“ Unica nota che mi permetto di fare è che nel reportage di viaggio, che poi è anche la mia principale attività fotografica, trovo importante la spontaneità. In questi viaggi fotografici organizzati mi piace poco il fatto che siano preparate le fotografie a tavolino e che siano impiegati dei figuranti (bambini, monaci, novizi, etc) che poco ci azzeccano con la street. E' evidente che in certe situazioni si debbano allungare delle mance per far posare (più o meno) delle persone incrociate durante il viaggio, ma in Birmania secondo me si sta superando il segno ... si vedono ovunque foto fatte in questi luoghi che poi vai a visitare e non trovi assolutamente come te li immaginavi ... io per esempio in questi templi non ho visto l'ombra di un novizio, di un ombrellino, o di una candela ... e avevo la testa piena di queste immagini di una bellezza mistica inimmaginabile .... inutile dire che sono rimasto deluso anche se i luoghi restano straordinari e ci tornerei domani mattina.

Ovviamente non è una critica a te ma al sistema che si sta facendo strada in queste località che, a mio avviso, non hanno bisogno di questo tipo di mercato che fa male ai locali perché allontana la gente dalle proprie professioni sotto la promessa di guadagni facili.
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