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| inviato il 28 Giugno 2012 ore 11:47
Spettacolare!!! Complimenti, nitidezza colori e punto di ripresa...com'è finita la scena? :) |
| inviato il 29 Giugno 2012 ore 0:15
Eila, che spettacolo!!! I tuoi scatti emozionano sempre... Ciao Mauro |
| inviato il 29 Giugno 2012 ore 8:54
L'immagine è stata ripresa nel nord della Sardegna. Come nella gran parte di questo territorio, la vegetazione permette la costruzione di capanni fissi che, anche se approssimativi(nel nostro caso trattasi di un semplice telo mimetico con due supporti), sono praticamente invisibili sia agli umani che al soggetto ripreso. Per la foto sono state necessarie cinque sedute da tre ore ciascuna, dalle 6 alle 9 del mattino. Chaiaramente quello del biacco è stato un colpo di fortuna, e non poteva essere altrimenti.....ma a volte ci vuole. L'importane è non farsi trovare impreparati ma la scena è durata più di qualche secondo e quindi il tempo ce lo hanno concesso. Come è finita?...mi spiace per i sostenitori del non intervento ma, se non fosse bastata la coppia di occhioni sarebbe intervenuta l'artiglieria pesante. Un saluto. Sergio e Luigi |
| inviato il 29 Giugno 2012 ore 20:03
Uno scatto veramente eccezionale!!! |
| inviato il 30 Giugno 2012 ore 10:43
La foto è bella. “ la foto non si discute proprio bella.pero voglio capire come mai certe foto fate ai nidi i vengono massacrati di commenti poco piacevoli, mi piacerebbe chiarire una volta per tutte quale sono i nidi da rispettare e quali no, visto che anche l occhione non e un soggetto che sia in abondazza, tutto qui,un saluto „ Concordo con Pietro Saluti Marco |
user726 | inviato il 30 Giugno 2012 ore 11:42
Concordo con Pietro-F e Marco |
| inviato il 30 Giugno 2012 ore 21:23
Bravo sergio ancora lezioni di foto |
| inviato il 02 Luglio 2012 ore 9:27
Ottimo momento, bellissima compo e angolo di ripresa. Complimenti Luca |
| inviato il 02 Luglio 2012 ore 9:33
Ancora complimenti per lo spendido scatto e grazie per la spiegazione sul "dietro le quinte" Colgo l'occasione per invitare tutti a proseguire la discussione in modo tranquillo e cordiale, senza finire nel solito scontro "nido si vs nido no" |
| inviato il 02 Luglio 2012 ore 9:51
vista ora; mi stavo iniziando a chiedere che fine avevate fatto e la risposta è stata il solito pezzo da 90 di esperienza+dedizione+capacità! la spesso abusata espressione "un altro livello" con voi invece è perfettamente veritiera, scatti così mostrano la via (al semplice amatore come me) che sta poi od ognuno singolarmente provare ad intraprendere applausi! |
| inviato il 02 Luglio 2012 ore 10:36
per una volta mi ritrovo d'accordo con la scelta della foto della settimana, ricommento: un capolavoro, l'espressività, l'ariosita, la tridimensionalità, la composizione, la nitidezza, i colori ed il momento colto sono notevoli!!!! |
user13306 | inviato il 02 Luglio 2012 ore 11:50
Osservo che nel forum, in mezzo a un numero incommensurabile di bellissime foto, di tanto in tanto qualcuno, non solo fa foto talvolta discutibili, anche se belle, ma pretende pure di pubblicarle e sentirsi dire bravo. Molto spesso, invece, talora giustamente, questa aspettativa viene delusa, e parte qualche critica. Alcuni si ergono a paladini della natura e attaccano: "questo non si fa, quello è diseducativo, io faccio così, va fatto cosà, io lo faccio solo per amore" etc. Al che parte la risposta in cui solitamente ci si affanna a dimostrare la propria suprema fede naturalistica, "voi non sapete chi sono io, chi mi conosce lo sa, io fotografo per mostrare la bellezza della natura, io ho trent'anni d'esperienza, io so valutare quale nido sia fotografabile e quale no" etc. E' il nostro mondo, quello in cui viviamo, intriso di grande ipocrisia. Nessuno fotografa, meglio, nessuno fa nulla per nulla. E' nella nostra natura. Le cose che facciamo, tutte, le facciamo perché ci piace