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Sai cosa mi spaventa del godersi il bravo? Che bravi non si è mai. O meglio mai per sempre. Se ci si illude di esserlo per una volta, allora, forse non lo si è più. Allora c'è chi fotografa per essere bravi per una volta o due e chi estiquatsi, il grande capo, di essere bravi. Pensa che lo dicano gli altri è cosa gradita.
Anche io l'ho vista subito rubata in un locale...e considerato ciò che dice Nadar tu, Francesco, devi avere una bella ..."profondità di campo"...dentro.
Caro Ros... grazie. Parole molto belle davvero Foto rubata e non rubata, con un'impressione che non differisce troppo dalla tua (da qui un titolo, del tutto di fantasia, ma che mi pareva ci stesse a puntino... ).
Citi Nadar, e sai quanto qualche sua espressione, per quanto ormai preistorica, io consideri di grande attualità nel definire il bello in un ritratto: ovviamente sono piuttosto lontano dai ritrattisti capaci, ma l'auspicio è sempre quello di andare a cercare un "qualcosa", un potenziale che quel particolare soggetto porta in se. Poi, al risultato vero e finito mai ci arriverò ragionevolmente, ma è un percorso, uno sforzo, che vale la pena
Credo che su questa immagine si potrebbe dire parecchio. La posa, il taglio ecc..ecc. Quel che sto recuperando alla memoria non è tanto la nozione tecnica, per quello devo faticare molto, ma la consapevolezza fotografica. Scriverei troppo...ma per me la consapevolezza, e proprio questo "ritratto" me lo sbatte in faccia, è quella condizione mentale che non ti fa pretendere che, per esempio nel caso di un ritratto appunto, il soggetto ripreso sia gradevole già di suo allo sguardo. Il Fotografo ha in se la capacità di far di qualsiasi soggetto uno scatto interessante. Ho letto qua e la tue discussioni nelle quali si fa qualche battuta sulla modestia, tua, ed io credo che tu "contenga" la consapevolezza. E questa, il termine è chiaro, è consapevole. Dichiaralo tranquillamente...non peccheresti in alcun modo di immodestia, che sei consapevole di ciò che vuoi...o che cerchi, meglio. Questo fa di te un Fotografo. Mi piacerebbe far nottate a discutere e scattare.. Chissà che riesca ad essere "infetto" da quel virus che a te appartiene "geneticamente". Un caro saluto.
Caro Ros... per la questione di "far nottate a discutere" credo sarebbe proprio reciproco. E... sai mai, che prima o poi...
Non so se credere tanto ai "virus genetici": credo che noi tutti siamo un particolare e unico insieme di cose "naturali", che ci appartengono cioè all'origine (i cosiddetti talenti), mescolate con influenze, conoscenze, esperienze e maturazioni varie...
Consapevolezza, termine che usi... credo sia sempre e da sempre cosa fondamentale, per la fotografia e non solo. Ma siccome è difficile pensare a "LA CONSAPEVOLEZZA", preferisco immaginare che, se siamo sensibili e soprattutto attenti, possano pian piano maturarsi "alcune" consapevolezze in più. Qualcosina. Ovvero, ognuno di noi in base a com'è fatto e a quanto ci si mette d'impegno, si presume muoia un passo più avanti di quando è nato
Ti dirò: sono sempre freddino verso quelli che "ieri non sapevano" e oggi hanno avuto l'illuminazione Consapevolezze e comprensione sono come il vino buono, e richiedono tempo. In ogni ambito della vita. Forse è per questo che, in una fase storica orientata ai tutorial rapidi, certe maturazioni paiono essere più deboli, meno solide. Forse, troppo spesso, non ci si da il tempo che occorre.
Venendo alla foto, la protagonista è molto bella, posso dirlo senza remore o dubbio. E certo si presta a essere ritratta in altro modo, più idoneo a restituire quello, cioè una bellezza potente. Ma, come detto anche altrove, non è obbligatorio che a questo scopo debba necessariamente tendere un ritratto. Perlomeno a mio parere. Ed è quindi per questo che concordo con te, quando dici che sta al fotografo rendere interessante un soggetto, cercarne una sua potenzialità. Del resto già lo diceva E. Weston quasi un secolo fa Concordo però poi un po' meno sul rientrare tra quelli che sono capaci di riuscirci
Splendido ritratto . Mi piace molto questa luce Paramount . Devo dire che questi ritratti senza effetto bambolina di porcellana hanno tutto un 'altro sapore . Complimenti Francesco . Ciao ! Alberto
Grazie Alberto: non male, "luce Paramount" I ritratti che citi come riferimento... credo siano belli in genere, e certamente apprezzati in quest'epoca. Ma anche io non li amo, o perlomeno non mi ci ritroverei. E purtroppo, molto spesso e come mi pare anche tu dica , pagano parecchio effettivamente, in personalità...
Beh Ros.... certamente la luce, lo schema, non è quello. Credo ci si volesse rimandare, più come idea che altro, al fascio proveniente dall'alto Credo....
Probabilmente ho un po' esagerato , comunque mi fa piacere che Francesco abbia capito cosa volessi dire . Non era mia intenzione impartire lezioni di schemi di illuminazione , anzi...sono qui per imparare . Un saluto Alberto
Ci mancherebbe caro Alberto Del resto di sono spazi per sviscerare le questioni tecniche con puntualità, e altri spazi per dissertare, come dire.... più liberamente E mi fa piacere aver colto il senso della tua espressione (che alla mia età si è sufficientemente rimbambiti, e non è mica sempre sicuro che ciò accada )
“ Ros1 Beh...vederci la luce Paramount....mi sembra troppo..... „
troppo?
L'immagine va ben oltre ad uno schema di luce, va a toccare quelle corde che solo l'equilibrio perfetto riescono far vibrare.Uno stile ben definito di luce avrebbe "schematizzato " lo scatto, una modella la cui bellezza invadesse l'immagine avrebbe sbilanciato il tutto. Qui l'equilibrio che scatena l'immaginario regna sovrano, una bellezza non sbattuta in faccia, una luce "noir" paramount o no , la sigaretta con il fumo fa pensare alla trasgressione al vissuto....