RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie


  1. Gallerie
  2. »
  3. Fotogiornalismo / Street
  4. » Meditate che questo è stato: ...

 
Meditate che questo è stato: ......

Brianza

Vedi galleria (42 foto)

Meditate che questo è stato: ... inviata il 26 Gennaio 2019 ore 10:15 da Green is the colour. 39 commenti, 1535 visite. [retina]

, 1/800 f/8.0, ISO 100, mano libera.

La famiglia Gani --- Giuseppe Gani nato il 16/08/1895 a Ioannina; Speranza Zaccar nata il 17/10/1900 a Corfù; Regina Gani nata il 7/12/1926 a Milano; Ester Gani nata il 19/7/1928 a Milano; Alberto Gani nato il 20/4/1934 a Milano. Questa è la famiglia Gani, la cui storia dà la misura di quanto sia stata terribile la persecuzione razziale in Brianza; due giovani genitori e tre ragazzi che furono vittime della scelleratezza dei militi fascisti che li arrestarono, cioè italiani come loro, e di un delatore che li denunciò, cioè di un seregnese, di un brianzolo, di un abitante della terra dove credettero di trovare rifugio e protezione. La prima residenza di Giuseppe Gani in Italia è registrata nel 1918 a Milano. Il 1° ottobre 1925 sposò Speranza Zaccar, anche lei ebrea di origini greche. Dalla loro unione nacquero tre figli, Regina, Ester ed Alberto. Dal 1934 abitavano in corso Vercelli 9. I Gani erano benestanti, Giuseppe era titolare di una ditta in proprio che si occupava di esportazione di tessuti; Dopo l'emanazione delle leggi razziali nel 1938, la vita della famiglia Gani si complicò. Furono costretti ad inoltrare domanda per rimanere in Italia (1939), per poter conservare personale di servizio “ariano” (1939 e 1941), perché avevano alle dipendenze una donna di servizio. I figli furono emarginati da scuola. Regina che frequentava il corrispondente delle attuali scuole medie presso il liceo Manzoni di Milano, venne espulsa dall'istituto con altri 64 studenti. Nell'autunno 1943, Giuseppe decise di far sfollare la famiglia in provincia, a Seregno, probabilmente con il duplice scopo di sfuggire ai bombardamenti alleati sulla città e alla caccia all'ebreo scatenata dai tedeschi e dai collaborazionisti fascisti della repubblica sociale. Il 10 febbraio 1944, le autorità fasciste sequestrarono l'appartamento dei Gani con tutto ciò che vi era contenuto. Il 16 giugno la questura di Milano ne decretò la confisca. Il 29 febbraio la Banca Commerciale italiana, ottemperando alle normative antiebraiche vigenti, denunciò la liquidità dei Gani depositata presso la sua sede. Il 16 ottobre 1944 vengono confiscati i soldi suddetti, su decisione del capo della Provincia, con voltura a favore dello Stato. Probabilmente a cavallo tra l'inverno 1943 e la primavera 1944, dalla casa di via Milano, situata nei pressi della stazione di Seregno, i Gani, per prudenza, cambiano nascondiglio: la madre con i tre figli alla Ca' Bianca, edificio di fronte all'ospedale cittadino, in una cascina a due cortili chiusi, presso la famiglia Casati, mentre Giuseppe trova riparo in via Volta presso una delle figlie sposate del Casati. Il capofamiglia, Luigi Casati, era un contadino e antifascista convinto. Alla fine del mese di agosto 1944, un mattino, un drappello di fascisti italiani accompagnati da un tedesco irruppe nell'abitazione dei Casati e arrestarono i Gani, madre e i tre figli. Giuseppe Gani era riuscito a sfuggire alle ricerche ma prima di notte fu anch'egli catturato. Di sicuro la delazione di un cittadino seregnese fu all'origine della spedizione. Il 20 agosto le cinque persone delle famiglia Gani entrarono nelle celle di San Vittore a Milano. Il 7 settembre vennero trasferiti nel campo di raccolta di Bolzano-Gries. Rimasero diciassette giorni nelle baracche del campo altoatesino, dopo i diciotto trascorsi a San Vittore. Il 24 ottobre, sul convoglio n° 18 siglato RSHA (la sigla dell'istituzione delle SS deputata all'esecuzione dello sterminio in tutta Europa), partirono da Bolzano-Gries alla volta di Auschwitz. C'era un solo bambino su quel treno, Alberto Gani, di dieci anni. Per quattro giorni viaggiarono stipati come bestie e martoriati dalla sete. Il 28 ottobre era ancora notte quando il convoglio s'incanalò sul binario che entrava nel lager di Auschwitz. In una scena da incubo, fra guardie che urlavano e i cani che abbaiavano, i prigionieri vennero fatti scendere; il dottor Mengele o uno dei suoi collaboratori li aspettavano per la selezione. Giuseppe, Speranza e il piccolo Alberto vennero inviati immediatamente alle camere a gas. Ester e Regina furono fra le 59 persone che superarono la selezione, come rivelano i documenti tedeschi conservati nell'archivio del museo di Auschwitz. Furono destinate al lavoro da schiave o a qualche postribolo nazista. Finirono poi nel lager di Bergen Belsen, dove venivano concentrate soprattutto le donne, e dall'11 febbraio 1945, data dell'ultimo avvistamento da parte di un testimone, non se ne seppe più nulla. Tratto dal libro di Pietro Arienti “Dalla Brianza ai lager del III Reich” - Editore Bellavite - Missaglia 2012



Vedi in alta risoluzione 3.9 MP  



PAGINA: « PAGINA PRECEDENTE | TUTTE LE PAGINE |


Che cosa ne pensi di questa foto?