farle, perché ne abbiamo una qualche gratificazione, punto. Poi magari riusciamo a trovare ottime scappatoie mentali, come quella dei cacciatori che cacciano perché amano la natura, o quella di chi alleva animali in cattività per proteggere quelli selvatici, e ancora quelle di chi fotografa la natura per mostrarne la bellezza al mondo. Non basta dire "mi piace cacciare", "mi piace tenere animali", "mi piace far foto di natura". Vivere in questo mondo infantile non ci farà mai crescere. Noi tutti facciamo quello che facciamo perché ci piace. Punto. Assumiamocene la responsabilità, senza dare la croce addosso a quelli cui non piacciono le nostre stesse cose. Ognuno ha diritto di fare quello che gli piace, salvo sempre il rispetto della libertà degli altri o meglio, per semplificare in un solo concetto, il rispetto delle leggi vigenti. Non sempre ci ragioniamo, ma siamo tutti consapevoli del mondo in cui viviamo? Di quello che subiscono gli animali d'allevamento, da carne e da pelliccia? Ma non sono raccapriccianti anche solo i termini "da carne e da pelliccia"? Siamo tutti consapevoli di quello che fanno alcuni cacciatori? Di quello che fanno alcuni pescatori? E di quello che fanno nelle cave? Di quello che distruggono gli speculatori? E non mi dilungo su altre categorie. Noi siamo un paese in cui accettiamo tutto questo, in quanto, al di là delle generiche opposizioni di facciata, come quelle di talune associazioni cosiddette "ambientaliste", non risulta esservi alcuna reale lotta a quanto sopra. Eppure, in un paese come questo, laddove nulla viene realmente fatto per opporsi a quanto detto, andiamo a filosofare sulle esche, photoshop, e i nidi. Dopo aver esposto il mio pensiero, penso che: a) la foto, poi cancellata, del pullo di poiana al nido fosse profondamente sbagliata, non perché non si possano fare foto ai nidi, ma perché violava le più elementari regole della fotografia al nido. Quelle foto si fanno a distanza, salire sull'albero su cui si trova il nido è semplicemente assurdo, a maggior ragione se avallato da un qualche guardiaparco. Ciò che la dice lunga sulla loro competenza. Se anziché demonizzare la foto al nido si insegnasse come fare, simili cose non accadrebbero. b) la foto di aquila di Bonelli con piccione legato, probabilmente ancora vivo (vedi gli occhi), www.juzaphoto.com/galleria.php?l=en&cat=singola&t=167264, non è un buon esempio: foto di questo tipo le facevano già più di trent'anni fa i più grandi fotografi naturalisti italiani del tempo (Galasso, Ruiu), con gli astori e le aquile reali, ma in tempi in cui ancora non si era sviluppata una reale e diffusa sensibilità naturalistica. Non la ritengo un buon esempio perché, insieme ad altre situazioni analoghe già citate, contribuisce a creare e alimentare un turismo fotonaturalistico deleterio per la crescita interiore del fotografo naturalista, che così facendo non può nemmeno capire cosa stia dietro a tutto questo. Un conto è organizzare un capanno fotografico a un carnaio o alle gru in svernamento, altro interagire in maniera pesantissima con un predatore naturale dal delicato equilibrio. Va bene che business is business, ma occorrono dei limiti, soprattutto da parte degli addetti ai lavori. Lo organizzano biologi e guardaparco con lodevoli scopi? Mah! Se, una tantum, facessero fotografare qualche amico o conoscente, gratuitamente, potrei credere che la cosa sia in buona fede. Essendo invece, come è, a pagamento, mi permetto di dubitare. Se la cosa non è degenerata già adesso, cosa anche questa di cui dubito, aspettiamo un po', la brama di guadagno farà il resto. Risibile poi la scusa del foraggiamento di una Bonelli. Le aquile non sono avvoltoi. E poi che bel foraggiamento a una specie rarissima, con un tossico piccione cittadino strapieno di patologie. E questo, infine, a che scopo? Fare foto tutte uguali, sullo stesso posatoio, con l'omologazione più totale. Un conto erano