassino a parte il bombardamento alleato che rase al suolo la storica abbazia Benedettina, ripreso nei filmati dell'epoca, non si parla molto a livello di divulgazione storica di massa. La conquista della roccaforte da parte dei militari Polacchi è una di queste vicende. Purtroppo da quei fatti scaturirono altre atrocità, la più tragicamente famosa fu la violenza subita dalla popolazione civile ad opera dei goumiers (truppe francesi di origine marocchina) che una volta sfondata la linea Gustav, ottennero da parte degli alti comandi francesi una sorta di salvacondotto. In quei tragici giorni i goumiers francesi rubarono, saccheggiarono uccisero e sopratutto violentarono migliaia di donne del frusinate. Questi avvenimenti sono stati raccontati nel libro "La Ciociara" di Alberto Moravia (1957) e successivamente dall'omonimo film opera di Vittorio De Sica (1960). |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 10:15
Era per me sottinteso, ma voglio specificare che approvo pienamente il fatto che se ne parli per non dimenticare!! Per cui ancora complimenti per quanto hai saputo raccontare. Rod |
| inviato il 18 Maggio 2019 ore 10:33
Grazie Rod Purtroppo sono molti a non voler ricordare. Un saluto e buona domenica Gianka |
| inviato il 26 Maggio 2019 ore 16:32
Molto toccante Non conoscevo.... Ciao Elio |
| inviato il 26 Maggio 2019 ore 20:29
Grazie Elio, Sono felice di averti reso partecipe dei fatti storici che interessano Montecassino nel secondo conflitto mondiale. Un saluto Gianka |
| inviato il 26 Maggio 2019 ore 21:51
Davvero toccante. Conosco molto bene quel cimitero e anche quello inglese e tedesco. Posti incredibili dove si respira la storia del XX secolo con il sacrificio di migliaia di giovani. Bellissima foto |
| inviato il 26 Maggio 2019 ore 23:53
Grazie Tony Un saluto Gianka |
| inviato il 15 Giugno 2019 ore 22:12
bella immagine a memoria e ricordo di uno dei più importanti episodi del 2° conflitto mondiale sul nostro territorio completata dalle bella didascalia, bravo!!!!!!!!!!!!! cari saluti Bruno |
| inviato il 31 Agosto 2019 ore 9:02
Grazie Bruno, Un caro saluto Gianka |
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