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user196465 | inviato il 10 Novembre 2020 ore 20:14
Bravo Paolo, ciao |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 17:02
Bella fotografia e profonda didascalia. Complimenti Roberto |
| inviato il 11 Novembre 2020 ore 18:04
Daniele, Roberto, vi ringrazio in modo particolarmente sentito per i vostri commenti. Un cordiale saluto. Paolo |
| inviato il 15 Novembre 2020 ore 18:06
Applausi Paulo, per la ripresa e una didascalia saggia, che non ritorna mai più una guerra simile cari saluti Reino |
| inviato il 23 Novembre 2020 ore 14:42
La foto è ben ripresa ma credo che in questo caso sia il veicolo per trasmettere il pensiero in didascalia che non può che essere condiviso. Tutte le guerre sono eventi tragici e drammatici ma forse la Grande Guerra, tra quelle moderne, è stata quella che in assoluto ha coinvolto ragazzi che in molti casi nemmeno capivano perché erano chiamati a combattere chi fino a poco tempo prima era considerato amico e che, solo perché proveniente da oltre un confine geografico al di la di una cima, di un fiume o di una valle, all'improvviso doveva essere un nemico. Ciao Marco |
| inviato il 23 Novembre 2020 ore 17:29
Reino, Marco, vi ringrazio per la partecipazione. In effetti la foto è pretesto per commemorare e mantenere un ricordo (lo promisi al nonno) del grande sacrificio di allora. Un caro saluto. Paolo |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 19:34
A volte mi immedesimo in questi "ragazzi" che hanno vissuto, periodi e sopratutto inverni indicibili in questi posti, e sinceramente il pensiero razionale va in tilt. Bravo Paolo a tenere e tenerci vivo il ricordo. |
| inviato il 26 Novembre 2020 ore 21:24
Ovvio che conosci bene il luogo, con tutto quello che ci sta attorno, da Passo S. Nicolò a Passo Paschè, con tante tracce di ciò che fu anche se è trascorso oltre un secolo. Per me è quasi d'obbligo ricordare e commemorare, oltre ai confini di geografia ed "appartenenza" che mi piacerebbe pensare solo "umana". Grazie per il bel commento. Un saluto. Paolo |
| inviato il 22 Giugno 2021 ore 21:05
Bellissimo documento ma ancora più toccanti le tue parole ; anch' io ho avuto un nonno che mi raccontava di guerra ; ne aveva fatte due , un proiettile in un braccio e la perdita delle dita di un piede , per congelamento , in Russia ; allora a me , che non avevo ancora visto il "soldato Ryan" la guerra sembrava una meravigliosa avventura ... poi , piano piano , ho capito . |
| inviato il 22 Giugno 2021 ore 22:11
E sì, Silvio, occorre crescere un po' e somatizzare certe realtà che la filmografia più recente racconta con imbarazzante realismo. Mai banale, ti ringrazio per il bel commento. Un caro saluto. Paolo |
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