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| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 18:28
Qui stiamo parlando due lingue diverse,mi sa che il mio coc è talmente ampio come dici tu che è arrivato fino a genova e dintorni(cioè a casa tua) la pdc dipende solo dalla focale,dal diaframma e dalla distanza iperfocale.il circolo di confusione poi è tutto quello spazio che va oltre la profondità di campo e aumenta più ci si allontana dal soggetto,ma dal vivo non guardando una foto stampata o sul monitor stando sul divano. quando guardo una foto è come se volessi fotografarla,il mio occhio è il mio obbiettivo e la mia lente è la mia vista.più mi allontano e più diminuisce la mia percezione di nitidezza ovvio,ma sulla foto tutta,non sulla pdc della scena rappresentata sulla foto e se mi avvicino invece,se magari sono anche cecato,aumenterà la sensazione di nitidezza,fino alla mia minima distanza di messa a fuoco,cioè del mio occhio. la foto che avevo stampato avrà sempre a fuoco che ne so dal primo filo d'erba all'infinito,non è che se la guardo da più lontano il filo d'erba si sfoca ,ma sono io che a quella distanza non riesco a vederla nitida perchè il mio occhio ha una risoluzione minore a tale distanza. adesso è meglio che vada a mettere su il pollo,perchè se quando arriva mia moglie non trova pronto in tavola ,te la vedi tu con lei ,e ti posso garantire che il coc te lo fa venire lei  |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 19:18
“ Ne deduco che quelle che sembrano pietre in realtà sono scogli „ Si per darti un'idea la scogliera è alta circa 30m , la location è veramente maestosa ed in alcuni punti presenta grotte e archi che sembrano veramente le volte di una cattedrale. Ciao |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 20:07
Caterina per il pollo e'troppo tardi, ce lo siamo gia'sbaffato,comunque andro'a leggere l'articolo, ma quello che non mi quadra e'il fatto che la pdc e'una legge fisica non va interpretata, quello che invece è soggettivo è'il coc che a seconda come dite voi (max compreso) dipende da quanto uno ci vede, ma credo che siano differenze talmente sottili che non incidano granche'sulla diversa sensazione di nitidezza tra due o più'persone. il discorso che fai tu sul chiudere di un paio di stop perch? così sei sicura e non sai da che distanza guardi la foto, sinceramente mi lascia un pò interdetto.io poi quando fotografo continuo a schiacciare il pulsante della profondità di campo per controllare che sia a fuoco quello che voglio e non sto certo a calcolare l'iperfocale e non vado certo in giro col metro per misurarla. per il momento depongo le armi ma non mi ritengo ancora sconfitto ciao |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 20:20
Premesso che la pdc dipende dalla lunghezza focale , dal diaframma e dalla distanza del soggetto, ho chiesto aiuto a Wikipedia per chiarire, in modo semplice, la questione : "La profondità di campo nitido o semplicemente profondità di campo (abbreviato in PdC o DoF dall'inglese Depth of Field) è la distanza davanti e dietro al soggetto messo a fuoco che appare nitida. Per ogni impostazione dell'obiettivo, c'è un'unica distanza a cui gli oggetti appaiono nitidi; la nitidezza diminuisce gradualmente in avanti (verso il fotografo) e dietro il soggetto messo a fuoco. Il "campo nitido" è quell'intervallo di distanze davanti e dietro al soggetto in cui la sfocatura è impercettibile o comunque tollerabile; la PdC si dice essere maggiore se questo intervallo è ampio e minore se è ridotto. Per motivi legati all'angolo di incidenza dei raggi luminosi, il campo nitido è sempre più esteso dietro al soggetto a fuoco che davanti; più precisamente, la distanza perfettamente a fuoco si trova grosso modo a un terzo del campo nitido, verso il fotografo. Un punto al di fuori del campo nitido (sfocato) produce sulla pellicola un circolo di confusione, il cui diametro cresce man mano che ci si allontana dal campo nitido stesso."fwink: |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 20:28
Oddio ragazzi !!! Io ho il coc davvero confuso !!! Basta sto post non lo seguo più!! Vado a leggermi un po' di commenti nell'ultima EP cosi mi rilasso :) :) :) :) |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 21:20
“ comunque alla fine è tutto meno complicato di quello che sembra, quando il soggetto sta a più di 5 metri con una focale abbastanza grandangolare e diaframma a 16 difficilmente hai problemi, sotto lascia perdere i calcoli e vai di focus stacking che fai prima;-).poco scientifico ma funziona quasi sempre, altrimenti tempo che hai valutato tutte le variabili(ogni ottica ha un suo cdc) la luce se n'è andata. „ è proprio questo quello che volevo sentir dire,lasciamo la calcolatrice a casa e con qualche accorgimento si risolve ,su questo forum leggo spesso interminabili discussioni su diffrazioni,risoluzioni delle lenti,buffer,punti di messa a fuoco,velocità di scatto,fotodiodi,dead and hot pixel,dpi,ppi,pdc bot e cct...che si perde a volte il senso pratico dello scatto sul campo. io non mi fidavo neanche delle linee della pdc