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Quando ho visto questo recinto malandato non ho potuto fare a meno di accostarne l'immagine a quelle che mi ero fatto nella mente leggendo il capolavoro di Levi "Se questo è un uomo"; mille pensieri si facevano strada mentre cercavo la giusta inquadratura, solo per cercare di rendere l'idea di quanta differenza potessero fare i 10 centimetri che ci sono tra un lato e l'altro del recinto. Lo stesso mondo ma due esistenze lontanissime , dove il dentro e il fuori assumono connotazioni che vanno decisamente oltre la semplice etimologia della parola, ma divengono o morte o vita.
Questo è uno scatto sicuramente lontano dai tuoi "soliti" ma è comunque uno scatto dove si vede una ricerca. La tua chiave di lettura mi ha aiutato ad apprezzare la resa del bianco e nero portata all'eccesso che da' l'idea di un foglio bianco (quello di Levi) sul quale sono stati disegnati filo spinato e vari schizzi. Complimenti.
Grazie a tutti per i bellissimi pensieri. Forse è un pregio di noi amanti della fotografia quello di riuscire ad elaborare riflessioni, più o meno profonde, su particolari che ai più passano inosservati; ma spero che tutti , specialmente in questi tempi dove le violenze di ogni genere sembrano diventate sport nazionali, sappiano recepire tutti i messaggi di pace che scaturiscono indistintamente da tutte le foto, che mostrino una cinciallegra , una farfalla, un bel paesaggio di montagna o un abitante di qualche sperduto angolo del mondo. Grazie ancora a tutti Voi che siete qui a condividere la vostra visione del mondo.
user1159
inviato il 28 Febbraio 2012 ore 8:45
sono stato sempre attratto da questo genere di foto minimaliste, essenziali dove alla stringatezza del segno si contrappone un denso carattere simbolico ed emotivo. Bravo per averla vista in quest'ottica. P.S. Primo Levi dovrebbe essere letto, capito e ricordato per dettato costituzionale. Max