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Ieri sera all'imbrunire, mentre ritornavo a casa, nella periferia di un paese ho incontrato un pastorello che rientrava dalla campagna, in testa alle sue poche pecore sporche di fango. Da lontano prima che arrivasse gli ho chiesto se potevo fargli una foto, e lui mi ha detto di si ma che non si poteva fermare “perché se no le pecore se ne vanno avanti e chi le riprende più” ho fatto un paio di foto al volo mentre lui camminava e dopo un paio di secondi mi avevano già superato, gli ho chiesto come si chiamasse e mi ha detto “Pabassa” il suo soprannome, ormai con il suo nome non lo chiama più nessuno. Come mi sono rimesso in viaggio ho pensato che “Pabassa” fa il mestiere del pastore da bambino e suo padre suo nonno il bis nonno e il trisnonno e tutti i suoi avi sino alla notte dei tempi facevano il pastore. Per lui tutti i giorni sono uguali non ci sono feste o ferie gli animali vanno accuditi sempre. Lui vede 365 albe all'anno e 365 tramonti all'anno, porta le pecore al pascolo, con la pioggia e con il sole . A noi sembra una vita troppo sacrificata non ha le comodità non va profumato in ufficio, non fa il fine settimana, eppure credo che viva la vita più serenamente di noi civili alienati e sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Ringrazio tutti quelli che passeranno a vedere questa semplice immagine di un pastore e le sue umili pecorelle. Buona notte a tutti e a tutte.
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Le tue righe fanno riflettere e pensare come delle persone possano nella sua semplicità e sacrificio vivere una vita semplice e serena. Grazie per questa testimonianza, saluti Josep.
vite semplici senza comodità e "vizi"della civiltà moderna,le giornate tutte uguali senza un giorno di riposoquesto È il suo giorno quotidiano senza ma è senza seottimo scatto che fa riflettere come la vita non è per tutti uguali e come la vita semplice seppur piena di sacrifici può essere più sana e tranquilla rispetto a quella caotica e mondana urbanaComplimenti Emme per il sapiente scatto che aiuta a riflettere e ponderare bene le nostre decisioniCiao buona giornata Rosario
Bravissimo Emme , hai raccontato una bella storia ho vissuto in campagna e avevamo le pecore , bei ricordi ora tutto corre , ma dove andiamo ? le fotografie sono belle , sia la prima , ma sopratutto la seconda , a me piace molto
@ Josep carissimo queste persone e ne conosco anche altre ma da noi ancora ce ne sono tante nei paesi, sono impegnate quotidianamente nella vita dura delle campagne non hanno tempo per le elucubrazioni mentali e alla fine della giornata non hanno bisogno del sonnifero per dormire perché crollano dalla stanchezza perché la sveglia suona prima dell'alba, grazie infinite per il tuo gentilissimo passaggio, buona giornata
@ Grazie carissimo Pinitti per il tuo puntuale e graditissimo incoraggiamento, buona giornata
@ Rosario sempre grandissima profondità nei tuoi scritti, è un grande piacere leggerti, sei un vero maestro di vita grazie di cuore amico mio, buona giornata
@ Corrado carissimo sono contento che ti è piaciuta ti ringrazio tantissimo perché mi incoraggi sempre, buona giornata
@ Ciao Soriana la storia è di oggi ma non dico purtroppo perché purtroppo lo dirò quando non ci saranno più i pastori che portano al pascolo i loro animali, ma solo orribili stalle con migliaia di animali stipati, che vivono nella disperazione, senza mai conoscere il sole la terra e la pioggia, un'abominio che relega la nostra razza ad essere la razza più crudele dell'universo, grazie amica mia per le tue sempre bellissime parole, buona giornata
@ Claudio tu hai l'occhio fino la seconda anche per me è più bella e l'ho voluta postare, con il pastore avanti al gregge e le sue pecorelle che lo seguono senza mai passargli avanti, però non si deve fermare a chiacchierare se no le pecorelle se ne vanno per i fatti propri velocemente,sono molto contento che ti piace questa foto senza effetti speciali grazie di cuore amico mio per il tuo incoraggiamento costante e importante per me, buona giornata
@ Grazie infinite a te Agata che con le tue gentilissime parole mi sei sempre di grande conforto, buona giornata
@ Fernando carissimo sono molto contento che hai apprezzato queste due semplici fotografie, tu conosci questa realtà che è dura ma quando scomparirà sarà un grave danno, soprattutto per gli animali perché per loro la vita nelle campagne è una vita dignitosa mentre nelle stalle con migliaia di animali è una vergogna per l'uomo, grazie amico mio per le tue belle parole e buona giornata
@ Grazie Giorgio carissimo per il tuo costante incoraggiamento per il quale ti sono molto grato, buona giornata amico mio
Ciao Liza carissima, grazie gentilissima amica, le povere pecorelle sporche di fango non piacciono molto non sono interessanti come le donne discinte levigate e profumate un abbraccio Liza e buona notte
Bella immagine ormai dimenticata, da bambino vedevo cose così anche qui a Roma, tanta nostalgia, fortunato chi può vederle ancora
user133558
inviato il 15 Maggio 2018 ore 7:30
molto bella,Emme, ciao
user17043
inviato il 15 Maggio 2018 ore 9:46
Splendida immagine, una vita di sacrifici ma più sana. Anche dove abito si vedono i pastori ma per raggiungere la campagna rimasta devono attraversare il paese facendo fermare le macchine, con i cani e l'asino a seguito. Ti confesso mi sono trovata inmezzo a loro ho chiuso gli occhi ho avuto paura, mangiavano di tutto le siepi delle ville e le pecore erano molto grandi. Nel mio immaginario pensavo fossero piccole. I cani poi sono aggressivi! Complimenti per lo scatto meritava. Un caro saluto.