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Il ballo sardo manifestazione identitaria dei sardi...

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Il ballo sardo manifestazione identitaria dei sardi inviata il 30 Giugno 2025 ore 0:04 da Emmegiu. 25 commenti, 311 visite. [retina]

a 33mm, 1/250 f/10.0, ISO 160, mano libera.

Ogni festa di piazza in Sardegna finisce con il ballo di gruppo dove tutti ballano, il ballo sardo è la manifestazione più evidente della nostra diversità della nostra identità del nostro essere sardi. Di seguito due interessanti articoli per chi vuole saperne di più, salude e trigu a tottus, zoseppe. -------------- Breve storia del ballo sardo - La Sardegna è una delle regioni in cui la tradizione del ballo è particolarmente ancorata. Il ballo, o più precisamente i balli sardi, rivestono un grande interesse antropologico, e sono molto differenti dalle altre danze tradizionali della Penisola. Infatti, questi balli sono tra quelli che, nell'area mediterranea, hanno mantenuto una funzione terapeutica e liberatoria, generata dall'interazione di passi e strutture. LA STORIA . Per mancanza di testimonianze, non si hanno notizie certe sulle sue origini. Si pensa che possa scaturire da cerimonie sacre preistoriche, dai riti propiziatori legati al culto pagano del sole come su ballu tundu, eseguito intorno ad un focolare, ma veniva anche praticato come momento di svago e di aggregazione sociale nelle piazze, nei sagrati, in occasione di celebrazioni sacre e civili. La danza era, ed è tutt'oggi accompagnata dalle launeddas, strumento musicale di antichissime origini, come pure dall'organetto diatonico, l'armonica a bocca e la fisarmonica. A volte il ballo è ritmato dal canto tenore. Le tipologie di ballo Il movimento base del ballo è un assecondamento ritmico simile ad un sussulto cui partecipa soprattutto il tronco del corpo, su cui si innestano i vari passi, ognuno dei quali corrisponde all'unisono con il ritmo musicale; la parte superiore del corpo si mantiene rigida mentre il movimento è affidato esclusivamente agli arti inferiori. La maggior parte dei balli sardi tradizionali si divide in due famiglie principali: danze mono-strutturate e danze bi-strutturate, differenziate dall'uso di due ritmi differenti (seriu e alligru). Il ballo più diffuso e il ballo sardo per antonomasia, è su ballu tundu (il ballo tondo), certo il più semplice, imperniato su un cerchio che si scompone ma al quale si torna inevitabilmente, dopo ogni variazione coreografica. Fra le danze mono-strutturate, di origine più antica, ricordiamo su ballu seriu (il ballo posato, serio), su passu torrau (il passo che ritorna), mentre le danze bi-strutturate sono composte da una parte lenta e da una più energica. Fra esse, sa dantza, su dillu, su bicchiri. Ballo Tondo, Giuseppe Biasi, (metà anni Trenta) (Da Danze tradizionali sarde , di Annamaria Rivolta, e Le tradizioni popolari in Sardegna di G. Caredda) --------------- Il ballo sardo, assieme al ''canto a tenore'', al canto a chitarra e alla poesia improvvisata, costituisce uno dei quattro filoni attraverso cui si sviluppa la cultura popolare sarda. Come qualsiasi organismo vivente, con lo scorrere del tempo, anche il ballo sardo è soggetto ai cambiamenti, dovuti sia a fattori esterni sia interni. Quelli esterni sono dovuti all'influenza delle varie e feroci dominazioni e colonizzazioni, che la Sardegna ha dovuto subire nel corso dei secoli, senza, comunque, che riuscissero ad intaccare la nostra identità meticcia. I Sardi, infatti, sempre, hanno orgogliosamente rivendicato la loro diversità etnica, mai definendosi romani, spagnoli, piemontesi, italiani, a seconda del potente di turno, ma definendosi sempre e solo: Sardi, nonostante le minacce, le violenze, le torture, le deportazioni, i tentativi di soggiogarli ideologicamente. L'influenza di dette colonizzazioni è stata, però, limitata all'esteriorità (per esempio al folklore e ai costumi tradizionali in particolare) e alla burocrazia, non essendo in grado di andare oltre la superficie, occupandosi solo della parola, che è simbolo e convenzione, tralasciando il numero, che è, invece, essenza e sostanza. I balli sardi, come tutto in Sardegna, sono retti dai numeri. Non si tratta soltanto dei classici 3 passi ritmati del ''su ballu tundhu'' o delle corse sfrenate di ''su ballu mannu'', ma il ballo sardo fa parte di ciò che di più importante esista in Sardegna, tutto basato sul numero 3 e suoi multipli: tessuti, pani, cassepanche, musiche, pozzi sacri, le stesse misure delle fondamenta dei nuraghi, la poesia sarda con il 36, suo principe, per arrivare alle distanze cosmiche e astrali e alle misteriose combinazioni teosofiche e cabalistiche. I fattori interni che hanno causato le differenze nel modo di ballare sono principalmente geografici. Nel Capo di Sopra si guardava alla postura e alla compostezza dei ballerini, che ballavano con il coinvolgimento di tutto l'organismo (schiena, braccia e gambe). Nel Capo di Sotto, invece, si guardava al movimento frenetico delle gambe. Il ballo sardo è fondamentalmente strumento precipuo di pace e di concordia. Chiunque vi partecipi deve avere la predisposizione mentale ad ogni tipo di sentimento positivo che chiami all'entusiasmo. Se qualcuno non fosse disposto ad aprire la catena del ballo, dandogli la mano, al suo peggior nemico, che, per assurdo, gli chiedesse di poter entrare, non potrebbe partecipare ad un ballo sardo. Articolo si Salvatore Satta



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avatarsupporter
inviato il 01 Luglio 2025 ore 22:47

Ottima proposta, Giuseppe, guardo e leggo con interesse, ciao.

avatarsupporter
inviato il 02 Luglio 2025 ore 13:35

Complimenti ;-)

avatarsenior
inviato il 03 Luglio 2025 ore 22:39

Ottima realizzazione Giuseppe. Ciao

avatarsupporter
inviato il 04 Luglio 2025 ore 15:23

SUPER

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2025 ore 7:36

Ottima ripresa e super documento, bravo Giuseppe
Ciao carissimo, buona giornata
Roby Sorriso


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