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A due gare dalla fine del Campionato Mondiale di Formula 1... edizione 1977... Niki Lauda abbandonò la Scuderia Ferrari essendo già da un po' di tempo in disaccordo sulle varie strategie da seguire. Così Enzo Anselmo Giuseppe Maria Ferrari (Modena 1898 - 1988)... noto anche come "Il Drake"... dovette frettolosamente trovargli un sostituto ed essendo rimasto colpito dalla prima gara effettuata in Formula 1 dal franco canadese Gilles Joseph Henri Villeneuve nel Gran Premio di Gran Bretagna alla guida di una Mc Laren M 23 motorizzata Ford Cosworth... disputato sul circuito di Silverstone sabato 16 luglio... decise di farlo contattare telefonicamente per vedere se fosse interessato a condurre una delle sue vetture. Così a fine agosto '77 (dello scorso secolo) da Maranello Ennio Mortara... strettissimo collaboratore di Enzo Ferrari... telefonò a Gilles che... prendendo la chiamata come uno scherzaccio organizzato da alcuni suoi amici... mise giù la cornetta. A seguire... durante la giornata... furono diverse le chiamate a cui non rispose poi... non sappiamo se per esasperazione o per sfinimento... decise di ascoltare quanto propostogli e... dopo essersi reso conto che non si trattava di una burla... accettò quanto propostogli, così in breve tempo gli fu recapitato un biglietto aereo per partire dal Canada con destinazione Italia dove un paio di giorni dopo fu prelevato dall'aeroporto di Milano-Malpensa ed a bordo di una bianca Fiat 131 Break aziendale (era un modello Station Wagon/una Famigliare) arrivò a Maranello (Mo)... quasi sempre dormendo sul sedile posteriore a causa del cambio del fuso orario. Inizialmente... al cospetto del "Drake"... Villeneuve... ancora un po' assonnato... apparve un po' dubbioso su questo nuovo contratto offertogli: probabilmente non credeva seriamente in una simile opportunità visto che tutto era successo abbastanza frettolosamente e che lui... nel Circus della Formula 1... era semplicemente considerato come uno sconosciuto esordiente. Essendosi reso conto della delicata situazione quel giorno Enzo Ferrari adottò un comportamento meno distaccato da quello che solitamente manteneva con i suoi interlocutori... e questo per vedere di attenuare la timidezza e l' imbarazzo presenti in quel giovane uomo a cui veniva offerta la possibilità di condurre una Rossa Vettura con sopra il Nero Cavallino Rampante... la cui guida era da sempre tantissimo ambita e desiderata da moltissimi piloti anche già affermati e vincenti. Alla fine del positivo incontro avvenne una cosa che nessuno dei presenti si aspettava: invece di dare la mano al suo interlocutore... come solitamente faceva... Enzo Ferrari si avvicinò a Gilles e lo abbracciò: qualcuno pensò che per qualche motivo... a noi però sconosciuto... quell'ancora giovane canadese gli avesse ricordato... anche per un solo attimo... suo figlio Alfredo... detto Dino... (Modena 1932 – Milano 1956) scomparso già da un po' di anni a causa della distrofia di Duchenne. Come solitamente avveniva all'incontro parteciparono anche Brenda Vernor... impiegata personale e traduttrice del Drake... e pochi ma fidati giornalisti e fotografi e così l'abbraccio fu immortalato da uno dei fratelli Piccinini titolari dell'agenzia fotografica motoristica bolognese Attualfoto. Tale immagine... che nel tempo non ha mai avuto molta divulgazione... forse per la riservatezza del momento... in tempi più recenti ha ispirato il bravissimo artista Alessandro Rasponi... che ha dato a quel particolare momento una propria personale e toccante interpretazione con un quadro... questo qui visibile... e che io ho riprodotto mentre era esposto a Nonantola di Modena dove presso il Museo Cantina Giacobazzi Gavioli si è tenuta… dal 14 maggio al 31 luglio 2022… la mostra comprensiva di automobili, cimeli ed opere artistiche “Gilles 40 sulle Ali del Vento”. Nella sua carriera sulle Rosse di Maranello Gilles partecipò a 66 Gran Premi vincendone 6 e salendo sul podio 13 