sugli obiettivi fissi,ma controllavo sempre con l'occhio,poi è arrivato il digitale e con lui anche il focus stacking vera manna per noi fotografi di paesaggio. credo che sia ora di chiudere qui questa noiosissima parentesi tecnica,perchè oltre a non voler recare troppo disturbo al nostro sensibilissimo amico Gianluca non vorrei togliere visibilità alla nostra giovane fotografa caterina che ha bisogno di critiche e commenti per crescere   p,s. il pollo anche se non mi sono impegnato molto era comunque una favola.Ogni cosa che tocca una mia padella diventa un'opera d'arte,come ogni immagine che passa attraverso la mia fotocamera del resto  (il primo che tira fuori ancora la storia della foto di mia moglie in ladack fa la fine del pollo di stasera) |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 21:47
“ quindi quello che arriva qui dev'essere colpa del pc „ no è colpa dei collegamenti internet,ma solo per la zona di genova,sai li risparmiano anche su quello  sono appena tornato dall'articolo,che mattone!se volevi vendicarti ci sei riuscita.comunque non sapevo della relazione del circolo di confusione in base all'ingrandimento della stampa finale,o aggiungo io della grandezza della foto a monitor(?).se si considera l'effetto finale allora forse riesco a capire,ma non che da dove la si guarda cambiano le cose una volta stampata,questo non mi convince ancora.capisco che più si ingrandisce una foto e più bisogna allontanarsi per vederla nitida,da qui la "regola " della diagonale,ma una volta raggiunta tale distanza,non sono ancora convinto che avvicinandosi o allontanandosi ulteriormente cambi la pdc,va be basta altrimenti non la finiamo più. ciao |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 21:49
buonanotte |
| inviato il 22 Gennaio 2014 ore 22:45
azz, Simone sei ben duro di COC.... |
| inviato il 23 Gennaio 2014 ore 8:21
Simone al tuo ultimo punti interrogativo è chiaramente un si, variando l'ìngrandimento varia (o potrebbe variare, meglio) la percezione di suocato. Una foto vista a pieno schermo in un monitor può essere percepita tutta a fuoco, ingrandita al 100% escono le magagne se ci sono. Dal punto di vista pratico io mi regolo così, per le foto estreme: prendo in considerazione con le tabelle 2-3 focali e un paio di ottiche. faccio l'esempio con il 14 su ff: faccio un pò di prove quando ho tempo per capire la macchina e le mie esigenze con che coc devo lavorare (sulla d600 uso 0,018) definito questo parto con le prove solo ad un paio di diaframmi di lavoro. sicuramente f11 e nel 14 2,8 per le notturne. leggo le tabelle quale distanza è l'iperfocale, e la cerco sulla mia ghiera, che chiaramente non è mai precisa.Dopo un pò di tentativi trovo il punto che mi permette, a quel dato diaframma di avere a fuoco da infinito al minimo possibile, e da quel momento quel punto a quel diaframma sarà per sempre la mia iperfocale. Un segnetto sulla ghiera è poi molto pratico... da lì non dovrai fare più calcoli e non sbaglierai più una maf. Ps.. se guardi le tabelle, la differenza tra f11 e f16 è molto poca, guadagni pochi centimetri, secondo me non ne vale la pena, la diffrazione a f16 si fà sentire. Il focus staking non sempre ti salva, ci sono situazioni che è complicato da unire poi in sviluppo, aggiungi che se devi fare anche più esposizioni per il cielo(mettiamo 3) + quelle per il focus staking.. non la finisci più. |
| inviato il 23 Gennaio 2014 ore 8:57
“ se guardi le tabelle, la differenza tra f11 e f16 è molto poca, guadagni pochi centimetri, secondo me non ne vale la pena, la diffrazione a f16 si fà sentire . „ Proprio per questo la pdc aumenta molto di più di quello che il calcolo teorico indica, a f16 il cdc reale dell'ottica probabilmente va sopra 0,4 il nitido è leggermente meno nitido e il leggermente sfocato diventa molto più difficilmente distinguibile ampliando tantissimo la pdc che ricordo è tanto maggiore quanto minore è la risolvenza dell'ottica, parliamo comunque di differenze visibili a monitor su stampe anche in grande formato ben postprodotte le differenze si annullano. Con il 14 mm comunque trovarsi sul campo un punto d'iperfocale a f11 è sicuramente un ottimo consiglio, di giorno anch'io spesso faccio così, i problemi vengono fuori quando fotografi con pdr basso, riprendendo un primo piano a pochi cm che l'effetto prospettico della lente rende comunque sempre importante, in questi casi il focus stacking è quasi irrinunciabile. |
| inviato il 23 Gennaio 2014 ore 9:05
Sono d'accordo con te Signora, è che mi rifiuto di pensare di diminuire la risolvenza per aumentare la pdc. Ma il tuo concetto è sacrosanto. Sulla seconda parte, quella del FS, ti stai mica riferendo al (mio) rametto che ami tanto? Hi Hi Hi |
| inviato il 23 Gennaio 2014 ore 9:07
No ogni riferimento a fotografie cose o persone è puramente casuale |
| inviato il 23 Gennaio 2014 ore 17:37
Splendida luce e foto,preferisco la prima foto ciao Danilo |
| inviato il 23 Gennaio 2014 ore 20:53
Grazie Danilo Ciao. |
| inviato il 12 Marzo 2014 ore 22:35
Eh si proprio bella! |
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