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| inviato il 19 Luglio 2015 ore 0:23 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)
Congralations .... picture superbo ... eccellenti composizioni ... bellissimi fiori ...
Jean, Congralations....superb picture...excellent compositions...beautiful Flowers... Jean, |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 1:56
Carissimo @Mario concordo con il tuo intervento, ho altri scatti con cui ho provato una diversa MAF in primo piano, e non sono riuscita a migliorare il tutto a fuoco, anzi la situazione non è completamente nitida, ma abbastanza confusa....con un focus stacking non ho esperienze!! Spero di capire meglio questa tecnica. Grazie di cuore per il tuo intervento! @Alessandro sempre gentilissimo, grazie per il passaggio e apprezzamento. @Jeant felice di leggere il tuo apprezzamento su questo scatto. Un carissimo saluto a tutti voi e una buona domenica |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 14:26
ottima la scansione dei vari piani affidata anche a colori straordinari. Saluti, Claudio |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 15:37
Lagnarsi per gli effetti del "social" è perfettamente inutile. Lo dice uno che social non è mai stato (eppure Maxange ero presente al raduno in Val d'Orcia). Il social è in grado di ingoiare tutto e stravolgere i valori con una logica che giudico nefasta. Ma dobbiamo prenderne atto ed accettarlo senza intraprendere crociate perse in partenza. Non ci resta, senza cercare di convertire nessuno, che provare ad interpretare il forum in modo diverso pagando il prezzo di una minore visibilità e popolarità. Visibilità e popolarità che in una dimensione social valgono come il due di spade con briscola bastoni. Io lo faccio da sempre. Altre soluzioni non ne vedo, tranne la migrazione in altri spazi. Ciò di cui mi sembra molto più importante discutere è la critica fotografica che qui qualcuno vorrebbe relegare a mere questioni tecniche. La fotografia e la sua storia, e non sono certo io a dirlo, è intrisa di valori culturali ed espressivi (anche nel paesaggio, nel nudo e in tutti gli altri generi, Felix!) che l'hanno fatta entrare a buon diritto nel mondo dell'arte. Per fare un esempio banale sarebbe come se criticassimo Picasso censurando le sue opere solo perché molte donne sono raffigurate con tre seni o tre occhi. La tecnica è importante ma teniamo ben presente che la fotografia non è la fotocopia del reale ma un mezzo d'espressione. Che passi attraverso un pennello o una fotocamera da 50mpx è del tutto irrilevante. Fermo restando che non ho nulla contro i produttori di perfette cartoline, dovremmo chiederci se è quello il modo migliore per interpretare una passione che, ci piaccia o no, nel bene e nel male, è lo specchio di quello che siamo. Palesa i nostri limiti e, solo se c'è, la nostra profondità. E questo, ahimè, succede anche se, con presunzione più o meno consapevole, pretendiamo di registrare SOLO il reale che ci circonda. I limiti di questa foto non stanno essenzialmente negli aspetti tecnici che avete sottolineato ma in quella che, a mio modesto giudizio, è la sua pochezza espressiva. È indubbiamente gradevole e attraente, ma la sua lettura è satura già al primo sguardo. Non pulsa, non fa vedere oltre, non suscita interrogativi o pensieri, non evoca nulla che non sia ciò che si vede, non sorprende. Soddisfa palati semplici poco avvezzi ad una lettura espressiva dell'immagine. Non vorrei che Jessy interpretasse queste mie parole come una stroncatura fine a se stessa. Mi auguro, viceversa, di non aver perso del tempo inutilmente ed aver fornito degli stimoli utili a crescere. E, da quel che vedo, i margini di miglioramento indubbiamente ci sono. Credo di aver parlato di fotografia... Un caro saluto a tutti. Franco |
user62173 | inviato il 19 Luglio 2015 ore 15:46
È una cartolina, Franco. Al massimo ti chiedi quale sia il paesino fotografato che si vede in fondo. Se invece ci sei stato...allora scattano dei meccanismi che suscitano altre reazioni. Credo che alla maggior parte di quelli che hanno cliccato MI PIACE, abbia semplicemente mosso i fili della ricerca di serenità. Ha raggiunto benissimo lo scopo. Ci sarebbe tanto da discutere. |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 16:06
Mi è difficile aggiungere altri complimenti, gran bello scatto Jessy. Ciao, Luigi. |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 17:27
