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Chi legge queste righe è padrone di credere o non credere a quello che scrivo ma la storia è vera e non l'ho confidata per intero neanche agli amici più cari, il giorno ventiquattro del mese di gennaio dell'anno domini 2019, me ne stavo tranquillo al caldo nella camera da pranzo di casa, stravaccato sulla poltrona osservavo fuori dalla finestra, la mattina aveva nevicato ma il tempo sembrava migliorare, erano già le tre del pomeriggio e la serata invernale si avviava al termine, poi di scatto come un automa mi alzo dalla poltrona vado in camera e prendo l'attrezzatura fotografica di gran fretta compreso il mio cavalletto, come un albero di natale scendo le scale con borsa zaino e cavalletto, salgo in macchina e parto, mi ritrovo in macchina e penso ma cosa sto facendo, intanto la macchina che sa la strada corre con destinazione Burgos, il castello di Burgos, la strada è libera dalla neve, arrivo al paese, nel paese ritrovo la neve salgo per le vie strette che già conosco, la macchina slitta ma arrivo al solito spiazzo dove mi sono fermato altre volte da quì si procede a piedi, intanto ha ricominciato a nevicare forte, e adesso come faccio? Allora prendo un grosso ombrello che porto sempre in macchina è quasi un ombrellone, mi avvio su per la china innevata con la mia pesante attrezzatura, risalgo a fatica il costone sopra il paese di Burgos di fronte al castello, la neve scende copiosa anzi violenta è una bufera, ormai è quasi buio mi fermo sull'orlo del precipizio poggio il cavalletto e tengo con una mano l'ombrello ma non riesco, le mani si sono congelate, come al solito ho dimenticato i guanti, devo montare l'obbiettivo lungo ma con una mano non riesco mi appoggio l'ombrello alla spalla e monto l'obbiettivo una folata di vento gelido e neve mi porta via l'ombrello con forza il manico sbatte violentemente sul mio naso che comincia a sanguinare non ho niente per tamponare, prendo un pugno di neve che si tinge di rosso e blocco il sangue ora nella tormenta realizzo, ma cosa ci faccio io quà non vedo quasi niente sono congelato ma sono impazzito? Io vado via, sento una voce “emmeeeeeeeee ” ma sto sognando? L'attrezzatura si sta ricoprendo di neve devo andare se no mi si rovina tutto “emmeeeeeeeeeeeeee” ma che cosa? Guardo verso il castello nella tormenta contornati da uccelli neri mi sembra di intravvedere due occhi giganteschi “emmeeeeeeeeeee racconta la mia storia” ma cosa chi il freddo mi ha rimbecillito? “emmeee raccontaaaaa la mia storiaaaaaaaa sono Prunisinda la regina di Burgos racconta la mia storia” un turbine di neve mi avvolge non vedo più niente, le mani non le sento più sono intirizzito raccolgo la mia attrezzatura alla bella e meglio e mentre scendono le tenebre ridiscendo il costone, non so come riesco ad arrivare alla macchina la neve è ormai già alta faccio fatica a percorrere la strada innevata ma in qualche maniera riesco ad andare via.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Prunisinda era una nobile catalana, andata in sposa al judike Costantino II di Torres che è stato giudice di Torres dal 1186 fino al 1198. I Giudicati erano dei veri e propri regni e il judiche era il re di questi territori, Costantino apparteneva alla dinastia dei Lacon Gunale. Nel 1194 questi era in guerra con il sovrano di Calari, Guglielmo I Salusio IV di Lacon Massa, detto il "terribile", che invase il settentrione della Sardegna con una possente armata. Per proteggere sua moglie la regina Prunisinda, Costantino la inviò con truppe scelte nel castello di Burgos, considerato il luogo più sicuro nel regno. Guglielmo sorprese le truppe di Costantino presso le Terme di Benetutti, le trucidò in battaglia e puntò verso il castello di Burgos. Iniziò un assedio che si concluse con la caduta degli assediati per colpa di un tradimento, perché altrimenti imprendibile per la sua triplice cinta muraria. Aperta in segreto una porta alle truppe del judike di Calari, queste occuparono la fortezza e presero prigioniera la regina. Per insultare Costantino, o forse solo per malvagia libidine, Guglielmo violentò e seviziò Prunisinda e la imprigionò nel castello poi la portò con sé a Calari, dove la poveretta morì di stenti nella capitale cagliaritana di Santa Igia. ---------------------------------------------------------------------------------------------DEDICO QUESTA MIA IMMAGINE A TUTTE LE DONNE CHE SOFFRONO PER COLPA DEGLI UOMINI E CHIEDO SCUSA PER TUTTE LE ATROCITA' ANGHERIE E UMILIAZIONI COMMESSE DAL MIO GENERE.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- “I Giudicati sardi furono entità statuali autonome che ebbero potere in Sardegna fra il IX ed il XV secolo. La loro organizzazione amministrativa si differenziava dalla forma feudale vigente nell'Europa medievale in quanto più prossima alle esperienze tipiche dei territori dell'Impero bizantino, con istituti giuridici romano-bizantini, sebbene con peculiarità locali che alcuni studiosi considerano di presumibile derivazione nuragica.[1] Furono Stati sovrani dotati di summa potestas (capacità di stipulare trattati internazionali) e governati da Re chiamati Giudici, in sardo judikes. Nel contesto internazionale del Medioevo si contraddistinguevano per la modernità della loro organizzazione rispetto ai coevi regni europei di tradizione barbarico-feudale, trattandosi di stati non patrimoniali (non di proprietà del sovrano) ma superindividuali, cioè del popolo che esprimeva la sovranità con forme semi-democratiche come le Coronas de curatorias le quali a loro volta eleggevano i propri rappresentanti alla massima assise parlamentare chiamata Corona de Logu.[2] I Giudicati conobbero l'influsso dell'architettura romanica e successivamente di quella gotica catalana, e culturalmente mutarono in modo sostanziale - nel corso dei secoli - oscillando tra un sistema di tipo feudale ed un sistema giuridico che contemplava il progressivo affrancamento delle popolazioni rurali. Il Re o Giudice governava sulla base di un patto col popolo, il cosiddetto bannus-consensus, venuto meno il quale il sovrano poteva essere detronizzato ed anche legittimamente ucciso dal popolo medesimo (secondo il diritto alla rivolta di origine bizantina)[3], senza che questo incidesse sulla trasmissione ereditaria del titolo all'interno della dinastia regnante. “ (da Wikipedia)
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Che fantastica avventura e che fantastica immagine hai composto. Continua così carissimo Emme, ogni volta che vedo una tua foto e leggo le tue bellissime didascalie che le accompagnano rimango letteralmente rapito ed e incantato. Grandissimi complimenti Emme e un caro saluto, Andrea.