volte. In seguito alle gravi ferite riportate durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio che si sarebbe svolto il giorno dopo sul circuito di Zolder... dove con la sua Ferrari 126 C 2 aveva violentemente impattato posteriormente la March 821 a motore Cosworth DFW del tedesco Jochen Mass che lo precedeva e che aveva improvvisamente cambiato la sua traiettoria... perse la vita sabato 8 maggio 1982. La sua vettura portava in quell'anno... per la seconda volta... il n. 27... che insieme al n. 28 rimarranno sulle Ferrari di Formula 1 fino al 1995... salvo qualche rara eccezione. Gilles era nato a Saint Jean sur Richelieu nella provincia del Quèbec... in Canada... l' 8 gennaio del 1950 ma solitamente raccontava di essere nato nel 1952: lo aveva fatto anche in quel primo incontro con Enzo Ferrari a Maranello. Era noto come "L'Aviatore"... appellativo che si era guadagnato quando gareggiava con le moto slitte visto che spesso... a causa di dislivelli sulle piste ghiacciate... il suo mezzo percorreva diversi metri staccato dal ghiaccio. Fra le sue abitudini... differenti da quelle di quasi tutti gli altri piloti... vi era quella di preferire un grande motorhome agli alberghi così da poter meglio stare insieme alla moglie Joann... anche detta Joanna... ai figli Melanie e Jacques... un futuro pluricampione sulle quattro ruote... al gatto... compagno di giochi dei pargoletti nonché loro complice in piccoli ed innocenti disastri casalinghi... e a Lupo... il cagnolone di casa... che però di lupesco aveva solo il nome. In determinate situazioni Gilles amava spostarsi con il suo elicottero: in una sera d'autunno partì da Maranello in direzione Montecarlo... dove si era trasferito con la famiglia... e dopo un po' trovò una fitta nebbia così decise di atterrare nel primo terreno libero che aveva avvistato. Sistematosi in una pensione vi passò la notte e quando la mattina dopo tornò all'elicottero lo trovò circondato dalle bancarelle di un mercatino settimanale... e pure da Carabinieri e Polizia... in quanto nella precedente buia serata... senza deliberata intenzione... era atterrato nella piazza di un paesino nei pressi di Tortona... in provincia di Alessandria. (c) lucianoserra.d
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Spero di non essere una sgradita voce fuori dal coro ma a me Gilles Villeneuve non è mai piaciuto, era spericolato e metteva in pericolo se stesso e gli altri. C'è qualcosa che mi sfugge del suo comportamento per il quale invece è stato sempre ammirato?
Grazie Giancarlo... grazie Claudio... grazie Franco... grazie Gazebo... grazie Vito... grazie Alessandro... grazie Paolo... grazie Emiliano... grazie Maurizio... e grazie Daniele... per i Vostri graditi commenti...
Maurizio... non sei affatto una sgradita voce fuori dal coro... in quanto ognuno di noi ha il diritto di avere... e pure di esprimere... una propria opinione. Personalmente... penso che il modo di guidare sui circuiti di Villeneuve fosse anche una conseguenza dei suoi trascorsi... cioè degli anni in cui si era formato come pilota alla guida delle moto slitte e che in seguito quel suo particolare stile di guida se lo era portato appresso anche sulle quattro ruote. Poi presumo che l' aver perso la vita in pista... ed alla guida di una vettura che si fregiava del Nero Cavallino Rampante... abbiano ulteriormente contribuito ad elevarne il mito... senza mai dimenticare che da quando esiste un certo tipo di comunicazione sono la carta stampata, la TV... ed oggi giorno il web... a pilotare ed indirizzare le idee delle persone nel bene... o anche nel male. Per come lo ricordo io... quando Gilles non era seduto sulla vettura da gara... non era più il pilota aggressivo che girava sui circuiti ma una normalissima persona... paziente, tranquilla, socievole e disponibile... e per codesti motivi era abbastanza ben voluto e pure differente da altri suoi colleghi che ho conosciuto in quel particolare ambiente che è da sempre il Circus della Formula 1... visto da dentro.