@Claudio grazie per il tuo apprezzamento, sei gentilissimo. @Franco, il tuo intervento è pacato, rende la lettura piacevole e permette un confronto costruttivo. Certo è che questo scatto sta diventando un buono spunto di riflessione  !! Non interpreto il tuo intervento come una stroncatura, ma come un punto di vista giustissimo e condivisibile. Ho desiderio di migliorarmi nella tecnica e considerando che non è molto che ho iniziato questa passione, credo che con lo studio, un pò più di esperienza i margini di miglioramento per forza dovranno venire. Mi limito a considerare i miei scatti piacevoli, almeno per me...altra cosa è la forza espressiva e comunicativa di un'immagine...ma qui si è su altri pianeti. Bisogna però riflettere anche sulla soggettività nella comunicazione...uno scatto che a me trasmette qualcosa potrebbe non suscitare lo stesso sentimento ad altre persone. @Felix, diventa difficile indagare sulle motivazioni che spingono a mettere un mi piace. Certo è che per me quella giornata è volata via, mi sono divertita, ho interpretato a mio modo le immagini che vedevo...spero di essere riuscita a trasmettere un pò di quella serenità. @Luigi grazie, i tuoi complimenti per me sono graditissimi. Un carissimo saluto a tutti voi. |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 20:28
Jessy, mi permetto solo di metterti in guardia contro i pericoli del relativismo e della soggettività: non rimanerne vittima anche tu. Si finisce per scambiare lucciole per lanterne. Sotto ti riporto il link di una discussione nella quale chiarisco il mio pensiero sull'argomento. Spero ti possa essere utile. www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1336037&show=3 Ancora un saluto. Franco |
| inviato il 19 Luglio 2015 ore 20:33
leggo solo ora i diversi commenti di quanto mi hanno preceduto soprattutto in merito alla vecchia riflessione su quanto si possa dire in forum e fino a che punto sia lecito spingersi in critiche per quanto ingentilite da parole soft. E' sempre molto difficile esprimersi da lontano, senza poter far capire bene, attraverso linguaggi diversi dalle parole e soprattutto senza conoscere a fondo la persona che si ha davanti e che è poi la sola che può dare il consenso per amicizia, per affetto, per riconosciuta autorevolezza, per una delega implicita nel mezzo (il forum) o nella situazione (una sessione di critica in un club) a poter criticare. Inevitabilmente non è mai, in queste condizioni, una delega in bianco. E inevitabilmente si deve procedere con molta circospezione in un maledetto campo minato, in cui, contemporaneamente e come è stato già tante volte sottolineato, si corre, inoltre, il grosso pericolo di rimanere isolati; e questo non è di per sè una tragedia per chi commenta, se non fosse per il fatto che ti priverebbe della possibilità di confrontarti piacevolmente, di discutere del comune "gioco", di farti qualche interessante amico virtuale e , saltuariamente, di ricevere quelle informazioni/suggerimenti che ti aiutano a migliorare. Ho una certa età, molta esperienza che viene da lontano, anche dalla camera oscura, non aderisco a un circolo fotografico e sono su Juza da meno di due anni; eppure, in questi due anni, grazie a molti di voi (e a molti giovanissimi) ho assorbito un mare di notizie e mi sono sentito incitato a provare nuove tecniche, esperienze, strade; ho anche rinnovato il piacere di fotografare. Inevitabilmente questo mi fa muovere (succede per tanti di noi suppongo) con attenzione, sacrificando un po' il mio linguaggio. Credo che sia umano. Nel discorso di Franco (Jeronim) che non conosco ma di cui ho condiviso moltissimi interventi e idee in altre occasioni di discussione, ritrovo molti motivi e interrogativi che credo tutti abbiamo trovato lungo il nostro percorso. Ritorno alla foto di Jessy: è una foto piacevole, ricca di colore e alla quale ho dato un giudizio positivo. Non so se io l'avrei scattata così, non amo eccessivamente lo sfocato in primo piano se non fatto in maniera decisa e inequivocabile e del quale non si possa dire, nemmeno per sbaglio, "non avevo la possibilità di un diaframma più stretto e di maggiore profondità di campo e mi è venuta così". Oltretutto, e Franco (Jeronim) lo sa, tendo a stampare tutte le mie foto e un certo tipo di fuori fuoco, anche se passa l'esame del video, spesso appare decisamente sgradevole in stampa. O, almeno, questa è la mia idea/fissa. Però di foto/cartoline se ne vedono