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Il cielo si oscura, il vento si placa, gli alberi sono immobili. C'è tensione nell'aria. Solo il rumore del tempo, che scorre inarrestabile, rompe il silenzio.
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un angolo un po' confuso, come la nostra mente in certi momenti, che ha bisogno di essere rimesso in ordine. Un angolo tranquillo dove raccogliersi nei propri pensieri a meditare. Un angolo che con quella sedia sembra stia aspettando qualcuno. Per i miei gusti e ciò che trasmette è un altro bel colpo. Bravo Lorenzo. Ciao
Ciao Riccardo, grazie innanzitutto di avermi dedicato un commento. Sono felice che qualcosa ti sia arrivato, il tuo punto di vista mi piace. Questa presenza/assenza umana, a me, non fa sentire al sicuro. ... grazie anche per i complimenti e l'attenzione. Lorenzo
Ciao Lorenzo, penso che giochi molto il fattore età. Penso che da giovane le incertezze siano maggiori in quanto l'esperienza e la vita che abbiamo alle spalle, per quanto intensa, lasci ampi spazi all'insicurezza. Magari si vorrebbe qualcuno su quella sedia che ci possa indirizzare e rassicurare su quello che dovremo o dovremmo fare (come il giovane fiume che viene accolto nell'alveo più importante per percorrere assieme la via fino alla foce); quando si è più avanti negli anni quella sedia si pensa sia la nostra per fermarsi un attimo e riordinare le idee prima del tratto finale (guarda come è pieno d'erbacce attorno alla sedia e come siano disordinate quelle canne di bambù) e prepararsi a compiere il tratto che ci accompagnerà al traguardo. E', come al solito, la mia interpretazione, ma è quello che mi ha trasmesso il tuo scatto.
Certo, la lettura di una foto avviene attraverso tutti i filtri della propria personalità. Non saprei, però, se una foto "buona" debba lasciare le interpretazioni più varie e personali, o cercare di trasmettere un messaggio preciso percepibile dalla maggior parte dei lettori. Grazie ancora per aver condiviso la tua lettura, per me resta un piacere. Lorenzo