Ruiu e Galasso che dovevano cercarsi l'aquila e l'astore, creare la situazione, costruire l'appostamento, e soprattutto poi prendere il piccione, guardarlo negli occhi, assumersi la responsabilità interiore di legarlo, toccare con mano l'essere di cui stavano decretando la morte, ma almeno mettendosi in gioco, sporcandosi le mani. Altro è arrivi, paghi, fotografi, te ne vai. Sorvolando su un problema etico grande quanto una casa. Tanto per la cronaca, persino a livello di falconeria, almeno in Europa, è assolutamente impensabile lanciare un piccione a un falco pellegrino in addestramento. Cioè i falconieri (sic!), per una serie di ragioni hanno sviluppato la sensibilità di rispettare il piccione domestico inquinato che inquina le città. Insomma, la fotografia di natura in un deleterio consumismo legato all'eccesso di denaro e dalle finte mani pulite, proprio quello che ha creato il mondo distorto e il periodo buio che stiamo vivendo. c) le foto al nido con uova sono molto rischiose, molto più di quelle con piccoli; non ho mai visto nidi con piccoli abbandonati, anche se molto disturbati, purché la causa del disturbo un bel momento cessi, mentre ne ho visti abbandonati con uova, per cui una foto del genere ritengo sia sbagliato quanto meno pubblicarla su un forum generalista, con vasto seguito e senza specializzazione. L'avrei vista ancora in ambito scientifico; ma a livello di galleria di forum, non porta nulla a nessuno, tantomeno a chi l'ha fatta, a parte qualche effimera lode. Poi penso all'insufficienza delle risposte autoreferenziali di chi afferma la propria superiorità, ma che almeno fa le foto che vuol fare, e non va poi ×mente a criticare altri che fanno le stesse cose. A mio avviso, infatti, i peggiori sono proprio questi ultimi, gli autoreferenziali alla Marchese del Grillo, quelli che "Io so io, e voi nun sete n'caxxo", per chiarire meglio, quelli che fanno foto rischiose, ma poi le mascherano e poi bacchettano chi fa le stesse foto ma non ha la malizia di camuffarle. E faccio un altro esempio eclatante, prendendo spunto da Occhiato, sempre in www.juzaphoto.com/galleria.php?l=en&cat=singola&t=167264, ma non me ne voglia troppo, vale per lui come per alcuni che stanno in alcune associazioni ambientaliste, spesso ai vertici, tipo Ebn. Occhiato, fai foto stupende, conosci gli animali che fotografi come pochi, hai una competenza e una maturità tecnica totali; ma questo non sembra ti aiuti a crescere, ne' come naturalista, ne' sul piano umano. In questo particolare caso, non fai altro che nasconderti dietro un dito. Critichi gli altri, ma quando criticano giustamente te per l'uso che ammetti di fare dei richiami, stai a filosofare tra un uso "ampio" e un uso "ogni tanto". E qual'è il confine? "Una ventina di specie in tutto" dici. Dunque fare i richiami a "Una ventina di specie " va bene, di più no. Lo hai stabilito tu? Puoi dirci per favore sulla base di quale criterio, a parte la tua opinione personale? Ma non credi di sopravvalutarti un tantino? Tu che critichi chi fa foto al nido. L'autoreferenzialità, come già detto, non basta. Innanzitutto, cosiccome (tu, cui "piace" fare la foto coi richiami), sulla base della tua esperienza, senza alcun rilievo di alcun tipo, tantomeno scientifico, ritieni che "una ventina di specie" vada bene, c'è quello cui piace fare foto ai nidi e che in base alla propria esperienza, ritiene di sapere come fare queste foto. Ma poi, permettimi pure di opinare sulla veridicità di quando affermi "MAI quando ci sono i nidi in giro". Ma non credi di prendere in giro te stesso, oltre che quelli che leggono, con queste innocenti bugie? E le immagini di soggetti nell'atto di costruire il nido dove le hai fatte, se non a pochi metri dal nido? www.pbase.com/dophoto/image/42055849, www.pbase.com/dophoto/image/42178355 E le immagini di soggetti con l'imbeccata, a che distanza sono dal