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a 16mm, 1/200 f/9.0, ISO 800, mano libera. Napoli, Italia.
Un'invasione di lumache giganti nel nuovo metrò di piazza Garibaldi. Rosa, verdi, gialle o blu. Le coloratissime chiocciole in plastica riciclabile o rigenerata sono apparse stamani mettendo di buon umore studenti e cittadini. Impossibile resistere alla tentazione di scattare una foto davanti all'installazione del Cracking art Group fondato da sei artisti: Renzo Nucara, Marco Veronese, Carlo Rizzetti, Alex Angi, Kicco e William Sweetlove. Personalità unite dall'obiettivo "di cambiare la storia dell'arte attarverso un forte impegno sociale e ambientale unito ad un rivoluzionario uso di materiali plastici che evocano una stretta relazione tra naturale e artificiale". Il Cracking art Group è abituato a invadere gli spazi urbani da Tel Aviv a Parigi con tartarughe, coccodrilli, lumache e pinguini. Le chiocciole di Napoli si arrampicano lungo le basi degli alberi metallici di Dominique Perrault, sostano accanto alla biglietteria o vicino ai negozi. Il colpo d'occhio mette allegria: la natura sembra più vicina e ricorda che ogni tanto è il caso di rallentare. Lumache anche in superficie, dall'altro lato del marciapiede, davanti all'ingresso della Stazione centrale. Il termine "Cracking Art" deriva dal verbo inglese to crack che significa "schioccare, scricchiolare, spaccarsi, spezzarsi". Cracking è quindi la scissione dell'uomo contemporaneo tra naturalità originaria e un futuro sempre più artificiale. Per gli artisti appartenenti a questa corrente, "Cracking è quel processo che trasforma l'organico in sintentico. Un procedimento drammatico se non è controllato, una scissione che ci mette tutti di fronte a realtà nuove" si legge sul sito degli artisti. L'installazione sarà visibile fino a gennaio. (testo anna laura de rosa) 12 novembre 2015
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