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| inviato il 02 Dicembre 2012 ore 17:42
Dire che è vietato e disonesto fotografare persone a loro insaputa non lo reputo coerente in termini fotografici, una foto preparata non documenta, ma spesso nasconde. Se volete parlare di leggi italiane in contrapposizione con la Street Photography non credo sia il posto giusto. Complimenti per lo scatto e la scelta del soggetto. A mio parere la foto non è tragica poiché sugli occhi di un passante ben vestito si potrebbe nascondere molta più disperazione di quanta ne possiamo trovare in quest'uomo, che con estrema semplicità affronta le sue giornate così, fumandosi la sua sigaretta. |
| inviato il 02 Dicembre 2012 ore 18:09
Questo è un esempio di street-photography e/o di una foto rubata come si dice in gergo. Per quanto riguarda il discorso privacy , etica fotografica e liberatorie ci sono già dei topic aperti dove si possono trasferire le proprie considerazioni-pensieri. Mi piacciono la composizione, il dettaglio e il punto di ripresa. Desaturerei i colori un pelino per donare al viso la giusta tonalità e rendere l'insieme meno hdr estremo. (imho) Hai provato in B&N ? ciao e buona vita, lauro |
user1166 | inviato il 02 Dicembre 2012 ore 19:12
Lauro, a me non interessa fare un discorso sui generis di etica fotografica o liberatorie. A me interessa far capire che QUESTA persona e' riconoscibilissima e che probabilmente non ha nessun piacere a vedersi sbattuta in internet come "foto del giorno" o come simpatico sosia di Mad Max. E che, in questo villaggio globale, ci possono essere suoi amici o parenti che potrebbero ugualmente non apprezzare. Il rispetto della dignità umana secondo me deve venire sempre prima di qualsiasi altra cosa. O no? |
| inviato il 02 Dicembre 2012 ore 19:57
Si sfora nell'O.T. Fladane: comprendo il tuo ragionamento ma è più corretto farlo aprendo un nuovo topic che affronti la problematica o ci si agganci su uno già aperto. Lì se vuoi si può parlare di Street-photography (che molto spesso ha dei punti in comune con il fotogiornalismo/reportage), dell'aspetto umano, etico nel ritrarre le persone in luogo pubblico; di minorenni fotografati all'estero e pubblicati senza il consenso dei genitori anche se testimoniano un'usanza , un'abitudine, un costume etc.. Qui io vedo un'immagine che documenta un disagio, una situazione .... senza la ricerca di schernire/ridicolizzare il soggetto.. (imho) ciao e buona luce, lauro |
| inviato il 02 Dicembre 2012 ore 20:10
personalmente non riesco a fotografare persone che siano in una qualsiasi difficoltà di vita evidente,però questa immagine non mi sembra cosi invasiva da potere fare sentire a disagio questa persona,con molta probabilità proprio per questo la messa a fuoco sul giubbotto è un segno di discrezione da parte di chi fotografa(questo è forse quello che avrei provato io avessi fatto lo scatto)mi sembra una buona immagine comunque anche se questi scatti di solito vengono fatti fuori Italia. buoni scatti a venire ciao Jerry |
| inviato il 02 Dicembre 2012 ore 20:43
Bellissima, sia tecnicamente che come soggetto. Bravissimo |
| inviato il 02 Dicembre 2012 ore 21:12
ma perchè c è chi dice che tecnicamente è fatte bene?????? |
user95 | inviato il 02 Dicembre 2012 ore 21:44
Infatti è buffo Ale, mi sembra di capire che per qualcuno la messa a fuoco errata, quella che ci racconta le cuciture del giubbotto, possa essere una scelta stilistica. Ma poi che dire... noto il perversare di questa idea tutta relativista e MOLTO opinabile di ritenere "street photography" scatti in candid camera decontestualizzati come questo. Quanto all'abitudine di contro argomentare proponendo estemporanei paragoni con le foto dell'interlocutore di turno (a questo giro è toccato a Viaggiatore e Takayama): perché Emanuele? Potrebbe suonare come debolezza di idee. Ma se fosse per portare la critica sul piano della coerenza o meno lo capirei pure... a costo di fare paragoni calzanti però. una nota infine sulle "conversioni in bianconero": quelle fatte per provare a "farla diversa/strana" o per metterci una toppa non vi fanno un po' tristezza? Disclaimer pleonastico: Quanto sopra è frutto di valutazioni personali. |
user1193 | inviato il 02 Dicembre 2012 ore 22:06
Una considerazione sulla catalogazione: stava decisamente meglio in ritratto/moda, ovvero dove l'aveva messa l'autore. Di street qui non ne vedo, capisco anche che la concezione di street (purtroppo) in media è proprio quella di ritratto rubato. Per il discorso liberatoria etc: si tratta di etica più che di legge, secondo me. Visto che la foto non racconta nulla se non un "guarda che faccia questo, e quanto è disagiato", non l'avrei pubblicata. Se fosse fotogiornalismo , racconterebbe qualche evento, se fosse street avrebbe gli stilemi del caso. Per questo dico che stava meglio nella sezione ritratto, ma per essere un ritratto è stato fatto senza consenso alcuno, e la persona potrebbe non essere molto felice di vedersi in un'home page a far ridere i commodi lettori di forum. Disclaimer: quanto segue è una considerazione personale sull'immagine. Se l'avessi scattata io, l'avrei cestinata. La messa a fuoco così mi fa guardare il muro e la giacca più del resto del soggetto. Una PP meno pesante avrebbe giovato, enfatizzando meno il giubbotto, ma non asrebbe stata salvifica. |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 1:02
