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Per raccontare questa giornata riporto l'estratto del diario inviato il giorno 1.12.2015. Le acque di color marrone del Tonle Sap scorrono lente, la cittadina di Battambang si è appena svegliata e la luce è anora tenue. La nostra barca salpa alle 7 in punto. Siamo una ventina di persone, metà sono turisti e sono tutti posizionati nella parte anteriore, gli altri sono cambogiani. La nostra meta è Siem Reap. La velocità è ridotta e di tanto in tanto ci si ferma per raccogliere altre persone. Le pareti del fiume sono alte, le case sono tutte costruite sulle palafitte per via dell'innalzamento del fiume durante la stagione del monsone, sotto le case e lungo tutto il bordo la sporcizia portata dal fiume. Si prosegue ed ecco che siamo fuori dalla città e la barca accelera ai lati si può vedere come si svolge la vita della gente cambogiana. Barche colorate usate per la pesca, sopra uomini, donne e bambini. Poi c'è chi fa il bagno, chi si lava e chi fa il bucato. Si prosegue e l'ambiente cambia. Le pareti alte del fiume lasciano piano piano spazio a rive più basse. Il fiume scorre sempre lento e la vita sembra andare con la stessa velocità del fiume. Intanto il sole comincia ad essere più alto e il cielo è azzurro senza una nuvola, anzi come alle volte succede in alto si vede la luna. Le ore di navigazione sono ormai diventate tre e si prosegue. Il fiume diventa sempre più stretto. Ad ogni curva la barca deve suonare per avvertire chi arriva dall'altra parte. In certi punti addirittura la barca si deve fermare, fare marcia indietro e ripartire. In questo punto l'acqua è davvero bassa, il monsone quest'anno è stato debole. Ai lati del fiume sempre più case a livello acqua. Sono tutte colorate quasi a voler abbellire le pareti fatte di latta. All'esterno i bambini salutano al nostro passaggio, chi è nudo e chi invece porta la maglietta di qualche squadra di calcio europea. All'interno si scorgono le amache dove dormono. Ormai sono passate quattro ore e la barca arriva in un villaggio molto progredito, qui infatti si vedono le torri dell'energia elettrica e addirittura un supermercato e un ristorante tutto sempre ovviamente sull'acqua. Ci fermiamo per una sosta di 15 minuti, non prendiamo nulla viste le condizioni igieniche precarie. Intanto gli uomini della barca scaricano viveri e altri pacchi. Si riparte il sole è allo zenit, ma noi diciamo ce la caviamo perché la barca ha dei tendoni di colore rosso che riparano. Adesso il fiume si allarga e lo scenario cambia ancora, per lunghi tratti non troviamo più case, ma solo una ricchissima vegetazione di colore verde intenso, che fa da contrasto con il cielo blu. La barca ha ripreso ad andare veloce e rallenta solo quando arriva nei villaggi. Esattamente come facciamo quando entriamo in un paese. La barca rallenta anche perché qualche cambogiano è arrivato a casa. Il suono avvisa qualcuno che deve venire a prendere il passeggero e in mezzo al fiume si effettua il trasferimento. Sono passate sei ore, il caldo cresce per fortuna qui si va abbastanza veloci. L'ambiente cambia ancora. L'acqua qui è blu e un'infinita di uccelli bianchi (probabilmente aironi) ci accompagnano radenti il fiume per lunghi tratti, più in alto invece cormorani neri e fenicotteri (almeno credo). Adesso entriamo in canali strettissimi e poi alla fine ci troviamoi in mezzo al lago del Tonle Sap. Grandissimo, largo ancora un ora e arriviamo.
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