Hai domande e curiosità su questa immagine? Vuoi chiedere qualcosa all'autore, dargli suggerimenti per migliorare, oppure complimentarti per una foto che ti ha colpito particolarmente?


Puoi farlo iscrivendoti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 14:19

stupenda immagine,

senza commenti........

un saluto Bruno

avatarsupporter
inviato il 04 Marzo 2019 ore 14:54

Come si può dimenticare? Purtroppo con i tempi che corrono, non è raro sentire rigurgiti nostalgici che si trasformano in atti di violenza. Spero ar× che tutto si fermi e che prevalga la ragione.
Ottimo scatto, grazie per averlo postato.
Un saluto
Annamaria

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 14:58

Grazie
@ Annamaria
@ Bruno
Era per il sottoscritto un dovere pubblicarla.
Ciao Gianka

avatarsupporter
inviato il 04 Marzo 2019 ore 15:28

non si può e non si deve dimenticareTriste

avatarsupporter
inviato il 04 Marzo 2019 ore 15:35

Grazie per aver condiviso questo documento, Io non dimentico e vorrei augurarmi che le generazioni che verranno almeno possano cercare di capire.
Ciao Marco

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2019 ore 15:39

Il mio pensiero è sempre che se la Storia non ci ha insegnato nulla o poco, il nostro vivere è pari al nulla.
Complimenti Giancarlo per la foto testimonianza.
Un saluto
Franco

avatarsupporter
inviato il 04 Marzo 2019 ore 18:38

Ciao Giancarlo, una targa che non deve restare solo come testimonianza di quanto tristemente avvenuto, ma come monito a noi ed alle nuove generazioni perchè ciò non accada mai più.
Un caro saluto
Ivan

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2019 ore 9:56

Grazie per le vostre belle e condivisibili testimonianze:
@ Marco
@ Franco
@ Ivan

Un caro saluto Gianka

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 11:41

Incuriosito dall'immagine sulla miniatura sono venuto a vedere e ... sinceri complimenti per la sensibilità;
grazie per aver pubblicato questo scatto ...
un caro saluto
Maurizio

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 11:46

Grazie Maurizio..
E' un dovere morale non dimenticare.
Ciao Gianka

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2019 ore 18:15

Penso che non ci siano parole per commentare la foto! Solo un grazie per averla pubblicata... sperando che sia di monito per le nuove generazioni.
Ciao Tonino.

avatarsenior
inviato il 30 Aprile 2019 ore 20:29

Grazie Tonino
sono contento che tu abbia condiviso il messaggio.
Un saluto Gianka

user81750
avatar
inviato il 17 Giugno 2024 ore 9:06

Non dimentichiamo...

avatarsenior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 9:27

Per non dimenticare...

avatarsenior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 10:38

Una ripresa perfettamente ortogonale e con giusta luce laterale.
Sul messaggio, racconto, per mera divulgazione scientifica, che ho letto, all'interno del museo dedicato a Stalin, a Gori, sua città natale in Georgia, ex repubblica sovietica, che Hitler si fosse ispirato, per l'altroce Shoah, al genocidio già pochi anni prima perpetrato dai turchi ai danni del popolo armeno.
Nelle scuole e nei media, ogni anno ancora, si ricorda il primo, mentre del secondo pochi conoscono finanche il fatto.
La deportazione è stata pesante, direi intollerabile, non solo in Brianza.
Mia madre mi raccontava che, nel casolare in campagna dove la sua famiglia era stata sfollata durante la seconda guerra mondiale, c'erano vicini che ospitavano due coniugi ebrei in soffitta, così sottraendoli a quell'atroce destino, pur consapevoli di mettere a repentaglio la vita propria.

avatarsenior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 11:50

Ciao Marmor,
ero a conoscenza dello sterminio del popolo Armeno commesso dai turchi...
Purtroppo la storia si è dimenticata di questa tragedia, sarebbe saggio da parte mia studiare per capire il perché!!!
Un saluto Gianka

avatarsenior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 12:24

it.gariwo.net/educazione/approfondimenti/genocidio-armeni-3472.html

avatarjunior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 22:08

Complimenti per lo scatto, per non dimenticare e soprattutto per l'accurata didascalia!!!
Saluti Edo

avatarsenior
inviato il 17 Giugno 2024 ore 22:21

Bellissimo scatto e pieno di significato!
Ciao Max ;-)




Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)
PAGINA: « PAGINA PRECEDENTE | TUTTE LE PAGINE |



Alcuni commenti possono essere stati tradotti automaticamente con Microsoft Translator.  Microsoft Translator



 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me