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| inviato il 01 Novembre 2014 ore 8:43
Bello il crop alla 16/10 dello scatto ! Magari dal punto di vista della composizione avrei cercato di posizionare la coppia lungo uno dei terzi e la panchina più a destra sul terzo verticale opposto (ma io sono fissato ). Molto bello il senso di infinito (perdita dell'orizzonte) al centro dell'immagine ottimo scatto ciao Ian |
| inviato il 03 Gennaio 2015 ore 3:21
Bellissima immagine complimenti; ):) Ciao Francesco |
| inviato il 03 Gennaio 2015 ore 8:10
bella composiizone e bel momento colto , mi piace Giuliano |
| inviato il 06 Febbraio 2015 ore 23:16
Molto bella, da proprio un senso di spazio e vastità, il tutto arricchito dall'elemento umano! ...Ma tutti quei puntini sono folaghe? |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 22:29
Concordo con chi dice che pende, ma mi è piaciuta la scelta di tenere le figure umane a lato dell'inquadratura che restituisce una maggiore sensazione di ampi spazi e poi l'atmosfera che dona questa foto a trovo incatevole. Saluti, Freccia |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 22:50
Mi piace, molto delicata nei colori, suggestiva e rilassante |
| inviato il 06 Marzo 2015 ore 3:04
Ian ti rispondo in merito alla composizione perché credo sia interessante: la foto era un 3:2 tagliata per dare risalto alla parte più importante che è quel bagliore che è luce e vuoto al tempo stesso e far fuori un po' di banchina sfocata - la striscia rosa sul pavimento usciva ugualmente dall'angolo -. è concettualmente sbagliato in questa foto ragionare sui terzi: la coppia è immediatamente raggiunta dall'occhio grazie alla striscia rosa di piastrelle sul pavimento che escono da un angolo e la posizione dei due, che guardano verso il centro ma in disparte, rimanda, e dà enfasi, a quella nebbia e bagliore che occupa quasi tutta la scena dal centro. È il vero soggetto e ci arrivi in due passi. La foto ha un senso anche se ognuno ci vede quel che vuole. Il taglio è funzionale a quel senso. Amo molto la regola dei terzi ma è ancora più importante che gli elementi siano in una posizione che valorizza il significato, i pesi, e che ci siano delle linee a guidare l'occhio fino a quello che vuoi far vedere. Usare la regola dei terzi qui avrebbe sminuito quel senso e sarebbe stata una scelta scolastica sbagliata perché avrebbe tolto la scena al soggetto vero. È un buon riferimento ma va usata con criterio: le linee sono molto più importanti e in questa foto linee e posizioni e postura dei corpi ti portano dove voglio io che tu guardi. Se hai voglia guarda tra i bianchi e neri a pellicola l'àncora sul prato. Prova a disegnare socchiudendo gli occhi le linee forti dell'immagine e vedi dove portano Grazie per i commenti |
| inviato il 15 Luglio 2015 ore 1:05
A mio parere si può pensare tranquillamente di tralasciare la regola compositiva quando lo scatto comunica qualcosa all'osservatore. Non è fotografia di paesaggio questa.... C'è atmosfera nella tua ripresa, si avverte quel vago senso di malinconia autunnale\invernale rafforzato dalle cromie fredde. La pavimentazione bagnata con le ombre e le figure con l'ombrello danno vigore a questa sensazione. Gian |
| inviato il 15 Luglio 2015 ore 6:26
Scatto spettacolare. Grandissima atmosfera. Le regole compositive passano in quarto piano. Per me questa é la fotografia. Qualcosa che non mostra semplicemente, ma comunica e racconta Complimenti |
| inviato il 11 Novembre 2015 ore 0:26
“ Non è fotografia di paesaggio questa... „ “ Qualcosa che non mostra semplicemente, ma comunica e racconta „ vi ringrazio profondamente. la foto ha diversi errori tecnici in primis la ridotta profondità di campo - troppo ridotta, scattata a 2.8 con il vecchio 24 canon che a quel diaframma poi è terribile - ma è una foto che ho "visto" in un secondo e scattato in due prima di perdere l'attimo. Non mi piace fare l'esegesi di quel che faccio, non sono un fenomeno però visto che c'è chi mi ha dato l'enorme gratificazione di leggervi qualcosa, per puro desiderio di comunicare ci tengo a dire che cosa vi ho visto IO: la coppia camminava e pensavo di fare la solita foto pretestuosa ma poi si è messa a guardare il lago e si è trovata vicino alla linea diagonale. perfetto... in mezzo quella nebbia, quell'orizzonte che ad occhio risultava indefinito e ci ho visto immediatamente i simboli e la geometria per esprimere quello che stavo vivendo nella mia vita: la coppia guardava quell'enorme bianco che era il loro futuro incerto, indefinito, nel freddo glaciale di una relazione che non funzionava e che non avrebbe portato a nulla. E quella apparente serenità non era che rassegnazione e solitudine. Non era per niente una foto di paesaggio, e grazie tantissimo davvero per esservi fermati a pensare su di una mia foto. |
| inviato il 15 Agosto 2017 ore 13:30
Ottima composizione ben realizzata |
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