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| inviato il 12 Aprile 2019 ore 9:24
Spesso si parla della capacità di vedere, come tratto distintivo di un buon fotografante.
Ma non dovrebbe essere sottovalutata quella (di capacità) di immaginare...
Che qui mi pare espressa in modo davvero convincente!
Ciao
F |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 9:34
Ciao Francesco, è un piacere vero ritrovarti.
Sono felice che tu abbia apprezzato.
Questa è una delle mie umili storielle, nessuna pretesa, solo quella di ricordare un attimo e costruirci sopra un piccolo "racconto" 
Passa una buona giornata, a presto!
Davide |
| inviato il 12 Aprile 2019 ore 9:39
Credo sia sempre uno degli aspetti affascinanti della fotografia...
I diversi modi, le differenti sensibilità con cui ci accostiamo al mondo che ci circonda per ricostruirlo in "pezzi", per consegnarlo alla memoria secondo un approccio alla vita che ci appartiene.
E credo anche che l'ossevazione in questa chiave, non esattamente tecnica, possa costituire un grande aiuto per la nostra evoluzione di fotografanti.
Questo scatto mi piace, e sono consapevole che non solo non lo avrei visto, ma nemmeno avrei saputo intuire che ci fosse... 
A presto!
F |
| inviato il 22 Aprile 2019 ore 12:34
originale e interessanre immagine, l'ho capita solo dopo un po complimenti, ciao |
| inviato il 24 Aprile 2019 ore 10:14
Grazie Alberto!
Ciao, buona giornata,
Davide |
| inviato il 24 Aprile 2019 ore 22:09
Mi pare che il cercare la maniglia d'accesso per consentire l'unica chiave d'apertura a questa fotografia senza avvalersi del titolo sia un esercizio piuttosto impegnativo per il vasto pubblico alla luce del tempo trascorso dalla sua pubblicazione.
Mi piacerebbe sapere da te quanto una fotografia concettuale deve trovarsi lontana e isolata dalla realtà o risultare anche incomprensibile per essere sostanzialmente ritenuta valida nel suo messaggio a prescindere dall'autore e dai suoi momentanei sostenitori.
* con riserva per perplessità
Ciao
Patrizio
|
| inviato il 24 Aprile 2019 ore 22:57
Ciao Patrizio!
Innanzitutto grazie per la tua visita ed il tuo commento.
Forse la tua ricerca di un qualche valore in questa immagine meriterebbe una maggiore ricompensa, una volta terminata l'osservazione.
La realtà è che non ho pensato più di tanto, quella sera: mi trovavo sotto casa, faceva freddo e la luce del lampione disegnava sulla fiancata di quest'auto bianca un motivo interessante, proiettandovi l'ombra degli alberi vicini. Inoltre, il motivo fine costituito dallo sporco misto a sale sulla carrozzeria mi dava l'occasione di creare una sorta di "diversivo", potenzialmente più interessante in basso a destra.
Questo, a grandi linee, è ciò che mi è passato in mente negli attimi veloci che hanno preceduto lo scatto. Ah, ho pensato anche di usare la camera dedicata al bianco e nero, per avere un po' più di qualità, vista la scarsa luce e la natura della scena che avevo immaginato.
Per quanto riguarda la maniglia, ho voluto farla comparire proprio per non decontestualizzare troppo questa scena. In genere quando scatto col cellulare la mia attitudine è quella di cogliere l'immediatezza di un'emozione o di una qualsivoglia "visione", per costruire una sorta di "album" dei ricordi. Che sono i miei, ovviamente, e non devono per forza risultare comprensibili/piacevoli a tutti o tanti.
Se qualcuno, ogni tanto, passa a dare uno sguardo e rimane colpito da questi scatti, a me fa molto piacere.
Ancora di più se, come in questo caso, mi porge l'occasione di spiegare e di ragionare a mia volta sull'immagine
Grazie e buona serata!
Davide (spero di aver risposto ai tuoi dubbi...) |
| inviato il 24 Aprile 2019 ore 23:21
Ogni fotografia ha un valore e rappresenta un messaggio più o meno intenso per il suo autore e per chi si pone davanti ad essa con una mente aperta per coglierne tutte le potenzialità presenti.
Quello che piace individualmente al pubblico è tutto sommato una questione relativa e presenta anche un'importanza marginale se non si coltivano finalità che riguardano aspetti commerciali ma ci si dedica solo ad argomenti di valore culturale.
Sì hai risposto basandoti sull'immediatezza, senza schemi o modelli per sviluppare la sensazione di un momento.
Anche questo è un modo per fare fotografia.
Ciao
Patrizio |
| inviato il 24 Aprile 2019 ore 23:30
Composizione veramente spettacolare, è quello che può essere definito il saper vedere oltre .. tanti complimenti Davide.
