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| inviato il 18 Ottobre 2017 ore 20:57
Ha segnato un'epoca Joeb. Grazie di tutto. Bye gios |
| inviato il 18 Ottobre 2017 ore 21:01
Carissimo Marco se il “ mal comune mezzo gaudio „ , vecchio adagio ti può consolare , anch'io sono coetaneo del Galletto e tuo ovviamente (inizio anni '50 per la precisione) Ma siamo anche noi come il protagonista a due ruote.... indistruttibili ... o quasi Bye gios |
| inviato il 18 Ottobre 2017 ore 21:02
Jerry grazieeee ! Bye gios |
| inviato il 18 Ottobre 2017 ore 21:04
Concordo con quello che hai scritto. Ti ringrazio Roberto. Bye gios |
| inviato il 02 Novembre 2017 ore 14:11
Bella foto documento ne possediamo anche noi No in famiglia. Ciao Tore. |
| inviato il 01 Dicembre 2019 ore 20:00
Splendida immagine e moto, è stata la prima moto di mio padre Complimenti Gios Un saluto e buon serata Mauro |
| inviato il 01 Dicembre 2019 ore 20:10
Grande scatto, un bellissimo quanto emozionante ricordo di gioventù mio padre ne possedeva uno. Risvegliare questi momenti è sempre meraviglioso!!! Grazie infinite. Ciaooo. |
user159787 | inviato il 01 Dicembre 2019 ore 20:11
Stupendo il galletto, ne aveva uno rosso fiammante e tenuto come un figlio, un mio paesano. Me lo ricordo ancora benissimo, mi sembrava chissà cosa, io ero bambino, mi ipnotizzavo a guardarlo mentre lo metteva in moto. Complimenti, foto molto bella e ottimo omaggio. |
| inviato il 01 Dicembre 2019 ore 21:06
Mitica! Solo complimenti. Annamaria |
| inviato il 01 Dicembre 2019 ore 23:51
Il mitico galletto con la ruota di scorta, metà moto e metà scooter. Bellissima. Ciao, Rosario |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 11:06
Con questa foto hai toccato le corde dei miei ricordi. A parte ciò, ottima foto per questo esemplare che sembra appena uscito dalla catena di montaggio! Un saluto, Giacomo. |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 15:11
Mitico Galletto, il precursore degli scooter. |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 15:37
Splendida foto di una grande moto! La mia famiglia la regalò ad uno zio missionario PIME in India (la sua parrocchia era ampia come il Triveneto!), che la usò per più di trent'anni su strade precarie e, soprattutto, piste, senza problema alcuno, grazie anche alle ruote aventi le medesime dimensioni, per cui intercambiabili..... |
| inviato il 02 Dicembre 2019 ore 18:42
Tore ti chiedo umilmente scusa per l'orrendo ritardo, due anni e un mese sono imperdonabili, ma mi era proprio sfuggita. Grazie infinite. bye gios |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 14:22
Toh! Il Galletto! Lo avevano in dotazione i cantonieri, che non ci sono più. Era una istituzione dal tempo dei romani. Per questo le strade sono sempre rotte.  buona giornata Gios! FB |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 14:31
Quanti ricordi... Io in piedi sulla pedana Mio padre alla guida Mia madre seduta alla cavallerizza Tutti rigorosamente con tuta da motociclista (quelle blu di una volta) e casco, quelli di ferro con dentro a fare da ammortizzatori per la capoccia delle cinghie in corda.. Due enormi borsoni in cuoio (che ancora ho) Il portapacchi "esteso" con la tenda da campeggio e praticamente tutto il pentolame di casa con molte provviste!!! Salite impossibili? in seconda a passo d'uomo... Non so quante migliaia di chilometri abbiamo fatto, ma le abbiamo fatte dalle Alpi alla Sicilia, per anni... mai un problema meccanico. Ah... se mettevi la prima e non davi gas andava e non si spegneva. Grazie per avermi ricordato anni felici quando col vento in faccia mi giravo e vedevo il volto di mio padre. Sono ormai anziano e qualche lacrima mi sta scappando, lo confesso. |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 14:47
Grazie Franco. I romani lo ebbero in dotazione nella campagna contro i Galli..... da qui il nome Galletto Indistruttibile! Bye gios |
| inviato il 01 Luglio 2020 ore 14:54
Ho letto con attenzione il tuo commento NB. Sono strafelice di aver contribuito a ravvivare i tuoi vecchi ricordi di famiglia. Era indistruttibile. Pensa che un mio amico, gestore di un rifugio nel gruppo delle Dolomiti di Brenta, l'ha usato per molti anni per fare la spola dal rif al paese suo. 1200 mt di dislivello su un sentiero da capre che nell'ultimo tratto avrebbe messo in difficoltà anche le attuali moto da fuoristrada. Alle prossime. Bye gios |
| inviato il 03 Luglio 2021 ore 14:58
Fu la moto di mio padre e poi la moto della mia gioventù (il 192cc); nel 1954 aveva un costo non di molto inferiore a quello della FIAT Topolino Io ci percorsi oltre 30.000 km, velocità massima 85 km/h, variavi il ritardo con l'apposita levetta per ottenere più spinta sulle salite più difficili. Sapevi quando partivi ma non se e quando arrivavi... restai in strada un paio di volte... fortuna che ero relativamente vicino a casa, e mi feci una decina di km a piedi -spingendo la moto- Viaggiavo con un'attrezzatura da meccanico completa, ma la relativa affidabilità meccanica non mi impedì di percorrere fino a 400 km in un giorno. Fu un massacro, le vibrazioni su sella e pedane alla lunga ti uccidevano, mi chiedo come facesse mio padre ad andare in trentino e tornare a Milano in giornata (anche con la nebbia). |
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