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La transumanza...

Sardegna leggendaria

Vedi galleria (35 foto)

La transumanza inviata il 03 Luglio 2018 ore 0:44 da Emmegiu. 49 commenti, 2723 visite. [retina]

a 105mm, 1/320 f/5.0, ISO 250, mano libera.

L'aria è fredda e un vento gelido attraversa la valle, il gregge avanza nella notte guidato dal pastore avvolto nel suo lungo mantello di orbace, al fianco l'asinello con poche cose, scendono la china come muti fantasmi, l'uomo è immerso nei suoi pensieri più cupi delle nuvole nere che annunciano la prima neve, mentre all'orizzonte l'alba si fa strada fra la montagna e il cielo. Emme --------------------------------------------------Murales di Fonni il paese più alto della Sardegna ----------------------- ORBACE. - È un tessuto di lana prodotto in Sardegna da tempo immemorabile, e sempre con gli stessi metodi rudimentali, dalle artigiane dell'isola. L'orbace è usato tuttora da larga parte della popolazione per la confezione dei caratteristici costumi locali e dei "gabbani", specie di cappotti con cappuccio. Di esso anche si servono i pastori sardi per il "saccu", che serve loro sia da mantello sia da coperta ed è composto da due teli, lunghi circa tre o quattro volte la larghezza e cuciti per il lungo l'uno sull'altro. L'orbace ricorda all'apparenza lo cheviot, sebbene sia un po' più ruvido, e viene prodotto in nero, bigio naturale e a righe diagonali bianche e nere o con semplici disegni. Esso viene tessuto in tutta la Sardegna e in specie nei paesi montani, nei quali si è in generale mantenuta maggiormente l'usanza del costume.



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avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 0:47




avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 1:05

Questa che sembra la storia di altri tempi è ancora una realtà anche qui nelle zone montane del Friuli.
Magari al posto dell'asinello hanno un furgone, dove dormono ma rimane comunque una vita isolata, dura e difficile.
Basterebbe qualche giorno insieme a loro per capire ed apprezzare i tanti privilegi della ns. quotidianità. Ovviamente parlo per primo anche a me stesso.
Un grande saluto e se me lo permetti tu ed il nostro amico brasileroMrGreen,
a crasa si Deus cherede.
Eraldo.:-P

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 1:12

Eraldo carissimo mi ha sempre affascinato l''immagine di questi pastori che ancora notte lasciano le proprie famiglie per molti mesi e scendono dalle montagne per cercare pascoli con climi più miti, si portano dietro i loro pensieri che non dovevano essere molto allegri, ti ringrazio amico mio uomo di rara sensibilità, buon proseguimento

user55404
avatar
inviato il 03 Luglio 2018 ore 1:16

Bellissimo il racconto ma ancora più bello il murales... cose che ammiro grazie a te Emmegiu,
altrimenti non so se le avrei mai viste.
Un caro saluto

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 1:24

Grande Savino ti ringrazio per il tuo gentilissimo passaggio non è un paesaggio fiabesco ma la dura vita della montagna mi piaceva ricordarla, buon proseguimento amico mio

