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| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 11:11
Bellissima! Che linee, che luce, che composizione, tutto davvero interessante Un saluto Angelo |
user81257 | inviato il 13 Ottobre 2016 ore 12:09
Tremendamente glamour. Ho osservato questa fotografia per vari minuti, sembra tutto studiato per quanto è perfetto (tranne la barra sopra la testa). Se non sbaglio intravedo anche un effetto mosso, ma stranamente mi piace, rende il momento vivo, non statico (e il movimento è accentuato dal fumo). Il BN è molto delicato, poco contrasto per uno scatto dolce e sensuale. Il taglio di luce dona ancora più fascino a questo scatto, spezzando le grigie tonalità, ma sempre in modo leggero. Però non sopporto le cornici, perlomeno così bianche, a meno che non parliamo di scatti BN puro (leggasi Arconudo), ma quello è un limite mio Da oggi sei nella mia lista amici, mi piace il tuo modo di fotografare, ti sto seguendo da un po'. Ho deciso di mettere il lista solo quelle persone a cui posso dedicare tempo e che voglio seguire come stile. Proverò a commentare ogni tua foto o quasi (dipende dalla frequenza con cui le condividi) in modo costruttivo, cercando anche di sottolineare possibili errori e come l'avrei vista io. Se pensi che questo possa disturbare, dimmelo senza problemi (non a tutti piace sentirsi elencare i difetti, alcuni qui sul forum quando ho provato a commentare per aiutare, mi hanno risposto in malo modo, da alcuni mi sono anche beccato l'ignore senza neanche esserne a conoscenza ). Marco. P.S. Se poi volessi insegnarmi qualche cosa (e ne ho da imparare) mi piacerebbe se ogni tanto venissi a commentare qualche mio scatto, sempre in modo che possa aiutarmi a crescere (anche se dici non non avere le competenze per commentare, ma per me a volte basta l'occhio fotografico e tu ne hai da vendere). |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 14:42
Caro Marco, ti ringrazio davvero per gli elementi di apprezzamento Per quelli di critica... certamente non è mio carattere rifiutarla, offendermene o bizzarrie del genere. E se qualcuno, come dici, ha mal risposto... credo che possiamo, qui, considerarci esenti dal problema Ergo, nessun disturbo e men che meno nessun problema. Qualunque critica è benvenuta e, in linea generale, sempre giusta! Due parole di "metodo" però lasciamele, perchè credo che portare il proprio pensiero, con rispetto e cortesia, non sia mai male. La cosiddetta "critica costruttiva", spesso, viene vista come una cosa molto bella, utile, che fa crescere. Io non sono granchè convinto di questo. Non per la cosa in se: in astratto anche a me pare una bella idea. Ma i problemi sono nella pratica. Troppe cose dovrebbero concorrere per poter parlare di critica costruttiva e, in un contesto di certe dimensioni, è praticamente impossibile che si verifichino. E' giusto che chiunque possa muovere critica a chiunque? In senso "democratico", in senso di libertà di espressione si, certamente. Ma in concreto, tutto ciò, cosa dovrebbe portare? A definire cosa piace alla "maggioranza"? A cambiare la forma espressiva di chi fotografa? Sempre? Ovunque? Faccio un esempio concreto: vado alla mostra di Salgado, lo incontro e facciamo quattro chiacchiere, e gli spiego che dovrebbe contrastare di più. Nulla da eccepire: qualcuno direbbe che ciò è giusto e legittimo. Ma cosa significherebbe? Che "è ora che Salgado impari"? Che io dovrei bearmi dell'orgoglio di aver detto la mia? Insomma.... credo che la libertà di dire quel che si vuole sia sacrosanta, ma, proprio pe questo, la cosiddetta critica costruttiva va considerata da qui a lì. E il suo valore è modestissimo. Ti dico come la vedo: se a proporre è un principiante che sta affrontando concetti base, e a esprimersi con commento è qualcuno con bagaglio di esperienza forte e una certa preparazione sulla materia, ci sta che possa fornirgli spunti utili a osservare qul che non aveva osservato. (sottolineo: spunti...) Ma in