Mi è capitato molte volte di scattare a soggetti che vivono vite molto difficili, lo faccio dopo aver stabilito un rapporto, lo faccio da vicino. L'intento è quello di riportare un racconto partecipato di ciò che sto vivendo. E' una questione di rispetto. |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 1:39
L'autore ha postato la foto in categoria ritratti quindi, lasciando stare quello che è successo dopo, ha dichiarato di considerarla un ritratto (che per me era la collocazione più corretta). In questo caso, oltre ai fattori etici e ad eventuali aspetti legali sulla liberatoria, la foto palesa una serie di carenze, anche sul piano tecnico, che mi impediscono di considerarla uno scatto riuscito. Per non ripetere (sfocatura, PP..), quoto pienamente Bafman e Khuzul, solo per citare gli ultimi. Se invece dovessi leggere la foto come "street", non saprei da dove cominciare: lo scatto è decontestualizzato (potrebbe anche essere una comparsa in un set cinematografico), manca "un racconto", un momento particolare colto. Il mio giudizio non cambierebbe. E' solo la mia opinione personale. Un saluto, con cordialità. Franco |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 13:40
Un'ottima foto street |
user1166 | inviato il 03 Dicembre 2012 ore 14:05
Ciao Michele, saresti così gentile da essere meno sintetico e spiegare con dovizia di argomentazioni perché la consideri un' ottima foto di street ? Per me e per altri potrebbe essere un'altrettanto ottima occasione per imparare qualcosa e per rivedere il mio giudizio. Un forum dovrebbe servire a questo, no?   |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 15:45
Concordo con quanto scritto da Fladane, al di là del piano puramente tecnico (affrontato da Jeronim), trovo irrispettoso nei confronti di una persona sofferente questo scatto, tanto più che non essendo contestualizzato non da ne un messaggio di denuncia per una evidente povertà, ne un messaggio di speranza per un eventuale soluzione al problema. Per chi ci vede un personaggio di MadMax... vi farei dormire una settimana in stazione tra i cartoni con -5°, così tanto per farvi capire che non è così divertente come può sembrare. |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 15:48
Io trovo più irrispettoso questo tuo commento, Sergio...chi ha detto che è divertente? Non mi pare che il paragone di Will fosse in alcun modo offensivo o derisorio, e certamente non lo è la mia precisazione. |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 15:58
Caro Juza irrispettoso è, a mio modo di vedere, mettersi su di un altro piano e fare di un ritratto di una persona in sofferenza, una faccetta divertente che viene paragonata a fantomatici personaggi di film o addirittura a braccio di ferro. Forse se tu conoscessi le storie che portano queste persone ad arrivare alla strada, guarderesti a questa foto con altri occhi e ti sembrerebbe meno un qualsiasi ritratto e più un segno di mancanza di rispetto alla loro sofferenza. |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 16:42
E sui famosi fotografi di guerra cosa ne pensi allora? Vedi War Photographer con James Nachtwey, è davvero impressionante come è riuscito a fotografare la disperazione in faccia della gente che ha perso tutto. A me questo tipo di fotografia piace, perché documenta. Se quest'uomo era così agli occhi di tutti, in una strada trafficata da persone non vedo cosa ci sia di male nel fargli una foto. Tra parentesi: la sua storia la puoi solo immaginare, in quanto alla sua sofferenza ugualmente rimane un tuo parere. Come ho detto in un post precedente riguardo alla sofferenza, potrebbe averne di più un passante ben vestito col finto sorriso sulla bocca piuttosto che questo homeless, io direi di non giudicarlo e farlo rimanere "Anonymous". |
user1193 | inviato il 03 Dicembre 2012 ore 17:02
Davide, non sono sergio ma dei fotografi di guerra posso autoquotarmi: “ Se fosse fotogiornalismo , racconterebbe qualche evento „ qui non c'è racconto di un evento. |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 17:13
Infatti Khuzul,qui non c'e nessun racconto!!Un po' di sensibilita' per favore... Elio Cremi: "Facevo molti scatti come questi... da lontano, senza farmi vedere, e pensavo a quelle foto come ad una sorta di reportage sociologico delle disgrazie che affliggono le nostre città. Magari cercavo anche contrasti nei soggetti (che so... una riccona in pelliccia vicino la zingara sdraiata). Quando riuscivo nell'intento ero felicissimo e pensavo di aver fatto una bella foto. Ma qualcosa dentro di me non andava, non sapevo cosa fosse, ma l'entusiasmo per lo scatto "street" si esauriva prestissimo, e subentrava una sorta d'angoscia da "fotografo di mendicanti" |
| inviato il 03 Dicembre 2012 ore 17:56
A me la foto piace. La MAF sembra cadere sulla spalla e non sul viso come dovrebbe essere e forse la PP è un po troppo spinta. Non capisco l'accanimento di alcuni verso la pubblicazione di questa foto. L'autore a mio parere non ha assolutamente mancato di rispetto alla persona fotografata. Io il racconto lo vedo negli occhi del soggetto che, seppur in una condizione disagiata, non guardano verso il basso. |
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