La cosa strana e`che la foto postata,essendo tra gli amici,non mi e`venuta ingrandita ma ora la vedo,la osservo e leggo la didascalia. La lettura parla di storie medioevali,storie che nemmeno a scuola ti insegnano ma non per questo meno importanti e avventurose,storie che vanno a incidere sul futuro prossimo del paese condizionandone lo sviluppo e in questo caso i posteri , che siamo noi,saremo in grado di giudicare? In bene o in male che sia?Emme,con grande maestria in una lugubre serata,fredda e con tormente di neve ce la propone incalzato dallo spirito della bellissima Regina Prusininda violentata e martoriata ma con il grande desiderio di essere rivalutata nel giusto posto che le spetta e qui sorge la domanda,perche`sciegliere Emme? Perche`non un politico? Penso a Emme per il suo fervore,per la sua coerenza,al suo senso civico,attaccamento alla sua terra? Certo,deve essere cosi e Prusininda,dall`aldila`,lo percepisce, e consapevole che la sua storia avra`un seguito,essendo per secoli stata ignorata, lo sceglie e lo fa`in una sera in cui tutti gli elementi turbinosi si rivoltano contro questa terra martoriata da sanguinolenti guerre. Emme,pero`,non si accontenta di una didascalia ma posta un`immagine,stupenda che tende a far maggiormente risaltare i nostri fantasiosi pensieri. complimenti a Emme
Grande Arrigo in perfetta forma e grazie e grazie ancora a tutti ragazzi vi voglio bene cosa sarei senza di voi, niente, un grande abbraccio e buona Domenica sera
Il bravissimo Arrigo, caro Emme, ha trovato la risposta alla tuo dilemma, perché quella sera sei andato, lasciando il caldo riparo di casa, in mezzo alla bufera di neve. Sei stai scelto dalla regina Prunisinda, perché ha trovato in te le virtù adatte per diffondere il suo dramma e compiere giustizia.
Maestro Giuseppe, ora esageri, in bravura ovviamente. Cosa dire, mi associo a Carlo che ti ha definito il cantastorie, il nostro cantastorie ed allora ti prego di continuare a raccontare, noi, come fanno i bimbi, attendiamo ansiosi la tua prossima storia. Con grande e sincera ammirazione. Eraldo.
Ciao Emme, , sei immensamente bravo, hai postato un'immagine da incanto. È sempre sorprendente la tua fantasia nel proporre scatti particolari, con un'elaborazione che è meravigliosamente perfetta. Ti meriti tanti complimenti per il grande lavoro che hai fatto in didascalia, il racconto è un piacere leggerlo, sei un artista, bellissima la dedica alle Donne, purtroppo hai ragione, poi è interessante ed istruttiva la parte storica. SUPER BRAVISSIMO caro Emme
Bellissimo lavoro, una immagine splendida che rispecchia la prima parte del tuo racconto a qui credo totalmente, complimenti bravissimo Emme sei riuscito a dare un'atmosfera a questo paese veramente eccezionale. Un caro saluto, Alessandro
Qualche amico ti ha definito un Cantastorie , un gran narratore ;una profonda verità , che esalta la tua persona e l'animo gentile che ti accompagna . Complimenti per come appassioni al racconto , e alle vicissitudini personali , che creano suspense ed emozioni . Complimenti Emme , per lo scatto che denota grande bravura e grande interpretazione di una didascalia affascinante . Complimenti ed applausi per la grande idea . Un caloroso saluto Fabrizio
inviato il 11 Febbraio 2019 ore 16:13 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)
Ciao il mio amico Emme.... eccellente immagine e paese... grande colore, composizione e tiro... bravo a voi... super lavoro... Ciao Jean... Hello my friend Emme....excellent picture and country...great color, composition and shot...bravo at you...super job...bye Jean...