tante in giro e sembrano appagare gusto e piacere di un mare di paesaggisti, anche di quelli bravi. E qui si innesta un ulteriore spunto dettato sempre da Franco e che rapidamente vorrei stressare: qual è oggi l'obiettivo per un fotografo paesaggista o, comunque, per uno che scatti foto di paesaggio? C'è chi vede nella realtà, nella perfezione tecnica, nelle capacità elaborative al computer, nella esaltazione maniacale della composizione perfetta dettata da equilibri della masse, dei pieni e dei vuoti, nelle regole l'obiettivo di questo genere. Insomma la vera cartolina perfetta. E' un male? Chi lo sa? Molti paesaggisti bravi (ne parlavo tempo fa via mail con Matteo Zanvettor e con Alessio Graziani che, con altri, hanno fondato un gruppo molto attivo) hanno questo come punto di riferimento: deliziare il palato con foto tecnicamente perfette oltre che piacevoli, far...spalancare gli occhi! E' un male? Non lo so. Altri, sempre dello stesso gruppo come Fortunato Gatto, si avventurano verso immagini più oniriche e meno fedeli. Ma come deve essere la foto di paesaggio? Ne vediamo un mare di belle foto in cui, oltre alla composizione, ai terzi, alle sezioni auree, ci si affida al solito big stopper per rendere mosse le acque e le nuvole (sembra che un paesaggio non possa esistere come tale senza avere acque come la seta e nuvole confuse. Perdono, i filtri ND e GND li ho anche io). E poi la tipica composizione con un elemento in primo piano da evidenziare con il supergrandangolare, magari una roccia, a completamento dell' l'immagine. Ed ecco allora che una foto come quella di Jessy, magari tecnicamente non evoluta ma gradevole, perchè non può avere dignità di allocazione in un consesso fatto di tecniche e stratagemmi molto sovrapponibili? Forse sono andato un po' oltre le mire del commento e me ne scuso con tutti. Una piacevole serata. Claudio |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 4:50
Ottimo scatto |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 10:19
@Franco, leggo con interesse e spirito costruttivo il topic che mi hai segnalato, ricco di spunti interessanti. Non si può certo mettere in dubbio l'importanza di fattori oggettivi che riguardano la Tecnica, la Composizione con un il giusto bilanciamento degli elementi che compongono l'immagine, la Luce che crea la "giusta" atmosfera, la CONSAPEVOLEZZA del Messaggio, dell'Attimo colto e dell'Emozione che il fotografo vuole trasmettere. In realtà però anche le regole, le più oggettive, che sembrano ormai consolidate la storia ci insegna che spesso sono state riscritte. E mi viene in mente un racconto di un carissimo amico sportivo: “ quando era giovane e si dilettava a giocare a tennis tutti i maestri del settore e tutti i testi sacri di quello sport dicevano che una delle cose più "sbagliate" e da non fare mai era il "rovescio a due mani" (perché non si poteva dare alla pallina la "giusta" direzione, non si poteva imprimere alla stessa una "forza" sufficiente e... via dicendo). Poi venne un tale, che si chiamava Bjion Borg, che del "rovescio a due mani" fece la sua "arma letale" e le "regole" furono... riscritte! „ E se anche le regole assolute quelle che ormai riteniamo vangelo, possono essere riscritte è riduttivo pensare che il soggettivismo e il relativismo possono diventare un pericolo. E' chiaro che bisogna avere le capacità per uscire da quell'oggettività a cui siamo richiamati. @Claudio grazie per il tuo intervento e prezioso contributo. Concordo con te nella difficoltà dell'approccio dietro una fredda tastiera e nel merito del forum che offre spunti a sperimentare . Quoto il tuo pensiero. @Gabry, grazie di cuore per il tuo apprezzamento. Ringrazio tutti voi per il vostro intervento augurandovi una buona giornata . |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 12:12