tutti gli altri casi la faccenda è differente. Se io osservo un fotografante sufficientemente maturo per "scegliere" quel che propone, trovo totalmente insensato dare suggerimenti. Abbiamo il sacrosanto diritto di dire "mi fa schifo", assolutamente si, anche fosse il numero uno al mondo. Ma, perdonami ma è quel che penso, non il diritto di dirgli "dovevi tagliarla a destra", perchè è del tutto insensato. Poi, e concludo, certamente possiamo dire "io avrei fatto così", ci mancherebbe. E questo è certo un utile scambio, che può portare ricchezza e riflessioni. Ma non chiamiamo questo critica costruttiva, perchè perdiamo di vista il senso delle cose Il mio pensiero è che si cresce osservando in modo sempre più critico e lucido, allenandosi a comprendere il diverso, per capire se quel che non ci piace è limite della fotografia oppure limite nostro. E, chiacchierando, credo si cresca di più parlando "intorno" alla fotografia, che preoccuparsi di cervellotici "taglia e cuci" o di virgole tecniche che, per lo più, perdono di vista il cuore comunicativo dell'immagine. Perchè quella critica non produce "crescita", ma solo omologazione ai canoni estetici più diffusi in un luogo. E per me, questo, è regresso Un abbraccio F |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 16:54
...sai argomentare al pari di fotografare...ovvero ottimamente! La fotografia non è esente dal protagonismo (giudizio) . Lo odio ma a volte ci casco anch'io. Per assurdo le persiane o tapparelle per me sono un elemento essenziale di questa foto sia in modo puramente estetico sia funzionale. Perdonate l'intrusione |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 17:03
Caro Kuro, e perdona.... il gioco di parole In realtà la mia argomentazione, come l'hai giustamente definita, non voleva essere critica verso l'idea di "giudizio". Anzi, trovo il giudizio fondamentale, in un ambito come il nostro: in fondo, la vera differenza è quella tra una foto "brutta" e una "bella", e questi, quale che ne sia la soggettività, sono giudizi. Semplicemente volevo sottolineare che la cosiddetta critica costruttiva (non sempre, ma spesso) fonda su opinioni e non dati di fatto. E per questo motivo va presa con la dovuta cautela: può darsi che la mia opinione, rispetto a un fotografo che io non capisco, sia legittima ma di poca utilità. Se non addirittura fuorviante. O peggio, che opinioni che diventano semplicemente diffuse, diventino "regola" e tutti si finisca per omologarvisi. Detto poi ciò, salvo sempre comprendere che siamo per lo più in un ambito di visioni personali... ecco che il tuo pensiero sulla tapparella, che combacia con quello di alcuni ed è opposto a quello di altri, dimostra in parte quanto dicevo. Evidentemente, anche io sono dello stesso tuo pensiero, altrimenti l'avrei evitata Grazie del passaggio e ancora... scusa per il gioco di parole iniziale F |
user81257 | inviato il 13 Ottobre 2016 ore 17:20
Per risponderti mi tocca prendermi un giorno di ferie Ci provo: innanzitutto hai detto "due parole lasciamele dire" mentre ne hai dette tipo un milione Se prendiamo il termine come da vocabolario, la critica costruttiva è esattamente quello che dici tu, una critica verso uno stereotipo. Ovviamente non è questo quello che voglio dai miei commenti, anche perché io sono l'ultima persona che posso indirizzare verso uno stereotipo e sono tra i meno indicati a seguire uno stereotipo (alcuni miei ultimi scatti penso ne siano la prova). Per questo motivo, grazie a te , penso che cambierò anche il nome del gruppo che gestisco. Ovviamente io per "critica costruttiva" intendo un commento (educato) dal mio punto di vista della fotografia. Ben più che il mi piace o il fa schifo. Vorrei che una critica, per essere tale e per essere efficiente, non sia altro che un soggettivo punto di vista di chi la sta facendo. Niente di più e niente di meno. E questo penso che sarebbe il modo migliore per parlarne, cioè instaurare un dialogo sulla fotografia, dialogo che può portare a più