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| inviato il 26 Marzo 2013 ore 13:55
Saverio prego Benvenuto nel forum. Sono sicuro che, come peraltro stai già facendo, riuscirai a corredare i tuoi bei scatti con descrizioni e curiosità pertinenti alle specie immortalate. Beh questo potrà solo essere un aspetto positivo e di crescita per tutti. E' stato un piacere postprodurre cotanta bellezza...cara vecchia D70s. Ciao e complimenti |
| inviato il 26 Marzo 2013 ore 20:26
Ma come?! Qui mi esorti a corredare le foto di commenti naturalistici e sul campo ti lamenti perché mi dilungo troppo in questi discorsi! Ad ogni modo, come mio postproduttore ufficiale, te le puoi permettere... Per quanto riguarda la D70s confermo che come "utilitaria" si comportava bene anche in riprese di caccia fotografica. |
| inviato il 29 Marzo 2013 ore 14:37
splendido ritratto. Luce, sfondo e posizione del soggetto al top |
| inviato il 29 Marzo 2013 ore 15:21
Mamma mia che bellezza! Scatto eccezionale complimenti e complimenti anche per le conoscenze in materia. Io che sono abbituato ad intravedere i serpenti sfuggire al minimo movimento, rimango d'incanto dinanzi uno scatto del genere e sapere che il soggetto non è stato manipolato ma fotografato in natura così come si trovava! Tanta sana invidia! Ciao, Ivan |
| inviato il 29 Marzo 2013 ore 23:03
Grazie a tutti. Ivan, in alcuni periodi dell'anno o del giorno i serpenti diventano "fotogenici". Quando la temperatura si abbassa oltre un limite che varia da specie a specie, i rettili non sono in grado di svolgere con piena efficienza le varie attività biologiche. Dal momento che la loro temperatura corporea dipende dalla temperatura ambientale, hanno la necessità di esporsi al sole o stazionare su superfici che tratttengono il calore e lo veicolano al loro corpo (ad esempio rocce, strade ecc.). Questa fase del loro ciclo biologico, chiamata "termoregolazione", è particolarmente prolungata nei giorni che precedono o seguono il letargo: proprio in questi giorni noi fotografi abbiamo le migliori opportunità di ritrarli da fermi. Tutto sta a conoscere le date: per fotografare il Colubro leopardino, ad esempio, i periodi più indicati sono l'ultima decade di marzo (sei ancora in tempo!) e la seconda metà di novembre. Spero di non averti annoiato. |
user612 | inviato il 29 Marzo 2013 ore 23:11
Gran bel soggetto e ben ripreso. Giorgio |
| inviato il 10 Aprile 2013 ore 21:27
Complimenti davvero anche per questa meraviglia!!! Clara |
| inviato il 10 Aprile 2013 ore 23:00
Mi fa piacere che lo scatto sia di Vostro gradimento e, soprattutto, che ci siano persone così sensibili da riconoscere la bellezza anche in un serpente. Purtroppo siamo in pochi: i più sono accecati da ataviche repulsioni e infondate paure per vedere questa bellezza. E così il povero Colubro leopardino finisce spesso massacrato a colpi di bastone... |
| inviato il 11 Aprile 2013 ore 8:36
“ Ivan, in alcuni periodi dell'anno o del giorno i serpenti diventano "fotogenici". Quando la temperatura si abbassa oltre un limite che varia da specie a specie, i rettili non sono in grado di svolgere con piena efficienza le varie attività biologiche. Dal momento che la loro temperatura corporea dipende dalla temperatura ambientale, hanno la necessità di esporsi al sole o stazionare su superfici che tratttengono il calore e lo veicolano al loro corpo (ad esempio rocce, strade ecc.). Questa fase del loro ciclo biologico, chiamata "termoregolazione", è particolarmente prolungata nei giorni che precedono o seguono il letargo: proprio in questi giorni noi fotografi abbiamo le migliori opportunità di