@Jessy Parliamo di due cose diverse. Quello da cui ti ho messo in guardia è l'interpretazione superficiale della soggettività ridotta al grido di "i gusti sono gusti". Ma non si tratta neppure di trovare capisaldi per un'altrettanto superficiale oggettività. A me di trovare e seguire "regole consolidate" non importa nulla. Forse è un pericolo ancora più grande sia che si parli di tecnica, sia, e ancor di più, se si discute di valori espressivi. Sono interpretazioni che, in fotografia, rischiano di mettere tutto nello stesso calderone. Si finisce per collocare sul medesimo piano la telenovela con il cinema di Kubrik. Ed è quello che succede sempre più spesso nel forum. Per crescere nel forum (fino ad un certo punto, perché poi i forum non bastano più) l'unica strada possibile, a mio modesto parere, è quella che, dopo aver raggiunto una discreta ed indispensabile conoscenza tecnica (si fa presto),ci consente di acquisire capacità critiche ed espressive necessarie a mettere gli indispensabili paletti alla nostra soggettività. Dobbiamo imparare a conoscere noi stessi. È indispensabile per dare una risposta non banale alle fondamentali domande: perché fotografo? Cosa fotografo? Quali fotografie ed autori mi piacciono e perché? Perché quegli autori sono considerati universalmente dei grandi? Ci si può anche accontentare di diventare uno degli autori più popolari del forum. Nulla di male, per carità. Se io pubblicassi una foto al giorno, anche scadente, impegnandomi in una forsennata attività social circondandomi di "amici" e distribuendo like e commenti entusiastici un po' a tutti entrerei in quell'olimpo in breve tempo. Facile no? La crescita fotografica è però un'altra cosa. Capirlo spesso è solo questione di tempo: vedi quello che scrivono i "social" pentiti. Il divertimento alla fine stanca lasciando spazio alla consapevolezza per la pochezza del nostro "successo". Ti auguro che te ne renda conto presto, ma la scelta è solo tua e non tornerò sull'argomento. Un caro saluto. Franco |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 14:33
come non essere d'accordo su quanto scrive Franco? La sola piccola postilla che mi sento di mettere al suo discorso (assolutamente condivisibile, almeno per me) è che isolarsi non aiuta a crescere e che, in qualche caso, un "mi piace" in più (non parlo di quello apposto ad una foto indegna) può costituire la chiave d'accesso ad una discussione successiva interessante. Un saluto cordiale |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 21:39
Non avrei voluto approfittare ancora di questo spazio (scusa Jessy!) ma gli argomenti di Claudio (Cla.san) nel suo penultimo intervento, che oltretutto mi tira in ballo, penso siano di interesse generale e meritino una, sia pur parziale, risposta qui e magari un topic "ad hoc" in altre sezioni. Credo, contrariamente all'opinione di molti, che il paesaggio offra un'infinita gamma di possibilità espressive. Riporto spesso, a titolo d'esempio, il cinema di Antonioni. Il regista ferrarese realizzava delle sequenze nelle quali, a parlare, era più il paesaggio (scelto con cura maniacale) che gli attori. Per restare alla fotografia, basta scorrere le immagini paesaggistiche di Giacomelli, di Ghirri, di Guidi, di Ciol (per restare in Italia) per comprendere ciò che intendo. Si tratta di autori "alti" che quando utilizzano il paesaggio, lo fanno per esprimere il loro pensiero, la loro autenticità. Le loro soluzioni compositive e di realizzazione non si concedono a facili compiacimenti estetizzanti ma trovano coerenza nella sola poetica del fotografo. Esistono poi fotografi, spesso professionisti, con capacità tecniche eccellenti che puntano a stupire, a realizzare virtuosismi e scatti spettacolari magari nei luoghi più sperduti del mondo. È quello che, senza offesa da parte mia, gli anglosassoni definiscono "landscape porn" perché mostra tutto ossessivamente privandosi in partenza di quelle dosi di mistero e ambiguità che sono alla base dello specifico fotografico. Non danno, in sostanza, rappresentazione ad alcun contenuto latente. Si reggono essenzialmente sulla ricerca del particolare, su soluzioni estetizzanti (vedi le acque setose etc.) che ne esauriscono il significato. Anche se è chiaro che personalmente non mi smuovono una cellula, sono però immagini che trovano un loro perché in un mercato (popolare) che le richiede (pubblicazioni, pubblicità, riviste). Nel forum si trovano molti esempi di quanto vado dicendo, anche di buon livello. Da ultimo ci sono i fotoamatori che fotografano paesaggi per puro divertimento. In sé non è sbagliato ma, senza voler generalizzare, spesso si perdono in imitazioni mal riuscite di particolari effetti, si innamorano di un plugin di Photoshop, naufragano nella banalità e nel kitsch e vivono, con frustrazione, l'impossibilità di frequentare gli stessi luoghi nei quali fotografa Mark Adamus. Neanche fosse quello il problema. Claudio chiede quale deve essere l'obiettivo per un fotografo paesaggista. Le prime due categorie di fotografi di cui ho parlato già lo sanno. La risposta è più