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user99954 | inviato il 07 Marzo 2018 ore 18:38
Bellissima macchina e bellissimo scatto, complimenti! Ciao, Mauro |
user59947 | inviato il 07 Marzo 2018 ore 19:31
Bello scatto Stefano |
| inviato il 07 Marzo 2018 ore 20:33
Bellissima realizzazione Stefano,la tua didascalia,mi ha portato un po lontano nel tempo,non ho avuto modo di usare questa,purtroppo , ma ho usato una Zenza Bronica SQ ,per un amico che faceva questo di mestiere,bellissima macchina,ma quella che tu elenchi e il top. ho avuto modo di vedere stampe fatte con questa,,e anche con la biottica,,che dire,,LA VERA FOTOGRAFIA,all'epoca se non avevi una grande padronanza con questo formato,e tecnica, professionale,col cavolo! scattavi foto "decenti" ora tutti si improvvisano "fotografi professionisti" con il digitale ,,si capisce,,,anche se comprano macchine stradosferiche,costose,,ma a mio modesto parere,ci vuole "emozione e creatività" per approfondire questa "passione" OTTIMO DOCUMENTO,COMPLIMENTI. Antonio. |
| inviato il 07 Marzo 2018 ore 21:33
certo che il tamron, con la luce giusta, si difende molto bene complimenti ciao |
| inviato il 07 Marzo 2018 ore 21:47
Braxittu Ardian Anttesi Vi ringrazio di cuore dei positivi e graditi commenti. Un caro saluto. Stefano Antonio, lo spazio della didascalia è chiaramente quello che è, anche una sintesi minima della storia delle fotocamere di medio formato richiederebbe pagine e pagine...Al mio piccolo elenco bisognerebbe aggiungere,oltre alla Zenza Bronica, Hasselblad, Mamiya,Pentax, Contax, Plaubel, Sinar, Kiev, Pentacon Six, Exakta, Lubitel..... Le macchine, ieri come oggi, sono solo strumenti e, per fortuna, non possono in alcun modo sostituire la creatività ed il cuore del fotografo. Un artista troverà sempre la sua strada espressiva e libererò la sua creatività con qualsiasi mezzo. Allo stesso modo lo strumento più sofisticato non potrà mai sostituire il cuore ed il sentire di un artista. |
| inviato il 07 Marzo 2018 ore 22:04
Sembra anche a me che il vecchio Tamron si difenda ancora molto bene, Alberto, tu poi lo conosci... In passato era quasi sempre attaccato alla mia Contax per la sua qualità e flessibilità, ora ha ricominciato a darmi delle soddisfazioni. Ti ringrazio di cuore del gradito commento. Ciao Stefano |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 0:35
Mi hai fatto rivivere uno scampolo del mio passato di fotoamatore. Sono stato un felice possessore di questa biottica di ottimo livello qualitativo. Mi rattristo tuttora per averla smarrita in un bosco per fotografare funghi su dia 6x6 che conservo gelosamente (avevo recuperato una serie di lenti addizionali originali Yashica rare da trovare sul mercato). Ritornato immediatamente sui miei passi e .... sparita! Spero solo che il nuovo possessore ne abbia fatto un buon uso. Bravo a riproporre queste vecchie glorie Stefano. bye gios |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 1:01
Sono contento che tu confermi l'ottima qualità di questa splendida biottica, mi dispiace, invece, di aver riacceso il triste ricordo dello smarrimento della macchina. Anche per me questa Yashica rappresenta una fase della mia esperienza fotografica e non solo. Ti ringrazio di cuore del gradito commento e della condivisione delle nostre esperienze, Gios. Ciao Stefano |
user113787 | inviato il 08 Marzo 2018 ore 5:09
Ottima foto, splendido esemplare di reflex biottica, in ottimo stato. Questa immagine ha scatenato una vera pioggia di amarcord: non l'ho mai utilizzata, ma deve essere stata un vero culto ai suoi tempi.... complimenti, Stefano. ciao, Giovanni |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 8:55
Un bellissimo ricordo, complimenti Stefano! Ciao! Sergio |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 9:30
Le Rolleiflex e le Hasselblad, regine indiscusse del medio formato, erano per i professionisti, per il popolo degli appassionati c'erano tutte le altre; in quel vasto e combattuto panorama la Yashica spiccava per la grande qualità ottica e meccanica. Certo le reflex mono-obiettivo erano imbattibili per praticità e flessibilità ma la pellicola 6x6cm produceva immagini molto più dettagliate e plastiche e si prestavano meglio ad essere ingrandite. Un grande grazie di cuore, Giovanni. Ciao, Stefano |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 9:34
Ricordi ed emozioni di un tempo ormai lontano ma sempre vivi, Sergio. Un grande grazie di cuore. Ciao! Stefano |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 10:18
Nostalgia Stefano...ottimo scatto! Ciao, Giorgio |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 11:01
Nostalgia con la consapevolezza che il passato è alle nostre spalle, che dobbiamo vivere il presente con gli occhi rivolti al futuro, con nuovi progetti ed il sogno di nuove emozioni. Un grande grazie di cuore, Giorgio. Ciao, Stefano |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 11:42
Pura emozione caro Stefano! Ciao |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 12:01
Emozioni inevitabili, legate a ricordi e momenti irripetibili del periodo della meglio gioventù, caro Simone Ciao! |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 21:27
Bella e affascinante, ripresa molto bene con nitidezza al top, credo che fosse molto comodo avere l'inquadratura a pozzetto. Ciao, Renzo |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 22:54
Bravo Stefano, altra bella macchina della tua collezione, direi in ottime condizioni, in uno storico formato che ha sempre avuto grande fascino e grande qualita' d'immagine. Anni fa', vidi all' opera un appassionato che scattava con una Yashica simile, ma con una gestualita' dei movimenti che era un'arte, quasi una danza..... Dopo pochi mesi ho avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo e vedere alcuni suoi scatti. Dei bianco-neri di una rara bellezza e qualita', una grande definizione. Una Signora macchina e complimenti a chi sapeva usarle, e come penso, anche a svilupparsi le foto, dei maestri, con un bagaglio di esperienza da far paura. Invece oggigiorno ? Ciao, Andrea. |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 23:24
Bellissima immagine complimenti ciao Mauro |
| inviato il 08 Marzo 2018 ore 23:59
Ti ringrazio di cuore per averla apprezzata, Renzo. Il grande mirino a pozzetto era, per me, molto utile per scene relativamente statiche, per scatti sportivi o d'azione meglio le reflex mono-obiettivo, che avevano il vantaggio della leggerezza e dell'intercambiabilità delle ottiche, anche specializzate. Le fotocamere di medio formato erano predilette dai fotografi di matrimonio, moda e still life, le piccole 24x36 (reflex e ancora meglio le Leica a telemetro) erano obbligatorie per reporter di guerra e giornalisti d'azione. Ciao, Stefano |
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