riflessioni. Prendiamo il tuo esempio su Salgado. Chiaro che se io dico "le tue foto sono poco contrastate" lo potresti prendere come un indirizzamento verso uno standard, ma io penso che una frase del genere sia sempre da considerare come una frase uscita dal pensiero di chi la sta esprimendo e non è mai la verità assoluta. Nulla esclude che Salgado è un maestro, ma nulla al tempo stesso esclude che io posso pensare ed essere convinto che le sue foto sono poco contrastate, ovviamente per come la vedo io (per sottolineare, non la penso così). Quindi lui avrà un suo stile che io potrei non condividere. La crescita si ha secondo me quando il fotografo è in grado di analizzare, oltre alle sue foto, anche i commenti che riceve. Prendiamo due foto, una che piace alla massa e una che non piace ma che piace all'autore. Se tutti dicono che la foto che piace alla massa è bella mentre all'autore piace la foto che NON piace alla massa, direi che l'autore sarebbe stupido a cambiare genere di fotografia solo per andare incontro ai gusti della massa. E non sono solo i commenti a scaturire questa cosa. In questo sito potrebbero essere benissimo i like. Qui gli still life sono molto molto molto messi da parte rispetto alla street o ai paesaggi. Ho ricevuto più like su bruttissime foto street che non su decenti foto still life (a mio giudizio). Allora che dovrei fare, buttarmi sulla street anche se non è un genere che mi fa impazzire? Oppure dovrei cominciare a fotografare le Tre Cime o i campi di lavanda perché in qualunque foto prendono millemila like? Chissene, io sono il fotografo, fotografo quello che piace a me. Ho divagato, mi sono fatto prendere la mano. Quello che intendevo è che mi piace, come ad esempio in questo caso, avere una conversazione su cosa funziona o no nella foto, e sul perché di tale giudizio. Ricordi il mio commento sulla tua foto con lo sketaboard? Ti dissi che avrei visto il mosso in un altro modo. Ma non è detto che tu la prossima volta il mosso devi farlo in quel modo, però potrei averti dato uno spunto di riflessione (ci credo poco ). E magari la prossima volta potresti provare a farla in quel modo e vedere se anche a te piace di più o no. Se invece ti avessi detto "devi farla mossa perché cosi fanno tutti" allora avrei cercato di portarti verso una omologazione. Ho finito il monologo, quindi critica costruttiva deve cambiare nome. Come la chiamiamo? Scambio di pareri? Punti di vista attui alla crescita? Spero di essermi riuscito a spiegare in mezzo a questo mare di parole, a volte quando inizio a scrivere non mi fermo più. Dovrei andare a rileggere per vedere cosa ho scritto, ma sono pigro e non mi va di farlo Marco. P.s. Mi piace il tuo modo di ragionare, oltre quello di fotografare, ricordiamoci che dietro al fotografo c'è sempre una persona reale. |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 17:26
Bella! |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 20:00
“ Ovviamente io per "critica costruttiva" intendo un commento (educato) dal mio punto di vista della fotografia. Ben più che il mi piace o il fa schifo. Vorrei che una critica, per essere tale e per essere efficiente, non sia altro che un soggettivo punto di vista di chi la sta facendo. Niente di più e niente di meno. E questo penso che sarebbe il modo migliore per parlarne, cioè instaurare un dialogo sulla fotografia, dialogo che può portare a più riflessioni. „ E questo mi piace molto. E credo che possa essere davvero lo spirito su cui costruire qualcosa. Scegliendo i riferimenti che ci convincono, i punti di osservazione non veri, ma in cui più ci riconosciamo, più avveriamo come "guida" al nostro modo di essere. Ho praticato la spada giapponese, per un periodo... Ci sono molte scuole, e praticano in modo differente: nessuno pretende di avere la verità. Ognuno, appunto, è una "scuola". E semplicemente la abbracci, senza chiederti troppo se è più vera di un'altra Io, per esempio, non amo la smodata rincorsa alla iper-nitidezza di questa epoca. E