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1/50 f/2.2, ISO 400, mano libera. Parigi, Francia.
La prima volta che ho visto da vicino la Monna Lisa, era il 1986, in gita a Parigi con la scuola. A quel tempo l'opera era protetta da un vetro, distanziata da un cordone rosso e visitabile senza fare la fila: giusto qualche turista in più, ma nessuna ressa. Aveva il giusto collocamento e la giusta importanza, all'interno di un museo ricco di tanti capolavori ed era possibile stare immobili a fissarla per qualche minuto, che a nessuno si sarebbe coperta la visuale.
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Questo non è il piacere dell'arte ma un'insana forma di protagonismo da mostrare poi sui social. Ottimo documento ahimè tipico dei nostri giorni. Complimenti, ciao! Sergio
Ma dove andremo a finire di questo passo Adesso serve solo per un selfie e per instagrammare il tutto, siamo ridotti ad una calca di "umani" con un telefonino in mano per ammirare l'opera più famosa del mondo visitabile in un museo Mio figlio trentenne l'anno scorso è rimasto altrettanto impressionato dalla ressa e dal tempo di visita, se pensava così nemmeno entrava nel museo. Immagine di grande impatto visivo, che hai ben realizzato e che racconta perfettamente ciò che siamo diventati. Loris
Uno scatto... affollato che ci racconta in maniera impeccabile la frenesia del nostro tempo dove l' importante è ...esserci Bel colpo d'occhio Ottima realizzazione Complimenti Ciao Roberto
Ciao foto documento molto interessante. L'opera di Leonardo passa in secondo piano. Mi tornano in mente le parole di un fotografo, che giustamente mi diceva: "se non puoi o non riesci a fotografare l'opera da sola, includi le persone o cose che gli stanno attorno". Direi che lo hai fatto perfettamente. Nulla toglie al fatto del come siamo ridotti, neanche più in grado di osservare un opera straordinaria e credo unica.
Mah!Francamente credo che questo scatto voglia testimoniare un comportamento oramai diffuso.Non è certo la Gioconda ad interessare.Giorni fa osservavo la fila in attesa per fare visita a Pippo Baudo,nella camera ardente.Tutti con il telefonino in mano. Lo scatto è significativo nella sua dirompente banalità.
Ciao Taralluccievino. Sono d'accordo con te. Questa scena non rivela nulla di nuovo. Dal canto mio, avevo acquistato il biglietto del Louvre online un mese prima e avevo pianificato di andare a fotografare la ressa davanti alla Gioconda, per portarmi a casa uno scatto mio sul comportamento tipico della massa di questa epoca. In effetti non mi sono comportato diversamente da quanti, invece di ammirare l'opera, l'hanno intravista attraverso il telefono, perché ho voluto riprendere un fenomeno sociale ormai tipico. Sarebbe stata una foto epica, se qualcuno si fosse prestato a farsi riprendere, mentre fotografa l'opera opposta di fronte alla Gioconda: le nozze di Cana di Paolo Veronese, che è un capolavoro assoluto, che fa parte delle espoliazioni di Napoleone di cui attendiamo ancora la restituzione.
Un dipinto diventato famoso ma rispetto ad altri non certamente entusiasmante. Un po' come pure qui su juza, ci sono pessimi scatti altamente quotati ed altri che meriterebbero molto di più.