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Ponte e castello S. Angelo...

Bianco Nero - Sepia 25

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Ponte e castello S. Angelo inviata il 03 Ottobre 2015 ore 14:41 da Peter Pipistrello. 4 commenti, 553 visite.

a 17mm, 20 sec f/11.0, ISO 100, treppiede. Roma, Italia.

#Notturno #NightPhotos #LungheEsposizioni #Notte #BiancoeNero #BlackAndWhite #Ponte #Bridge #Riflessi #Reflection Commenti e critiche sempre graditi, grazie Peter ### P o n t e S a n t ' A n g e l o (nome ufficiale: ponte S. Angelo), noto anche come pons Aelius (ponte Elio), pons Hadriani (ponte di Adriano) o ponte di Castello, è un ponte che collega piazza di Ponte S. Angelo al lungotevere Vaticano, a Roma, nei rioni Ponte e Borgo. Fu costruito a Roma nel 134 dall'imperatore Adriano per collegare alla riva sinistra il suo mausoleo. Si tramanda il nome dell'architetto Demetriano. Storia: Era costruito in peperino e rivestito da travertino e aveva tre arcate (una si chiamava testicolare), a cui si accedeva mediante rampe dalla riva. Le rampe erano a loro volta sostenute da tre arcate minori sulla riva sinistra e da due sulla riva destra, verso il mausoleo di Adriano, che furono distrutte nel 1893 in occasione della realizzazione degli argini del fiume e sostituite da arcate moderne. Il piano stradale aveva ai lati alti marciapiedi dotati di balaustre in travertino. Nel luglio 472 fu utilizzato dalle truppe germaniche del magister militum Ricimero per attaccare la parte orientale della città, difesa dall'imperatore romano Antemio. Nel Medioevo fu utilizzato dai pellegrini diretti alla Basilica di San Pietro e fu conosciuto anche con il nome di "ponte di San Pietro" (pons Sancti Petri). Nel VI secolo sotto il papa Gregorio Magno, prese il nome di "ponte Sant'Angelo" dal Castel Sant'Angelo (originariamente mausoleo di Adriano). Durante il giubileo del 1450 le balaustre del ponte cedettero per la gran calca dei pellegrini e morirono molte persone: in seguito furono abbattute alcune case alla testata del ponte per consentire uno spazio di deflusso ai pellegrini. Furono inoltre costruite due piccole cappelle rotonde dedicate a Santa Maria Maddalena e ai Santi Innocenti, che furono abbattute per motivi di difesa nel 1527. Nella piazza antistante al lato sinistro del Tevere si apriva piazza di Ponte, su cui, nel tratto ora percorso dal Lungotevere proveniente da piazza Pasquale Paoli si affacciava lo scomparso palazzo fatto costruire da Bindo Altoviti, nella quale per lungo tempo si eseguivano le condanne alla pena capitale usando esporre sul ponte i corpi dei condannati a morte, come monito per la popolazione. Nel 1535 papa Clemente VII fece collocare all'ingresso del ponte le statue di san Pietro e san Paolo a cui furono successivamente aggiunte altre statue raffiguranti i quattro evangelisti ed i patriarchi Adamo, Noè, Abramo e Mosè. Nel 1669 papa Clemente IX fece realizzare un nuovo parapetto, disegnato dal Bernini, sopra il quale furono collocate dieci statue raffiguranti Angeli che portano gli strumenti della Passione, scolpite da allievi di Bernini sotto la sua direzione. Delle statue precedenti rimangono solo quelle di Pietro e Paolo. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- C a s t e l S a n t ' A n g e l o (o Mole Adrianorum o "Castellum Crescentii" nel X-XII sec.), detto anche Mausoleo di Adriano, è un monumento di Roma, situato sulla sponda destra del Tevere di fronte al pons Aelius (attuale ponte Sant'Angelo), a poca distanza dal Vaticano, nel rione di Borgo; è collegato allo Stato del Vaticano attraverso il corridoio fortificato del "passetto". Il castello è stato radicalmente modificato più volte in epoca medievale e rinascimentale. Proprietà del MIBACT, il Museo nel dicembre 2014 è entrato a far parte del Polo Museale del Lazio. Storia: Iniziato dall'imperatore Adriano nel 125 quale suo mausoleo funebre, ispirandosi all'ormai completo mausoleo di Augusto, fu ultimato da Antonino Pio nel 139. Venne costruito di fronte al Campo Marzio, al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il Ponte Elio. Il mausoleo era composto da una base cubica, rivestita in marmo lunense, avente un fregio decorativo a teste di buoi (Bucrani) e lesene angolari. Nel fregio prospiciente il fiume si leggevano i nomi degli imperatori sepolti all'interno. Sempre su questo lato si presentava l'arco d'ingresso intitolato ad Adriano; il dromos (passaggio d'accesso) era interamente rivestito di marmo giallo antico. Al di sopra del cubo di base era posato un tamburo realizzato in peperino e in opera cementizia (opus caementicium) tutto rivestito di travertino e lesene scanalate. Al di sopra di esso sorgeva un tumulo di terra alberato circondato da statue marmoree (ce ne restano frammenti). Il tumulo era infine sormontato da una quadriga in bronzo guidata dall' imperatore Adriano, raffigurato come il sole posto su un alto basamento o, secondo altri, su una tholos circolare. Attorno al mausoleo correva un muro di cinta con cancellata in bronzo decorata da pavoni, due dei quali sono conservati al Vaticano. All'interno, pozzi di luce illuminavano la rampa elicoidale in laterizio rivestita in marmo che collegava il dromos alla cella posta al centro del tumulo. Quest'ultima, quadrata e interamente rivestita di marmi policromi, era sormontata da altre due sale, forse anch'esse utilizzate come celle sepolcrali. Il Mausoleo ospitò i resti dell'imperatore Adriano e di sua moglie Vibia Sabina, dell'imperatore Antonino Pio, di sua moglie Faustina maggiore e di tre dei loro figli, di Lucio Elio Cesare, di Commodo, dell'imperatore Marco Aurelio e di altri tre dei suoi figli, dell'imperatore Settimio Severo, di sua moglie Giulia Domna e dei loro figli e imperatori Geta e Caracalla. Il mausoleo ha preso il suo nome attuale nel 590. In quell'anno Roma era afflitta da una grave pestilenza, per allontanare la quale venne organizzata una solenne processione penitenziale cui partecipò lo stesso papa Gregorio I. Quando la processione giunse in prossimità della Mole Adriana, il papa ebbe la visione dell'arcangelo Michele che rinfoderava la sua spada. La visione venne interpretata come un segno celeste preannunciante l'imminente fine dell' epidemia, cosa che effettivamente avvenne. Da allora i romani cominciarono a chiamare Castel S. Angelo la Mole Adriana e, a ricordo del prodigio nel XIII secolo, posero sullo spalto più alto del Castello un angelo in atto di rinfoderare la spada. Ancora oggi nel Museo Capitolino è conservata una pietra circolare con impronte dei piedi che secondo la tradizione sarebbero quelle lasciate dall'Arcangelo quando si fermò per annunciare la fine della peste.





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avatarsenior
inviato il 03 Ottobre 2015 ore 19:25

Un quadro!

avatarsupporter
inviato il 03 Ottobre 2015 ore 19:36

@Cioccolataia - grazie cara ciao buon weekend, peter :-P

avatarsenior
inviato il 04 Ottobre 2015 ore 23:07

magiaaaaa, bravissimo

avatarsupporter
inviato il 05 Ottobre 2015 ore 0:22

@Mottillo79 - grazie tante, ciao peterSorriso


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