user33208
avatar
inviato il 03 Luglio 2018 ore 2:58

è molto bèllo questo murales,narra una storia,no ne narra tante di uomini che lottano per quèlla piccola ricchezza che possiedono magari tramandata ancora dai nonni e che loro faticano a mantenere,faticano cercando di moltiplicarla perchè la famiglia cresce,perche le abitudini nei piccoli borghi vicini si evolvono e allora non bisogna perdere il passo,e allora bisogna tirar su le braghe al mattino presto,stringere i denti e aprire il recinto perchè gli ovini devono mangiare,devono nutrirsi per produrre lana,latte,formaggi e carne e tutto si vende perchè la casa a bisogno e siamo in montagna e qui comincia a far freddo e l'erba non cresce più.La montagna è bèlla e tutti calpestano la montagna ma pochi la vivono e io che la calpesto tutti i giorni a volte la odio e a volte la vivo,quando la vivo ,è quello il momento più bèllo che mi rende felice,entusiasta del panorama che per me è sempre lo stesso anche se ogni giorno cambia,da un piccolo anfratto esce una lucertola che ieri non c'era,con l'innoltrarsi della primavera i fiori dèi prati cambiano,sono più colorati e l'erba,come cresce veloce l'erba e come son contente le mie pecorelle e mi rilasso all'ombra della quercia,la quercia,la regina del bosco e poco più in là c'è il faggio ecco lui è il rè,il rè del bosco e mentre apro la mia bisaccia dove ho messo il mio formaggio con il pane fatto da mia moglie comincio a mangiare contento,pure le mie pecore mangiano e siamo tutti contenti.E arriva l'estate,calda,afosa anche se ogni tanto spira un fresco venticello durante gli intervalli che ogni tanto mi creo e mi regalo,con gran lusso,non vado più in cerca di nidi per curiosare l'andare e venire dei genitori che procurano il cibo per i piccoli,oramai se ne sono andati,son volati.Anche le piccole sorgenti cominciano a prosciugarsi e i rigagnoli d'acqua non inumidiscono più il terreno e l'erba,cosi rigogliosa ,comincia a ingiallire e da domani dovrò scendere più a valle e cercare posti d'ombra.Conosco la mia montagna e conosco le stagioni per sapere che stà arrivando l'autunno,l'autunno con i suoi bèi colori,mentre le mie pecorelle brucano raccoglierò funghi pel la cena,raccoglierò castagne che faran felici i miei figli,solo che il rincasare sarà più lungo e arriverò più tardi ma non importa se nel camino la fiamma sarà già spenta,mi sento tanto stanco ma felice perchè anche oggi le mie pecorelle han mangiato e domani sarà un altro giorno e poi un altro e un altro ancora e cominciarono a cadere le foglie nel bosco,foglie gialle,foglie morte.è ora,mi dico,mi devo preparare perchè l'inverno stà per arrivare.Dopo la tosatura la lana è ricresciuta e non avranno frèddo,non mi resta che preparare il mio asinello che porterà l'indispensabile,salutare la moglie e i figli che sono ancora troppo piccoli per seguirmi ma verrà il tempo che me li porterò e i miei sacrifici avranno un prosequio perchè noi,con vanto,si nasce pastori.Oramai ho accantonato i temporali estivi dove il riparo dèlla quercia non bastava,ho accantonato pure le lunghe giornate di pioggia autunnali,lunghe,uggiose,interminabili.Da stanotte nasce una nuova stagione per il povero pastore,il suo asinello e le sue pecorelle che han sempre fame,stanotte si parte,al buio e al freddo ma ci scalderemo strada facendo e dal percorrere quèsta curva vi lascio fantasticare sulla bellissima e da come si vuole interpretare triste stagione di transumanza molto ben presentata dalla stupenda fotografia del grande Emme che con la sua reflex ha il potere di intenerirci tutti presentandoci la sua stupenda terra,terra con angoli morbidosi e angoli duri dove bisogna essere duri o si muore.

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 3:10

spettacolare, mi piace un sacco
complimenti Emme Sorriso
Alessandro

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 3:28 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)

Bravo il mio amico.. Bel ritratto di un ritratto... gran tiro.... Super riproduzione... bye e la prossima volta.. Jean.. :-)

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 5:26

Gran lavoro Emme! Un bel ricordo di vita della montagna. Vita Vera!

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 5:37

Belle storie, di altri tempi forse ancora presenti da qualche parte, io credo ci siano anche un po affezionati alla loro vita, non sono immagini di sola sofferenza, di vita dura si ma in fondo è la loro vita e forse non ne desiderano un'altra.

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 7:09

magnifico murales e soprattutto magnifico racconto....vite semplici fatte di poche cose ..niente riposo ..tutti i giorni uguali nessuna comodità e soprattutto tanta umiltà ed attaccamento alla propria terra .ConfusoComplimenti per la bella rappresentazione Emme:-Pciao Rosario:-P

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 8:31

E' un omaggio a un lavoratoe nobile e all'artista che l'ha rappresentato. Bello
Ciao A.

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 9:55

Ieri sera sono andato a fotografare alcuni murales a Fonni, un paese a più di mille metri sul livelli del mare ai piedi del Gennargentu, tra gli altri mi ha colpito questo sulla transumanza, una pratica che si perde nella notte dei tempi in Sardegna come nell'Appennino italiano, da noi è sta praticata sino agli anni settanta ma resiste ancora oggi nei territori di Arzana e Villagrande.
Prima di ringraziare gli amici che sempre rispondono alle mie proposte di riflessione con considerazioni che arricchiscono enormemente il racconto ancora un paio di considerazioni.
La vita sino agli anni cinquanta del secolo scorso era estremamente dura in Sardegna per il mondo pastorale, ancora peggio per quello contadino. Le montagne erano infestate dai briganti, tutti viaggiavano armati in Sardegna sino ai primi del novecebto e il pastore non dormiva mai, la povertà era assoluta.
La faccia del pastore del murales non è allegra come quelle del pastore”Pabassa” dei giorni nostri, lui benché sacrificato rientra a casa tutti i giorni, si può lavare e poi si guarda la TV ed esce al bar con gli amici. Prima si stava mesi fuori anche quando non si faceva la transumanza perché i pascoli erano lontani, nei visi delle persone delle foto dei primi del novecento la durezza di una vita mai allegra, uomini è donne appaiono cupi contriti severi senza l'ombra di un sorriso, non è la vita bucolica che ci immaginiamo noi.