nido? www.pbase.com/dophoto/image/135968841, www.pbase.com/dophoto/image/125647461 E tutti quei maschi territoriali in abito nuziale che cantano a squarciagola e fanno la ruota con la coda? www.pbase.com/dophoto/image/125291518, www.pbase.com/dophoto/image/143437508 www.pbase.com/dophoto/image/104896632, www.pbase.com/dophoto/image/61514156 www.pbase.com/dophoto/image/58844089. A che distanza e in che periodo li hai fotografati? Lo scrivi tu stesso, 6-7 metri, in aprile-maggio-giugno. In tutte queste situazioni, non sei forse andato a pochi metri dal nido, senza sapere dov'è, magari anche vicinissimo? Oppure cosa fai, cerchi il nido, lo trovi, e poi ti allontani? Non li hai forse parecchio stressati, quei maschi, facendogli avvertire la presenza di altri maschi che li insidiano? Ma fammi il piacere. Tutta questa tipologia di immagini, femmina con sfilacci, adulti con imbeccata, maschi in canto parossisitico, pur non ritraendo direttamente un nido, fanno parte della stessa famiglia, sono foto fatte a bella posta entrando in un territorio in cui c'è un nido, altrimenti i soggetti non sarebbero assolutamente disponibili a farsi riprendere. Molto meglio Meroni e Luzzini che almeno si prendono la loro responsabilità e non cercano di negare l'evidenza. Caro Occhiato, non so se queste cose te le ha mai fatte notare qualcuno. Ma non credo, perché fai foto bellissime e si rimane abbagliati da tale bellezza; magari non vedendo un nido e non sapendo come funzionano queste cose la maggior parte di chi le vede non ci pensa. Un consiglio. "Gratis". A te, come a tutti gli altri. Metti da parte l'ipocrisia e lascia agli altri la libertà di sbagliare così come sei libero di sbagliare tu, ossia cerca di essere più coerente. Continua a fare le tue foto, magari evitando, come fai, (tu e alcuni altri, anche conosciuti, di importanti associazioni), di usare i richiami nei pressi dei nidi e comunque non in periodo riproduttivo, visto che tu stesso ritieni che non vada bene (in realtà, e non dilungo a spiegarti il perché, non andrebbe bene mai). Poi organizza i tuoi splendidi viaggi, raccontaceli su Juza se vuoi e facci sognare ma, tu e altri, non criticate prima di aver criticato voi stessi; credete, non ci fate una gran figura. Infine, tu e altri convincetevi che il fatto di essere un eccellente fotografo di uccelli, o un valente birdwatcher o un dirigente di una associazione cosiddetta ambientalista, non equivale, automaticamente, a un bel niente. La maturità, naturalistica e/o umana, sono un'altra cosa, e vanno dimostrate nei fatti. Credimi, di questi atteggiamenti cattedratici e, perdona, un po' presuntuosi, non se ne può davvero più. P.s. mi scuso in partenza per la lunghezza e il tono non benevolo, ho cercato con cura di non usare termini offensivi anche se talvolta non morbidi, ma se comunque mi fosse sfuggito qualcosa garantisco che non era questo l'intento e comunque affermo il massimo rispetto per ognuno (ma anche per l'intelligenza di tutti, che anche lei, poverina, merita rispetto, e non va offesa). Saluti. |
| inviato il 02 Luglio 2012 ore 13:48
Scatto super come sempre!! |
| inviato il 03 Luglio 2012 ore 13:06
le tue foto sono sempre al top ...in tutto . In questa oltre al soggetto non comune c'è la particolarità della bellissima posa e del momento che rendono lo scatto emozionante. Che dire ...solo tanti tanti complimenti |
user684 | inviato il 03 Luglio 2012 ore 21:19