Ciao, Rod |
| inviato il 24 Aprile 2019 ore 23:56
Approfitto della bella chiacchierata: in fondo, commenti del tipo "bella" a parte, le fotografie sono (ed è bene che sia così) un ottimo spunto per chiacchiere oltre loro stesse.
Mi ha colpito che Patrizio abbia scelto il termine "concettuale".
Di mio non avrei inquadrato questo scatto in chiave concettuale (in senso relativamente letterale) perché, al di la del fatto che non sceglie una via prettamente narrativa, e si può per questo inserire in una logica (diciamo così) più "artistica", istintivamente lo collego più al colpo d'occhio del momento, all'intuizione, piuttosto che a un'idea precisa concettualizzata appunto in una fotografia.
Se estendiamo l'idea, con un po' di licenza, è probabile che questa foto si inserisca in un modo di percepire sviluppato personalmente dal Turbo secondo una linea unitaria, ma mi pare forzato e, in generale, mi piacerebbe un vostro punto di vista.
Questo anche perché vorrei, io per primo, recuperare proprio un'idea più classica di fotografia concettuale...
Un abbraccio
F |
| inviato il 25 Aprile 2019 ore 0:11
Non ho letto nessun commento ma vi dico come la vedo:
ho visto la foto e la prima sensazione che ho avuto è stato un profondo senso d'inquietudine, di soffocamento...la maniglia l'ho cercata, quasi per uscire dalla stanza in cui ero rinchiuso...pertanto: complimenti, la tua foto mi ha emozionato...Buona notte! |
| inviato il 25 Aprile 2019 ore 7:39
Forse, per rispondere a Patrizio e Francesco, in questo scatto non c'è troppa "concettualità",intesa come una ricerca esasperata di esprimere una sensazione o un sentimento facendo fortemente leva sull'astrazione/decontestualizzazione. Inoltre, non nasce come un'immagine "difficile", nell'intenzione.
Quel che mi ha colpito e poi guidato nelle scelte è stata, anzi, la semplicità con la quale una scena interessante e potenzialmente "bella" si sia presentata davanti ai miei occhi, proprio come avrà fatto molte altre volte senza che io ne abbia colto questi aspetti.
La serie della quale fa idealmente parte questo scatto è, come dicevo sopra, una sorta di album dei ricordi molto personale, che traccia un percorso (a volte ritornano... ) attraverso una sintesi di vissuto ed emozioni della quotidianità, facendo dell'immediatezza uno degli aspetti fondamentali di questo insieme di scatti (per come è attualmente...).
In questo senso, credo sia entrambe le cose: un modo personale di arrivare allo scatto attraverso percezioni ed intenzioni, ma anche una via forse piuttosto comune, operativamente.
Grazie ancora a Patrizio e Francesco per gli spunti, trovo questa chiacchierata molto utile ed interessante; per giunta mi fa piacere che sia scaturita da un'immagine che, sì, ritenevo graficamente accattivante e personalmente importante per come mi era "arrivata", ma non avevo mai ragionato più di tanto sui suoi "perché" e "come".
Grazie Rod, molto onorato.
Matteo, grazie per quello che hai scritto. Non l'avevo mai pensata in questi termini, ma, andando a scavare, credo che anche questi aspetti ci siano, lì dentro.
A tutti voi una buona giornata!
Davide
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| inviato il 25 Aprile 2019 ore 11:47
“ Forse, per rispondere a Patrizio e Francesco, in questo scatto non c'è troppa "concettualità",intesa come una ricerca esasperata di esprimere una sensazione o un sentimento facendo fortemente leva sull'astrazione/decontestualizzazione. Inoltre, non nasce come un'immagine "difficile", nell'intenzione. „
Caro Davide, giusto per contestualizzare meglio, il mio rimando al "concettuale" era generale, e partiva dal semplice più assoluto.
Senza pensare tanto alla forma espressiva, didascalica o astratta che possa essere.
Credo che la definizione di Lewitt resti cioè la base del ragionamento:
Quando un artista usa una forma concettuale d'arte, vuol dire che tutta la pianificazione e le decisioni vengono prese prima e l'esecuzione è un affare superficiale. L'idea diventa la macchina che fa l'arte
Anche se effettivamente, in fotografia, esiste una certa confusione tra "concettuale" e "famola strana"
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| inviato il 25 Aprile 2019 ore 12:36
Francesco!
Grazie... Il punto è che sono un ignorantazzo, un "turista della fotografia", parafrasando un noto e controverso personaggio della politica italiana... 
Ciao!! |
| inviato il 25 Aprile 2019 ore 12:56
“ Francesco!
Grazie... Il punto è che sono un ignorantazzo, un "turista della fotografia", parafrasando un noto e controverso personaggio della politica italiana... „
Beh, siamo in due allora, mio caro!
Fai buon 25 aprile! |
| inviato il 25 Aprile 2019 ore 13:12
Bene, quando si è in buona compagnia il percorso diventa ancora più interessante
Buon 25 Aprile a te! |
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