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| inviato il 18 Novembre 2015 ore 22:39
Magnifica la tua serie; dopo gli uccelli (ma in questo momento prima) l'architettura degli antichi edifici religiosi è mio genere preferito. I valori i.s.o. che riferisci mi fanno pensare che tu scatti effettivamente a mano, senza appoggio all'occasione del corpo macchina a terra; non è consentito l'uso del cavalletto? Comunque non si nota rumore; anch'io ho la D3 ma la uso per avifauna, non mi meraviglio quindi delle sue prestazioni. Per le chiese invece Sony A99 con un paio di Leica. |
| inviato il 19 Novembre 2015 ore 14:20
Grazie Francesco.
Anche io fotografo molto interni di musei e chiese a Roma e altri posti quando ho l'opportunità di spostarmi.
Proprio perché fotografo in interni, la luce é quasi sempre poca e ricorrere agli alti ISO diventa una necessità.
Fotografo ovviamente senza flash e senza cavalletto perché vietati secondo l'ultima disposizione emanata da
Franceschini dei Beni Culturali e con la macchina tenuta in mano e...mantenendo il respiro nel momento dello
scatto !!!
Per quanto riguarda il rumore, esso dipende:
- dalla scena ripresa. E' preferibile scattare in condizioni di luce uniformemente distribuita, anche se scarsa, ed
evitare scene fortemente contrastate perché nelle zone buie é più evidente il rumore;
-dall'ingrandimento del file. Io ho un Mac Retina 5K da 27" e se non ingrandisco molto l'immagine e la vedo a
grandezza monitor, il rumore si nota poco o niente. Naturalmente più si ingrandisce l'immagine più evidente
appare il rumore specialmente nelle zone più scure e nelle zona in ombra.
Circa le prestazioni della D3, io sono molto soddisfatto. La comprai appena uscita (circa 8 anni fa) e non sento la
necessità di cambiarla.
Un cordiale saluto, Antonio. |
| inviato il 19 Novembre 2015 ore 14:40
La legge Franceschini Antonvito ci ha in effetti aperto molte opportunità; un qualche appoggio estemporaneo a volte lo si trova ed allora si può operare in assenza di qualsivoglia limitazione. 'E molto rispetto al passato. Il problema emerge con le chiese, appartenenti alle diocesi; sotto questo punto di vista per me Venezia è un supplizio. La foto di esterno raramente racconta qualcosa di definitivo sull'edificio di culto; ti porto l'esempio di San Pantalon:
it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Pantalon
All'esterno la facciata incompiuta, all'interno il soffitto, non affrescato ma coperto dalla tela del Fiumani di 443 mq.; la foto, che mai sarà invasiva, non è che il complemento all'ammirazione del visitatore. Il parroco di altra chiesa, negandomi l'autorizzazione agli scatti, mi disse che l'equilibrio della città è precario; non credo che un otturatore possa far crollare alcunché con il suo rumore . Sono convinto che appuntamenti collettivi, settimanali o mensili, a pagamento ed al di fuori degli orari di culto, sarebbero un'ottima soluzione. Per fortuna in altre parti d'Italia si dispone di una libertà ben maggiore della quale non penso si sia abusato. Comunque capisco risvolti della situazione; te l'immagini schiere di fotografi agli Scalzi con o senza cavalletto ? L' appuntamento controllato appunto. |
| inviato il 19 Novembre 2015 ore 20:24
Francesco, hai ragione circa le limitazioni presenti nelle chiese non supportate dai Beni Culturali.
Io, forse, sono un po' più fortunato. A Roma, e in tutto il centro/sud, chi gestisce chiese e musei "non Beni Culturali" è più tollerante rispetto
ai gestori del nord. A Roma, in particolare, i sacrestani o i curati, chiudono facilmente un occhio (a volte anche tutti e due !! tanto
da poter utilizzare, volendo, anche il cavalletto!!) e quindi problemi grossi non si presentano. Ci sono ovviamente delle eccezioni: non è possi-
bile fotografare nella Galleria Borghese (ma proverò di nuovo sbandierando la legge Franceschini!!), nella sola Cappella Sistina e qualche altro
luogo che adesso non ricordo.
Il tuo esempio di San Pantalon é molto calzante. Quando riesco a fare delle riprese di affreschi, di sculture, di stucchi, e di tutto quello che ab-
bellisce una chiesa o arricchisce un museo, mi sento soddisfatto non delle foto che ho scattato, ma dal piacere che provo quando le rivedo.
Sono infatti in grado di apprezzare l'intera opera o il particolare che in situazione di visitatore frettoloso neanche noti.
Ritornando sull'argomento "più o meno libero accesso", se dai uno sguardo alle mie gallerie "Chiese di Roma e Interni di Chiese di Roma" ti puoi
fare una idea circa la tolleranza dei permessi. Praticamente a Roma si può fotografare ovunque...!!!
Non me ne volere!!
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