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user137840 | inviato il 07 Gennaio 2018 ore 10:07
non è carino quello che fai. io mi alzo tutto sereno la domenica mattina, accendo il computer e tu mi fai andare la colazione di traverso.
...e poi diciamo che Bruce Gilden è un delinquente, ma tu sei peggio di lui !!! 
comunque per me è un agente segreto in missione. solo che ha la stessa credibilità di quelli che si vedono nei giornaletti di Topolino. |
| inviato il 07 Gennaio 2018 ore 12:09
Gran personaggio! !! |
| inviato il 07 Gennaio 2018 ore 20:11
Ahahah Filippo, mi dispiace per la tua colazione, spero che ti sarai rifatto con il pranzo domenicale (cannoli?!?  )
Grazie anche a te MattewX
Ciao
Roberto |
| inviato il 29 Gennaio 2018 ore 19:25
Questo è forte, davvero forte  |
user59947 | inviato il 29 Gennaio 2018 ore 19:27
Bella questa foto Mukkapazza |
| inviato il 29 Gennaio 2018 ore 22:27
ottima street!!
Andrea |
| inviato il 30 Gennaio 2018 ore 0:37
Soggetto come minimo particolare
Davvero un bello scatto!!! |
| inviato il 01 Febbraio 2018 ore 21:07
Grazie a tutti dei passaggi, ragazzi!
Ciao
Roberto |
| inviato il 03 Aprile 2018 ore 15:10
Ciao Mukkapazzza. Scrivo intenzionalmente su questa foto perchè mi sembra quella più lontana dalle tue inclinazioni. Hanno citato Gilden e mi sembra un paragone stilisticamente pertinente, ma tutto il resto della galleria, che apprezzo molto, parla più di un osservatore timido e rispettoso, un testimone attento ma riservato, debitamente distante. Questa foto cita Gilden? Tutte le altre mi ricordano di più un altro riferimento, anch'egli sottilmente ironico, sensibile ai piccoli granelli di paradosso, incongruenza e follia che le stanze di vita quotidiana ci propongono e di cui raramente ci accorgiamo: mi riferisco a Robert Doisneau, fine e attento osservatore degli istanti poetici, estrosi, buffi, chiassosi, divertenti, colorati (anche se in B/N) ma piccoli e sfuggenti, che ogni istante del vivere comune ci propone.
Tu sai vederli e riportarli. Le tue foto non son tecnicamente perfette, ogni tanto ci scappa qualche pecca, ma è da leggere positivamente, è la prova provata dell'estro momentaneo, dell'attimo colto. Va letta un po' come i difetti che i grandi maestri dell'arte del tappeto mettevano apposta nelle loro trame...perchè la perfezione attira l'occhio del diavolo....
P.S. Replico qui alla tua risposta per non tirare lunga un Km la strisciata. Certi nomi non si fanno per il gusto sadico di imporre dei termini di paragone difficili e ingombranti (per lo meno, non io). Il fatto è semplicemente questo: certi stilemi, valori etici e angoli di approccio alla comunicazione fanno giocoforza riferimento a dei capiscuola che li hanno maggiormente rappresentati. Nelle tue foto si riscontrano certi marcati caratteri, ci stà tirare in ballo dei nomi...scomodi. Così, solo per capirsi prima e meglio... |
| inviato il 03 Aprile 2018 ore 17:11
Ciao Andrea, che piacere leggere il tuo articolato commento.
I riferimenti a Gilden e, ancor più, a Doisneau mi sembrano tutti fuori misura, ma tant'è ...
Mi ritrovo perfettamente nella tua lettura del mio portfolio: la maggior parte delle mie foto, fino ad oggi, è stata fatta un po' "da lontano", con uno sguardo che ho sempre cercato di mantenere attento anche al lato ironico, ma senza partecipare mai troppo alla scena. Ho sempre cercato anche un certo ordine compositivo e prediletto il rigore formale rispetto al disordine (anche se, come tu dici, l'imperfezione è sempre dietro l'angolo ...). Sono affezionato a queste foto, ma ... ma adesso mi sono un po' rotto!
Da un po' di tempo sto cercando un approccio fotografico un po' diverso: provo ad avvicinarmi di più ai soggetti, ad essere più dentro alla scena, faccio foto storte, ho anche cominciato a chiedere il permesso di fare qualche ritratto estemporaneo in strada ... ma che fatica vincere la timidezza, superare la barriera ... non so se queste foto saranno migliori, ma io mi diverto parecchio di più! Tra l'altro sto anche portando avanti una sfida "tecnica": da un po' di tempo scatto tutto in manuale, senza autofocus (la qualità di certi obiettivi per me è percepibile e insuperabile) e tutto questo, a parte il fatto che molte foto risultano cannate, fa aumentare la personale goduria nello scattare (spero comunque anche di tirare fuori qualcosa di interessante ...). E' una terapia che consiglio a tutti coloro che fanno foto di questo tipo, permette di re-impadronirsi del processo di allineamento mente-occhio-cuore bressoniano, svincolandosi da un traino tecnologico che è sempre più sovrastante.
Grazie di tutto Andrea, anche dello spunto per la piacevole chiacchierata
Ciao
Roberto
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