quindi spesso la vedo come una cosa bruttina, non come un plus. Ma so che non è una verità, ma un approccio, un'opinione. E quindi condivido opinioni, in cui qualcuno può riconoscersi e qualcun altro no. Poi, col tempo e con le nostre sensibilità, troviamo la via, per cui sappiamo (più o meno) quello che facciamo, e certe critiche non ci preoccupano più... “ però potrei averti dato uno spunto di riflessione (ci credo poco MrGreen). „ E invece devi crederci: ogni chiacchiera, ogni riga, ogni condivisione minima è spunto di riflessione. Se siamo permeabili, se lasciamo entrare in noi anche "altro". E io mi auguro di esserlo e rimanerlo, permeabile Grazie per le chiacchiere Marco, e alla prossima! F |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 20:00
Grazie davvero carissimo Luca, per il tuo apprezzamento Un caro saluto F |
user81257 | inviato il 13 Ottobre 2016 ore 20:10
Grazie a te Francesco, dopo questa chiacchiera mi farà piacere ancora di più spendere parte del mio tempo per le tue fotografie, preferisco spendere 10 minuti sulla stessa fotografia che 1 minuto per 10 fotografie e limitarmi al "bella foto". Ho sicuramente molto da imparare a livello fotografico. Peccato sei distante da dove abito io. Marco. |
| inviato il 13 Ottobre 2016 ore 20:14
“ Ho sicuramente molto da imparare a livello fotografico. „ Tutti ne abbiamo, caro Marco “ Peccato sei distante da dove abito io. „ Si, ma la vita, dai, è piena di sorprese Buona serata F |
| inviato il 14 Ottobre 2016 ore 15:33
Caro Ale, molto belle le parole che scrivi. Che dirti, se non augurarti di ritrovarle, pazienza e voglia di confrontarsi? Io credo che ci saranno sempre interlocutori che non sanno altro che rapportarsi attraverso conflitto, sarcasmo, contrasto a prescindere. Ma grazie al cielo non tutto il mondo è così, e alla fine sono convinto, voglio esserlo, che il saldo possa essere attivo. Fossero anche solo 5 su mille i confronti che ti arricchiscono, ne sarebbe valsa la pena. Per me perlomeno, è così. Il tema "commenti e critiche" è delicato, perchè purtroppo, anche se molti sono convinti del contrario, non si risolve nell'idea semplicistica dell'accettare le critiche o nell'offendersene. E' questione di forma, di contenuti, di quella particolare, singola relazione che si crea, perchè non tutte (le relazioni) sono uguali. Cioè: io le critiche, come tutti, le accetto. Ma alcune sono irritanti. Perchè? Ecco, porsi la domanda, anche dall'altra parte intendo, di chi cioè è autore della critica, non sarebbe mai sbagliato. E non inutile. Si vorrebbero le regolette, ovvero "così va bene" e "così non va bene". E l'era del tutorial spinge certamente da questa parte. Ma, ahimè, la relazione non funziona per regolette statiche. Quel che occorrerebbe è un adeguato mix di buon senso e rispetto, capacità di separare fatti da opinioni, capire come combinare la (legittima) fermezza di idee con la capacità di confrontarsi con quelle di opposto segno. E non è cosa semplice. Io cerco di far questo: ovvero combinare il fatto che le mie opinioni ce le ho, le mie convinzioni pure, col fatto che esiste la diversità. E che questa diversità può essere arricchimento. Quando poi supera (nel mio giudizio ovviamente) i livelli minimi di rispetto od onestà intellettuale, semplicemente chiudo, perchè ritengo sia inutile dialogare quando di fronte c'è un muro. S'intenda: un muro, non una diversa opinione. Sono cose differenti Perdona il pippotto, ma il tuo intervento ne è la colpa! E grazie per l'apprezzamento all'immagine, tapparella inclusa Ciao F |
| inviato il 19 Ottobre 2016 ore 20:12
Mi piace un sacco. Raimondo |
| inviato il 19 Ottobre 2016 ore 20:32
Caspita...molto molto bella |
| inviato il 19 Ottobre 2016 ore 20:37
Raimondo, Alex... grazie davvero per esservi soffermati e per il vostro apprezzamento, che mi fa immenso piacere Un caro saluto e buona serata F |
| inviato il 21 Ottobre 2016 ore 22:55
Splendido scatto,complimenti |
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