RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie


  1. Gallerie
  2. »
  3. Fotogiornalismo / Street
  4. » Alfa Romeo Montreal

 
Alfa Romeo Montreal...

Automobili 1

Vedi galleria (48 foto)

Alfa Romeo Montreal inviata il 12 Maggio 2016 ore 3:10 da Roberto P. 6 commenti, 899 visite. [retina]

, mano libera.

Angera. Sabato 6 giugno 2015, 17:41. Equipaggiata con un V8 di 2.6 litri di cilindrata e 200 cavalli. La carrozzeria venne disegnata da Marcello Gandini che allora lavorava per Bertone. Ebbe una gestazione tormentata: il prototipo venne presentato all'Expo di Monteral del 1967 equipaggiato di un 1600 bialbero; ma il lancio sul mercato ci fu solo nel 1972. La dirigenza dell'Alfa Romeo la supportò in misura inadeguata: si dava la priorità all'allargamento in basso della gamma con l'Alfasud piuttosto che puntare sui modelli di prestigio (l'esatto contrario della strategia della BMW), quindi il grosso degli investimenti era destinato agli impianti di Pomigliano d'Arco (e qui c'entrava anche la gestione clientelare dell'Alfa Romeo da parte dell'IRI). La sopravvenuta crisi energetica fece il resto. Nonostante le indubbie doti meccaniche e la carrozzeria di notevole impatto visivo (per quanto nata "vecchia" per i motivi sopra descritti) ne furono prodotti solo 3925 esemplari fino al 1977. #Auto #AutoStoriche #AutoClassica #AlfaRomeo



Vedi in alta risoluzione 34.5 MP  



Che cosa ne pensi di questa foto?


Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?


Puoi farlo iscrivendoti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




avatarsenior
inviato il 21 Maggio 2016 ore 8:24

Spettacolo. Esemplari anche le note storiche del veicolo.

Raffaele

avatarsupporter
inviato il 21 Maggio 2016 ore 11:46

Grazie Raffaele.

Queste Montreal me le ricordo da ragazzino e colpivano la mia fantasia quando avevo la ventura di vederne una; evento piuttosto raro per i motivi descritti nella didascalia. Anche qui in Italia ne beccavi una ogni parecchie Porsche 911.
La "strategia" (sottolineo le virgolette) della dirigenza dell'Alfa Romeo, di sostanziale abbandono della fascia alta, si rivelò soprattutto nella gestione del segmento delle berline di prestigio: dopo aver prolungato la produzione della 2600 fino al 1979, quando ormai era superatissima, l'uscita del modello che avrebbe dovuto sostituirla, previsto nel 1973, venne posticipato al 1979. L'Alfa 6 fu un altro flop annunciato.

Ciao
Roberto

avatarsenior
inviato il 01 Febbraio 2022 ore 22:42

In Alfa Romeo era più facile fare una cagata ed esserne fieri
Che spingere le idee buone

avatarsupporter
inviato il 01 Febbraio 2022 ore 23:39

Oltretutto le idee buone non è che siano mancate. Il guaio è che non venivano adeguatamente supportate.

Ad esempio l'Alfasud (sorvolando sull'opportunità di allargarsi verso il basso trascurando la fascia alta) dal punto di vista progettuale era un'auto tutt'altro che spregevole.

Motore boxer brillante e dall'ottimo rendimento, con un ronzio inconfondibile... pazienza che per i vecchi alfisti esisteva solo il ringhio (anch'esso inconfondibile) del bialbero. Autotelaio tra i migliori, anzi probabilmente il migliore tra le berline a trazione anteriore dell'epoca. Carrozzeria e plancia, disegnate da Giuggiaro, modernisime per quei tempi, tanto che anche dopo 10 anni reggeva bene sotto quell'aspetto.

Il problema erano gli standard qualitativi dello stabilimento di Pomigliano d'Arco: Materiali, assemblaggio, verniciatura, rifinitura e controllo qualità... Si diceva che iniziava ad arruginirsi quando era ancora dal concessionario...

Poi, a partre dai tardi '70 - primi '80, all'IRI hanno cominciato ad avere difficoltà a coprire i passivi e quindi in Alfa Romeo dovettero tagliare gli investimenti, col risultato di tirare avanti sino alla fine degli anni '80 con le piattaforme (avanzatissime al lancio ma inevitabilmente invecchiate) di Afetta (90 e 75) e Alfasud (33).

Poi fu ceduta alla Fiat al valore fondiario dei terreni di Arese e Pomigliano.
Il guaio è che in quegli stessi anni aveva prevalso la linea di Romiti (imposto agli Agnelli da Cuccia), ovvero diversificare gli investimenti (operazioni finanziarie, grande distribuzione, persino Club Mediterranee ecc.) rispetto a quella di Ghidella (investire nel core business dell'automotive - come avrebbero fatto nei decenni successivi i gruppi tedeschi e la francese PSA), tanto che alla fine Ghidella* dovette rassegnare le dimissioni.

Quindi la Fiat si trovò due marchi premium praticamente sovrapposti, ovvero Alfa e Lancia; con a disposizione investimenti che sarebbero stati sottodimensionati anche per una sola delle due.
Le conseguenze erano fin da allora prevedibili.

Buona serata.


* Vittorio Ghidella, oltre che un manager, era un ingegnere di prim'ordine, laureato col massimo dei voti al Politecnico di Torino. Supervisionava la progettazione delle auto e poi le collaudava di persona facendoci dei gran chilometri.
Ricordo una sua intervista, negli anni '80, sul supplemento illustrato, ora non ricordo se del Corriere della Sera o di Repubblica, nella sua villa sulla collina torinese. In una foto lo si vedeva suonare un antico clavicembalo e, se ben mi ricordo, aveva dichiarato una predilezione per J.S. Bach. Prima di iscriversi al Politecnico aveva conseguito la maturità classica, anche quella col massimo dei voti. Dall'intervista si capiva che per lui cultura umanistica e tecnico-scientifica erano tutt'uno; in ciò simile a un altro grande ingegnere piemontese, Adriano Olivetti.

avatarsenior
inviato il 02 Febbraio 2022 ore 22:29

Bellissimo intervento Roberto P

avatarsupporter
inviato il 03 Febbraio 2022 ore 0:13

Grazie.

A risentirci.


RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)

Alcuni commenti possono essere stati tradotti automaticamente con Microsoft Translator.  Microsoft Translator



 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me