standinovescion for Giulio iannacci quotone con triplo salto mortale sopratutto nella parte finale riferito ad occhiato. point “ Osservo che nel forum, in mezzo a un numero incommensurabile di bellissime foto, di tanto in tanto qualcuno, non solo fa foto talvolta discutibili, anche se belle, ma pretende pure di pubblicarle e sentirsi dire bravo. Molto spesso, invece, talora giustamente, questa aspettativa viene delusa, e parte qualche critica. Alcuni si ergono a paladini della natura e attaccano: "questo non si fa, quello è diseducativo, io faccio così, va fatto cosà, io lo faccio solo per amore" etc. Al che parte la risposta in cui solitamente ci si affanna a dimostrare la propria suprema fede naturalistica, "voi non sapete chi sono io, chi mi conosce lo sa, io fotografo per mostrare la bellezza della natura, io ho trent'anni d'esperienza, io so valutare quale nido sia fotografabile e quale no" etc. E' il nostro mondo, quello in cui viviamo, intriso di grande ipocrisia. Nessuno fotografa, meglio, nessuno fa nulla per nulla. E' nella nostra natura. Le cose che facciamo, tutte, le facciamo perché ci piace farle, perché ne abbiamo una qualche gratificazione, punto. Poi magari riusciamo a trovare ottime scappatoie mentali, come quella dei cacciatori che cacciano perché amano la natura, o quella di chi alleva animali in cattività per proteggere quelli selvatici, e ancora quelle di chi fotografa la natura per mostrarne la bellezza al mondo. Non basta dire "mi piace cacciare", "mi piace tenere animali", "mi piace far foto di natura". Vivere in questo mondo infantile non ci farà mai crescere. Noi tutti facciamo quello che facciamo perché ci piace. Punto. Assumiamocene la responsabilità, senza dare la croce addosso a quelli cui non piacciono le nostre stesse cose. Ognuno ha diritto di fare quello che gli piace, salvo sempre il rispetto della libertà degli altri o meglio, per semplificare in un solo concetto, il rispetto delle leggi vigenti. Non sempre ci ragioniamo, ma siamo tutti consapevoli del mondo in cui viviamo? Di quello che subiscono gli animali d'allevamento, da carne e da pelliccia? Ma non sono raccapriccianti anche solo i termini "da carne e da pelliccia"? Siamo tutti consapevoli di quello che fanno alcuni cacciatori? Di quello che fanno alcuni pescatori? E di quello che fanno nelle cave? Di quello che distruggono gli speculatori? E non mi dilungo su altre categorie. Noi siamo un paese in cui accettiamo tutto questo, in quanto, al di là delle generiche opposizioni di facciata, come quelle di talune associazioni cosiddette "ambientaliste", non risulta esservi alcuna reale lotta a quanto sopra. Eppure, in un paese come questo, laddove nulla viene realmente fatto per opporsi a quanto detto, andiamo a filosofare sulle esche, photoshop, e i nidi. Dopo aver esposto il mio pensiero, penso che: a) la foto, poi cancellata, del pullo di poiana al nido fosse profondamente sbagliata, non perché non si possano fare foto ai nidi, ma perché violava le più elementari regole della fotografia al nido. Quelle foto si fanno a distanza, salire sull'albero su cui si trova il nido è semplicemente assurdo, a maggior ragione se avallato da un qualche guardiaparco. Ciò che la dice lunga sulla loro competenza. Se anziché demonizzare la foto al nido si insegnasse come fare, simili cose non accadrebbero. b) la foto di aquila di Bonelli con piccione legato, probabilmente ancora vivo (vedi gli occhi), www.juzaphoto.com/galleria.php?l=en&cat=singola&t=167264, non è un buon esempio: foto di questo tipo le facevano già più di trent'anni fa i più grandi fotografi naturalisti italiani del tempo (Galasso, Ruiu), con gli astori e le aquile reali, ma in tempi in cui ancora non si era sviluppata una reale e diffusa sensibilità naturalistica. Non la ritengo un buon esempio perché, insieme ad altre situazioni analoghe già citate, contribuisce a creare e alimentare un turismo fotonaturalistico deleterio per la crescita interiore del fotografo naturalista, che così facendo non può nemmeno capire cosa stia dietro a tutto questo. Un conto è organizzare un capanno fotografico a un carnaio o alle gru in svernamento, altro interagire in maniera pesantissima con un predatore naturale dal delicato equilibrio. Va bene che business is business, ma occorrono dei limiti, soprattutto da parte degli addetti ai lavori. Lo organizzano biologi e guardaparco con lodevoli scopi? Mah! Se, una tantum, facessero fotografare qualche