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Poggio Nativo 1976. Posso considerarla la "prima" foto scattata, sviluppata e stampata da me a 16 anni. Al mattino avevo acquistato da ebrei russi in Roma, una Zenit E con Industar 50 f 3,5 e nel tardo pomeriggio benché la luce scemasse, mi recai nel bosco. Tra i rovi trovai il piccolo pennuto e tentai una decina di scatti a un trentesimo tutto aperto e tenendo una lente addizionale poggiata sull'obiettivo. Questa è la migliore. La tank di sviluppo l'avrei presa all'indomani assieme all'ingranditore Durst F 60 da Tonel in Porta Cavalleggeri (Roma), ma non potei aspettare e svuotai un barattolo di pomodori pelati e sviluppai lì. Se annuso la pellicola ne sento ancora l'odore... La stampai qualche giorno dopo, utilizzando lo stesso Industar come ottica da ingrandimento.
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Hai perfettamente ragione...soprattutto le foto analogiche, quando magari sbucano da un cassetto inaspettate,sanno dare un colpo al cuore ed un vortice di emozioni..
Bellissima didascalia, mi hai emozionato!!! ... Una lezione a chi crede che se non hai l'ultima novità tecnica nella borsa fotografica non conti nulla!!!! Un saluto Gianka
Peraltro comprai la Zenit e il resto, risparmiando i soldi della "paghetta" e quando mio padre vide l'ingranditore (impossibile nasconderlo...) in tutto con vaschette, tank Paterson, focometro , circa 120 mila lire, mi disse "e adesso come fai a riprendere questi soldi?". Non avevo riflettuto che erano il salario meglio di un operaio e spendere tanto per uno "sfizio"... l'operaio che era in lui si sarebbe arrabbiato. Già mesi prima ci avevo dovuto litigare per prendermi a rate un Fantic da trial... e aveva vinto lui...
Bellissima la foto e per di più mi rivedo molto nel tuo racconto, anch'io ho iniziato con una zenit(122) e il suo obiettivo l'ho tenuto nel mio ingranditore fino a due anni fa. Il tutto lo uso spesso tutt'ora,perchè amo questo tipo di fotografia,queste macchine,la semplicità costruttiva che hanno,la resa delle pellicole ecc. ecc.