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Staglieno: la storia della statua di Caterina Campodonico, la venditrice di nocciole. Una vecchina con le spalle coperte da uno scialle finemente cesellato, il volto austero scoperto dai capelli tirati in una crocchia severa, tra le mani una collana di nocciole e canestrelli: chiunque abbia, almeno una volta nella vita, percorso i viali del cimitero monumentale di Staglieno non può dire di averlo visitato se non si è fermato a osservare la statua che ne è il simbolo, quella di Caterina Campodonico, meglio conosciuta come la venditrice di noccioline. Realizzata nel 1881 in marmo di Carrara dallo scultore Lorenzo Orengo, la statua era stata commissionata dalla stessa Caterina, che investì tutti i risparmi messi da parte vendendo nocciole e canestrelli per avere un monumento che la rendesse immortale, un effige eterna che la raffigurasse tra le tombe dei nobili e dei borghesi. Proprio lei, nata nel 1804 in un quartiere popolare e cresciuta semi analfabeta, umile venditrice, sposata a un ubriacone da cui decise di separarsi e per questo fu costretta a versare una sorta di “mantenimento”. Il senso del dovere di Caterina e la sua forza di carattere le consentirono di accumulare un piccolo patrimonio che faceva gola anche ai parenti, che quando si ammalò, invece di occuparsi di lei, si accapigliarono per l'eredità. E così “Cattainin dae reste”, volitiva e indipendente, decise di destinare tutti i risparmi alla sua statua, in barba ai parenti, commissionando il lavoro al celebre scultore Orengo e seguendo in prima persona i lavori per assicurarsi che le rendesse giustizia, raffigurandola nei mimi dettagli, in mano la collana di nocciole e canestrelli cucinati da lei che le avevano permesso di realizzare il suo obiettivo. La statua venne terminata nel 1881 e posizionata nel porticato inferiore, e per un intero anno Cattainin le fece visita nel cimitero mettendosi al suo fianco e facendosi rimirare dai visitatori, orgogliosa del risultato sino a quando, nel 1882, morì. Ai funerali celebrati nella chiesa di Santo Stefano parteciparono moltissime persone, che l'accompagnarono poi al luogo del riposo eterno, e alcuni, sapendo la sua storia, decisero di giocarsi al lotto i numeri della data della sua morte, finendo per vincere. Da allora la sua statua è tappa fissa per i tanti che le portano fiori e accendono ceri in sua memoria speranzosi di avere un po' di fortuna. Cattainin, dal canto suo, li accoglie con i versi scritti per lei dal poeta dialettale Giambattista Vigo........ A Son De Vende Raste E Canestrelli All' Aguasanta A-o Garbo, a San Ceprian Con Vento E Sò, Con Agua Zu A Tinelli A-a Mae Vecciaia Pe Asseguaghe Un Pan Fra I Pochi Sodi, M' Ammuggiava Quelli Pe Tramandame A-o Tempo Ciù Lontan Mentre son Viva, E Son Vera Portoliann-a..... Cattainin Campodonico ( A Paisann-a )..... Da Questa Mae Memoia, Se Ve Piaxe Voialtri Che Passae, Preghiere Paxe.----( Vendendo collane di nocciole e canestrelli ai santuari dell' Acquasanta, del Garbo, a san Cipriano. con vento e sole acqua a catinelle, per assicurarmi un pane nella vecchiaia. fra i pochi soldi, mettevo via quelli per tramandarmi nel tempo mentre son viva e vera Portoriana (di portoria- quartiere di Genova ) Caterina Campodonico, ( la paesana ) Da questa mia memoria, se vi piace voi che passate pregatemi pace......)
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Una didascalia che mette in risalto , la bellezza di questa donna . Un aspetto austuro , ma pieno di rivalsa verso la sua difficile vita . Complimenti Paolo , per la dettagliata descrizione e per l'ottimo ritratto . Ciao a presto Fabrizio
l'ho vista dal vero non so quante volte, ogni volta che vado a Staglieno dai miei cari mi soffermo ad osservarla, ma mai l'ho vista così splendente ed affascinante come in questa foto, sei riuscito a darle una luce perfetta, una messa a fuoco a dir poco maniacale, gli hai dato vita, il volto in particolare con quello sguardo austero di un tempo, tipico delle donne liguri abituate alla dura vita di allora fatta di fatica e sudore. Sei un Maestro !!
Il massimo a cui potevo aspirare era di ricevere un commento cosi lusinghiero da un Genovese... Non potrei essere più felice… e spero di tornare presto per completare la visita di questa galleria d'arte a cielo aperto…. Un grazie ancora…. Ciao Paolo