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Acqua, Freddo e la piccola Neve. Al tempo, ancora, la neve non esisteva, e gli inverni erano duri per tutti: l'uomo perdeva i propri passi nelle fitte nebbie del mattino, gli animali gelavano bagnati dalle piogge, il vento sferzava e raffreddava la terra, che piano piano ghiacciava, assieme a tutto ciò che conservava nelle sue viscere. - Poi avvenne un piccolo miracolo, Acqua e Freddo, che si amavano, diedero alla luce Neve, candida e bellissima. E Natura, contenta, regalò alla piccola neve l'Inverno; sarà lei, disse, a custodirlo e regolarlo, con lui saprà essere delicata e leggera ma anche dura e pungente. Farà da vestito alla terra ed agli alberi, lascerà l'acqua scorrere sotto al suolo, piegherà le fronde dei pini e degli abeti fino a terra, per far da cova alle lepri. La sua venuta sarà l'inizio del letargo, la sua partenza segnerà la primavera. Spianerà le asperità del terreno, impedirà ai semi di morire e alla linfa di fermarsi. Qualche pianta crollerà sotto il suo peso, ma sarà nuova terra; qualche animale ne rimarrà avvolto, ma sarà nuovo cibo. Sarà amica del vento, che la porterà lontano. Terrà a memoria i passi dell'uomo, per farlo tornare a casa nella nebbia; ma si ricorderà anche delle tracce delle bestie. Avrà il colore di tutti i colori messi assieme e quando arriverà non farà rumore. Quando si poserà, catturerà i suoni della natura senza distinzione, i passi ritmati dell'uomo come i salti improvvisi del Camoscio. Allo stesso modo assorbirà gli odori, e toglierà la paura dalle tane degli animali. A far riposare Neve ci penseranno Sole e Primavera, in cambio riceveranno tutti i rumori e gli odori che Neve conserverà. Con tutti i suoni dell'inverno, i torrenti canteranno e bagnando la terra profumeranno i fiori. Suoneranno anche i fiumi, e la sinfonia della primavera si farà sempre più carica fino ad arrivare al mare. (Pale di San Martino 2014)
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