amico o conoscente, gratuitamente, potrei credere che la cosa sia in buona fede. Essendo invece, come è, a pagamento, mi permetto di dubitare. Se la cosa non è degenerata già adesso, cosa anche questa di cui dubito, aspettiamo un po', la brama di guadagno farà il resto. Risibile poi la scusa del foraggiamento di una Bonelli. Le aquile non sono avvoltoi. E poi che bel foraggiamento a una specie rarissima, con un tossico piccione cittadino strapieno di patologie. E questo, infine, a che scopo? Fare foto tutte uguali, sullo stesso posatoio, con l'omologazione più totale. Un conto erano Ruiu e Galasso che dovevano cercarsi l'aquila e l'astore, creare la situazione, costruire l'appostamento, e soprattutto poi prendere il piccione, guardarlo negli occhi, assumersi la responsabilità interiore di legarlo, toccare con mano l'essere di cui stavano decretando la morte, ma almeno mettendosi in gioco, sporcandosi le mani. Altro è arrivi, paghi, fotografi, te ne vai. Sorvolando su un problema etico grande quanto una casa. Tanto per la cronaca, persino a livello di falconeria, almeno in Europa, è assolutamente impensabile lanciare un piccione a un falco pellegrino in addestramento. Cioè i falconieri (sic!), per una serie di ragioni hanno sviluppato la sensibilità di rispettare il piccione domestico inquinato che inquina le città. Insomma, la fotografia di natura in un deleterio consumismo legato all'eccesso di denaro e dalle finte mani pulite, proprio quello che ha creato il mondo distorto e il periodo buio che stiamo vivendo. c) le foto al nido con uova sono molto rischiose, molto più di quelle con piccoli; non ho mai visto nidi con piccoli abbandonati, anche se molto disturbati, purché la causa del disturbo un bel momento cessi, mentre ne ho visti abbandonati con uova, per cui una foto del genere ritengo sia sbagliato quanto meno pubblicarla su un forum generalista, con vasto seguito e senza specializzazione. L'avrei vista ancora in ambito scientifico; ma a livello di galleria di forum, non porta nulla a nessuno, tantomeno a chi l'ha fatta, a parte qualche effimera lode. Poi penso all'insufficienza delle risposte autoreferenziali di chi afferma la propria superiorità, ma che almeno fa le foto che vuol fare, e non va poi ×mente a criticare altri che fanno le stesse cose. A mio avviso, infatti, i peggiori sono proprio questi ultimi, gli autoreferenziali alla Marchese del Grillo, quelli che "Io so io, e voi nun sete n'caxxo", per chiarire meglio, quelli che fanno foto rischiose, ma poi le mascherano e poi bacchettano chi fa le stesse foto ma non ha la malizia di camuffarle. E faccio un altro esempio eclatante, prendendo spunto da Occhiato, sempre in www.juzaphoto.com/galleria.php?l=en&cat=singola&t=167264, ma non me ne voglia troppo, vale per lui come per alcuni che stanno in alcune associazioni ambientaliste, spesso ai vertici, tipo Ebn. Occhiato, fai foto stupende, conosci gli animali che fotografi come pochi, hai una competenza e una maturità tecnica totali; ma questo non sembra ti aiuti a crescere, ne' come naturalista, ne' sul piano umano. In questo particolare caso, non fai altro che nasconderti dietro un dito. Critichi gli altri, ma quando criticano giustamente te per l'uso che ammetti di fare dei richiami, stai a filosofare tra un uso "ampio" e un uso "ogni tanto". E qual'è il confine? "Una ventina di specie in tutto" dici. Dunque fare i richiami a "Una ventina di specie " va bene, di più no. Lo hai stabilito tu? Puoi dirci per favore sulla base di quale criterio, a parte la tua opinione personale? Ma non credi di sopravvalutarti un tantino? Tu che critichi chi fa foto al nido. L'autoreferenzialità, come già detto, non basta. Innanzitutto, cosiccome (tu, cui "piace" fare la foto coi richiami), sulla base della tua esperienza, senza alcun rilievo di alcun tipo, tantomeno scientifico, ritieni che "una ventina di specie" vada bene, c'è quello cui piace fare foto