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 9:58

Bellissima la foto, bello il murale, bello il racconto che rispecchia i racconti fatti dal mio papà che quella vita l'ha vissuta.
Va beh Emme sei riuscito a farmi venire il magone.
Ciao un abbraccio.;-)

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 12:57

Bellissima!!!

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 13:34

Cari amici ho pubblicato questa immagine ben sapendo che ai più non interesserà minimamente, certo donnine discinte attirano di più l'attenzione e mi piace, ma io ho amici meravigliosi che non si fermano alla pura estetica e io vi ringrazio di cuore amici miei e ringrazio chi ha messo un mi piace sino ad adesso, ma ringrazierò in seguito anche quelli che si aggiungeranno

Ale27, Alex76, Alexey, Coradocon, Easynote, Eraldo Brunettin, Fernando Deligia, Jeant, L. Perchy, Liza Kozin, Paolo P, Peppe Cancellieri, Savino P., Sbtutu, Sg67, TheBlackbird

E grazie in particolare per i commenti superlativi a

@ Arrigo, questo non è un semplice commento questo è un romanzo, la capacità di Arrigo è quella di entrare dentro l'immagine e viverci dentro, ha un grande amore per la natura e lo ritengo il più sardo dei continentali, il suo carattere è simile al mio, Arrigo si emoziona e piange e non ha paura di scriverlo ma è anche un uomo rude che ne ha visto di tutti i colori e la vita l'ha sempre affrontata a testa alta e con coraggio non ultimo il trasferimento in Brasile, grazie grande amico mio a volte io pubblico le foto giusto per vedere quel diavolaccio di Arrigo cosa si inventa, un grande abbraccio

@ Alessandro carissimo persona sensibilissima che ammiro molto già dall'emozionante presentazione del tuo profilo si capisce chi sei, grazie amico mio per il tuo passaggio, buona serata

@ Jean è un grande onore sapere che mi segui da lontano te ne sono infinitamente grato sei una grande persona, un abbraccio e buona serata amico mio

@ Alexey sei una persona misteriosa oltre che un bravissimo e originale fotografo ho grande rispetto di te e sono particolarmente contento dei tuoi commenti, grazie infinite amico mio, buona serata

@ Ciao grandissimo Peppe sono felice che trovi sempre il tempo per commentare le mie immagini, quello che dici è vero ma per i tempi moderni, prima era solo sacrificio e sofferenza. Grazie di cuore amico mio e buona serata

@ Rosario tutte bellissime le tue parole che colgono nel segno come sempre vita semplice poche cose giorni tutti uguali e niente riposo (anche e soprattutto la notte ti potevano rubare il bestiame) , grazie di cuore amico mio per la tua grande umanità, un'abbraccio e buona serata

@ Antonella carissima brava ricordiamo anche l'autore del murales che è riuscito a rappresentare con semplicità ma grande efficacia un mondo, Antonella sei un punto fermo per me per la tua gentilezza e semplicità che ammiro, un abbraccio e buona serata

@ Fernando amico mio ero sicuro che tu sapevi di cosa parlavo e le tue parole mi hanno commosso sono una testimonianza vera dei grandi sacrifici che facevano i nostri genitori non moltissima anni fa, bisognerebbe che i giovani ascoltassero i racconti dei vecchi e meditassero sul passato sul presente e sul futuro , grazie amico mio carissimo, un grande abbraccio e buona serata

@ Liza amica mia carissima sei una presenza gentile che apprezzo tantissimo e anche gli altri amici, grazie di cuore

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 14:06

Duro e realistico murales sul lavoro dei pastori.sembra, favolisticamente ,gregge e pastore ,un'unica comunita'.mi piace molto
Ciao Emme

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 14:26

Caro emme , molto bello questo racconto , hanno detto tutto , grazie per averlo condiviso
Un applauso anche a chi ha fatto il murales che da oggi sarà ancor più famoso
visto l'artista che lo ha fotografato.;-)
si emme , sei un artista e ...zitto:-P

claudio c


avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2018 ore 14:49

Splendido questo murales dove rappresenta il duro lavoro e vita dei pastori, perfino le pecore sono state disegnate con un viso cupo. Ho una foto in galleria, anche la mia intitolata Transumanza, ho parlato con il pastore e da contadino che sono la sua è tutta un'altra vita. Complimenti Emme bellissima foto e didascalia.
Ciao Andrea

avatarsupporter
inviato il 03 Luglio 2018 ore 19:00

Bellissimo Murales, ottimamente ripreso, mi piace molto la didascalia, bravissimo Emme!

Un saluto AgataSorriso


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