ritrarli da fermi. Tutto sta a conoscere le date: per fotografare il Colubro leopardino, ad esempio, i periodi più indicati sono l'ultima decade di marzo (sei ancora in tempo!) e la seconda metà di novembre. Spero di non averti annoiato „ Annoiato? Figuriamoci potrei rimaner ore ad ascoltare la voce di chi è più esperto di me! I serpenti mi hanno sempre affascinato, e più son pericolosi e più aumentano di bellezza... Tornando al colubro leopardino, non credo viva dalle mie parti (nord italia) per cui i soggetti che posso fotografare sono altri, come ad esempio, il biacco, la natrice dal collare, la vipera aspis e il marasso, questi diciamo sono i più comuni che mi capita di incontrare durante le mie camminate nei boschi o in montagna... Ti dorò che mai una volta però li ho visti termoregalarsi al sole, gli incontri sono avvenuti quasi sempre in movimento e sono durati pochi attimi... Mi piacerebbe però conoscere maggiormente le abitudini di questi animali, sopratutto delle specie che posso trovare dove vivo... Sapresti consigliarmi un libro ben fatto che possa soddisfare queste mie curiosità? Ti ringrazio molto Ciao, Ivan |
| inviato il 11 Aprile 2013 ore 11:18
Grazie, Ivan. I due Viperidi che hai menzionato sono piuttosto flemmatici: se ti fossi messo davanti (ovviamente a distanza di sicurezza), si sarebbero fermati, assumendo una postura di "all'erta" con il capo ritratto che è l'ideale per renderne fotograficamente tutta la fiera e inquietante bellezza... Il comune Biacco è un soggetto più problematico perché agilissimo e mordace (anche se innocuo). Per la Natrice dal collare dovresti individuare un punto che frequenta abitualmente e appostarti (v. la foto che ho postato in questa sezione). Per quanto riguarda la bibliografia, due classici della divulgazione erpetologica sono le opere di Silvio Bruno: "Guida ai Serpenti d'Italia" (ed. Giunti Martello) e "Serpenti d'Italia e d'Europa" (ed.Mondadori). Vado a memoria e non sono sicuro che il titolo del secondo libro che ho indicato sia corretto. Se in futuro vorrai documentarti anche sui serpenti siciliani, ti segnalerò privatamente due miei lavoretti. Buone foto e buona lettura |
user8602 | inviato il 11 Aprile 2013 ore 11:28
Un'autentica meraviglia! La foto è bellissima e la rarità del soggetto la rende ancor più preziosa. Complimenti! |
| inviato il 11 Aprile 2013 ore 11:41
Anch'io ne ho "recuperato" uno da una veranda a piano terra di una villetta in periferia. E' stato per poco che non l'abbiano ucciso, in quanto il pensiero comune è quello che tutti i serpenti siano pericolosi, e ai quali, questo in particolare, ad occhi non attenti, somiglia di primo acchito ad una vipera. Ovviamente, dopo la mia sessione fotografica, è stato restituito alla natura. |
| inviato il 11 Aprile 2013 ore 17:36
Grazie ancora Saverio dei consigli! Do un'occhio ai libri da te consigliati, mi manca proprio nella libreria il libro dei serpenti e non posso più farne a meno! Ciao, Ivan |
| inviato il 21 Aprile 2013 ore 2:35
Bellissimo scatto ,complimenti !!!!! ciao Danilo |
| inviato il 21 Aprile 2013 ore 6:15
Che luceeee!!!!!!! |
| inviato il 21 Aprile 2013 ore 8:57
bellissima immagine, complimenti ! |
| inviato il 21 Aprile 2013 ore 9:42
Bellissimo scatto! |
| inviato il 21 Aprile 2013 ore 20:51
Vi ringrazio! Nella Sicilia sud-orientale e nel Salento il Colubro leopardino non è poi così raro. Bisogna conoscere gli orari e i periodi più adatti per incontrarlo. |
| inviato il 27 Aprile 2013 ore 20:33
stupenda per i colori,nitidezza e il soggetto fantastico a che distanza eri? ciao Paolo |
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