ai nidi e che in base alla propria esperienza, ritiene di sapere come fare queste foto. Ma poi, permettimi pure di opinare sulla veridicità di quando affermi "MAI quando ci sono i nidi in giro". Ma non credi di prendere in giro te stesso, oltre che quelli che leggono, con queste innocenti bugie? E le immagini di soggetti nell'atto di costruire il nido dove le hai fatte, se non a pochi metri dal nido? www.pbase.com/dophoto/image/42055849, www.pbase.com/dophoto/image/42178355 E le immagini di soggetti con l'imbeccata, a che distanza sono dal nido? www.pbase.com/dophoto/image/135968841, www.pbase.com/dophoto/image/125647461 E tutti quei maschi territoriali in abito nuziale che cantano a squarciagola e fanno la ruota con la coda? www.pbase.com/dophoto/image/125291518, www.pbase.com/dophoto/image/143437508 www.pbase.com/dophoto/image/104896632, www.pbase.com/dophoto/image/61514156 www.pbase.com/dophoto/image/58844089. A che distanza e in che periodo li hai fotografati? Lo scrivi tu stesso, 6-7 metri, in aprile-maggio-giugno. In tutte queste situazioni, non sei forse andato a pochi metri dal nido, senza sapere dov'è, magari anche vicinissimo? Oppure cosa fai, cerchi il nido, lo trovi, e poi ti allontani? Non li hai forse parecchio stressati, quei maschi, facendogli avvertire la presenza di altri maschi che li insidiano? Ma fammi il piacere. Tutta questa tipologia di immagini, femmina con sfilacci, adulti con imbeccata, maschi in canto parossisitico, pur non ritraendo direttamente un nido, fanno parte della stessa famiglia, sono foto fatte a bella posta entrando in un territorio in cui c'è un nido, altrimenti i soggetti non sarebbero assolutamente disponibili a farsi riprendere. Molto meglio Meroni e Luzzini che almeno si prendono la loro responsabilità e non cercano di negare l'evidenza. Caro Occhiato, non so se queste cose te le ha mai fatte notare qualcuno. Ma non credo, perché fai foto bellissime e si rimane abbagliati da tale bellezza; magari non vedendo un nido e non sapendo come funzionano queste cose la maggior parte di chi le vede non ci pensa. Un consiglio. "Gratis". A te, come a tutti gli altri. Metti da parte l'ipocrisia e lascia agli altri la libertà di sbagliare così come sei libero di sbagliare tu, ossia cerca di essere più coerente. Continua a fare le tue foto, magari evitando, come fai, (tu e alcuni altri, anche conosciuti, di importanti associazioni), di usare i richiami nei pressi dei nidi e comunque non in periodo riproduttivo, visto che tu stesso ritieni che non vada bene (in realtà, e non dilungo a spiegarti il perché, non andrebbe bene mai). Poi organizza i tuoi splendidi viaggi, raccontaceli su Juza se vuoi e facci sognare ma, tu e altri, non criticate prima di aver criticato voi stessi; credete, non ci fate una gran figura. Infine, tu e altri convincetevi che il fatto di essere un eccellente fotografo di uccelli, o un valente birdwatcher o un dirigente di una associazione cosiddetta ambientalista, non equivale, automaticamente, a un bel niente. La maturità, naturalistica e/o umana, sono un'altra cosa, e vanno dimostrate nei fatti. Credimi, di questi atteggiamenti cattedratici e, perdona, un po' presuntuosi, non se ne può davvero più. P.s. mi scuso in partenza per la lunghezza e il tono non benevolo, ho cercato con cura di non usare termini offensivi anche se talvolta non morbidi, ma se comunque mi fosse sfuggito qualcosa garantisco che non era questo l'intento e comunque affermo il massimo rispetto per ognuno (ma anche per l'intelligenza di tutti, che anche lei, poverina, merita rispetto, e non va offesa). Saluti. „     |
| inviato il 05 Luglio 2012 ore 0:45
Grande foto! Bravi |
| inviato il 05 Luglio 2012 ore 10:08
Soccia che bella! |
| inviato il 05 Luglio 2012 ore 11:52
ne approfitto per rinnovare i complimenti per la foto e per il meritatissimo riconoscimento ciao Cosimo |
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