complessa per la vasta e variegata categoria degli appassionati ed in particolar modo per coloro che sono agli inizi. L'unica cosa che, dall'alto del mio nulla, mi sento di consigliare è di tenere sempre presente che il linguaggio fotografico parla di noi attraverso le nostre immagini. L'imitazione ci farà apparire solo come degli imitatori, il tramonto "troppo infuocato" dei pasticcioni kitsch. Il tanto richiamato amore per la natura dovrebbe tradursi in maggior rispetto anche per il suo aspetto appunto, naturale, senza bisogno di belletto e trucchi pesanti. Fotografare "il bello intorno a noi" non dovrebbe portarci poi alla mera registrazione di ciò che vedono tutti. Meglio cercare quello che gli altri non vedono. Ma la cosa più importante è indagare quella personalissima spinta interiore (se c'è!) che ci porta a fotografare. In poche parole un approccio sincero ed autentico libero da mode, condizionamenti, "amicizie", like, invidie e classifiche di sorta. Questi ultimi aspetti possono risultare divertenti e soddisfare il fotografo disimpegnato ma, quasi sempre, finiscono, nei tempi medi, per stancare ed esaurirsi. Ovviamente queste conclusioni valgono per il paesaggio ma anche per tutti gli altri generi. Saluti a tutti Franco |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 22:09
Franco, anche io approfitto, forse in modo indebito, di questo spazio e della pazienza della povera Jessy. Se hai letto una mia considerazione precedente, ti accorgi della somiglianza delle nostre vedute. In realtà, come già scrivevo, io non ho tante certezze; è difficile dire quali siano le frontiere della fotografia e soprattutto della fotografia paesaggistica che, a mio modesto parere, si è eccessivamente impantanata in una serie di stilemi e nella ricerca ossessiva della perfezione tecnica e della postproduzione, o nella individuazione geografica di quei luoghi che facciano "spalancare gli occhi" e suscitare un "ohhhhh!" di meraviglia. Quindi composizioni maniacali (ce ne sono molti di esempi anche su Juza di fotoamatori, anche molto bravi, che si perdono nell'orizzone del centimetro più qua o più là o del sasso che starebbe emglio nell'angolo...Per non parlare dell' utilizzo di filtri ND, GND ecc. Tutte cose di cui ho già parlato. Ma quale sarà lo sviluppo futuro? Non lo so. Se lo scopo (e parlo per me) è quello di divertirsi, forse, dico forse, tutto è lecito: ma sicuramente il forum, che io apprezzo e che credo dia una spinta anche alla ricerca personale e al tentativo di migliorarsi a volte emulando inizialmente, non basta da solo. Guardare i maestri, andar per mostre non può che migliorare. Frequentare un circolo, parlare di fotografia, confrontarsi può solo allargare gli orizzonti. Non mi sono mai voluto ghettizzare in un solo genere: probabilmente non sono bravo in nulla ma mi diverto troppo e da tanto tempo a fotografare: ma trovo che il genere landscape (pur nella sua difficoltà intrinseca tecnica) soffra più di altri del pericolo di "incartarsi" nei suoi stessi tecnicismi, nel suo stesso rigore formale. Starei anche attento a evitare di vivere la propria passione con l'angoscia di chi deve trovare ad ogni costo la propri strada, la prtopria unicità e originalità: ho visto troppi fotografi "scoppiare" perchè, pur essendo bravi, non avevano il talento che avrebbero desiderato per se stessi. Si può morire per troppa ambizione, si può sopravvivere, e bene, divertendosi con i propri limiti. Claudio |
user39791 | inviato il 20 Luglio 2015 ore 22:59
Ma perché non vi guardate in pace questa bella foto e basta? |
| inviato il 20 Luglio 2015 ore 23:08
Che dire, da una foto è nato lo spunto per una discussione interessante che avrebbe meritato un suo spazio nel forum. Però penso che questo sia il valore aggiunto del forum cioè la possibilità di confrontarci su argomenti che ci appassionano partendo da un semplice scatto. Complimenti a Claudio ed a Franco per gli approfondimenti ed a Jessy per aver creato l'occasione con la sua bella foto di questa interessantissima discussione.Un caro saluto Adriano |
| inviato il 22 Luglio 2015 ore 17:06
Filiberto sei un grande!!!!!  |
user62173 | inviato il 22 Luglio 2015 ore 19:04
Mi trovavo a passare.................. come procede la questione ?!!! Siamo venuti a capo della cosa o saremo ancora qui per quando sarà finito il caldo ? |
| inviato il 22 Luglio 2015 ore 20:27
Bla Bla Bla Bla |
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