JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 241000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
...e io che credevo di aver focalizzato il soggetto principale... devo aver veramente perso la mano. "La cattiva strada" di De Andrè mescolata al momento in cui ho scattato mi hanno ispirato questo lavoro. Grazie del passaggio Danpa!
Come non detto, ho visto solo adesso il soggetto, errore mio Ancora meglio ;)
user16612
inviato il 29 Maggio 2017 ore 19:13
Ecco un bell'esempio di "spersonalizzazione", con l'unica cosa leggibile che di fatto è illeggibile. E ciascuno potrebbe riconoscersi proprio lì, nel pieno di quella cattiva strada. Una lettura agrodolce come il testo che hai citato.
Grazie per la lettura NonnoGrappa! In questo periodo sto cercando di stare attento a non diventare troppo cinico (cose mie beninteso) ma ci terrei a non calarmi troppo a fondo escludendo troppo desideri e necessità giusto per tenere corretti rapporti sociali. Il bianco e nero mi porta a scavare a fondo dentro l'immagine. Scavo talmente a fondo che interpreto ogni singolo dettaglio portandolo ad una critica ultimamente feroce. Ecco perché mi sono fatto delle dosi di colore, in quel tuo
“ agrodolce „
mi ritrovo quindi così. Ne escono immagini poco fruibili perché mi si legano troppo credo.
user16612
inviato il 29 Maggio 2017 ore 20:41
Poco fruibili non direi. Piuttosto che necessitano di qualche secondo in più di osservazione. Cosa che non è un difetto, dal mio punto di vista.
Con il colore la post produzione la concentro su dettagli più "naturali" riconciliandomi con quello che ho intorno. Qui molto tempo l'ho passato "cullando" quella strana luce. Ci son stato su due giorni (non è da me) prima di lasciarla sorridendole.
user16612
inviato il 29 Maggio 2017 ore 21:16
Il risultato è molto interessante. Quel caos urbano è ipnotico.
non mi chiedere perchè e come pistinna ma la mia attenzione si è focalizzata a quella ragazza di spalle che si vede in figura intera. è l'unica su tutta la strada, è perfettamente a fuoco e sembra che la folla sia aperta per farle da cornice! se è lei che cammina sulla cattiva strada oppure se è meglio che se ne vada non saprei dirlo ma per me è una gran bella foto! va guardata con calma e va "esplorata" con attenzione. complimenti!
Io invece sono attratto dalla città intera che si muove senza controllo, ognuno ha un qualcosa da fare ed un pensiero che gli ronza per la testa...comunque ognuno da solo.... ma consapevole di essere circondato... bella
user6400
inviato il 29 Maggio 2017 ore 23:15
Cavoli quanta gente. Da proprio l'idea del caos. Ottima anche la pp
Quello che mi ha fatto alzare la macchina fotografica è stato certamente quell'enorme quantità di gente che mi sono ritrovato difronte all'improvviso. Componendo, sono rimasto un po a guardarla scorrere nel display prima di scattare. Ipnotica è la parola corretta per descrivere la sensazione che si provava. Tutti si muovevano e nessuno correva. Non c'era frenesia ma la sensazione del non controllo era palpabile. Il movimento era inesorabile. Quello che ha descritto NancaPatanta insomma è un pensiero che mi è passato per la testa scattando. Caos, dite bene Claudio e Suyedm. Come tutti mi stavo orientando guardando la città, l'involucro fermo. Così facendo il caos però prendeva il sopravvento ovvero il contenuto sembrava ingestibile, troppo caotico. Tutti lo "sopportavano" non curandosene. Ogni uno per la sua strada. In quel caos allora ho incominciato a seguire una persona alla volta e la cosa si è risolta, in un attimo il caos era come dominato. Ho fissato allora l'inquadratura aspettando un soggetto che raccontasse questa cosa. Nell'attesa la canzone di De Andrè ha preso a suonarmi nella testa. L'occasione di quella strana cornice che Alepou scorge l'ho colta al volo.