Voto : 10.0 (media su 2 voti; scala da 0 a 10, dove 0 è pessimo e 10 è ottimo)Coordinate : 40.42371470293404, 15.005536562369157 (
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Soggetti : I meravigliosi templi della Magna Grecia e nel museo adiacente: la Tomba del Tuffatore, i vasi bronzei dal Heroon e tanti altri reperti.Il parco comprende un altro sito (parco archeologico di Velia) situato alla frazione Velia del comune di Ascea (SA), ovvero a circa 44 km da Paestum (SA), dove è possibile visitare la torre di Velia e altri scavi e reperti risalenti alla stessa epoca.
Attrezzatura necessaria : Un grandangolo potrebbe risultare utile.
Periodo : primavera-estate
Come arrivare : Da Salerno percorrere la A3 Salerno-Reggio Calabria in direzione Reggio C., quindi uscire a Battipaglia e imboccare la Strada Statale 18 in direzione Agropoli (SA), proseguire per circa 20 km andando sempre sempre dritto anche superando varie rotatorie di piccoli centri abitati (in ordine: Bivio Cioffi, Bivio Santa Cecilia, Ponte Barizzo, Capaccio Scalo), arrivati all'ultima rotatoria di Capaccio Scalo imboccare la Strada Provinciale 276 e superare il piccolo centro abitato di Cafasso-borgo Nuovo, a questo punto si è a poche centinaia di metri, quindi basta seguire le indicazioni per il sito archeologico.
Visite : E' previsto un biglietto per l'ingresso che consente anche di visitare il Museo situato a pochi passi.
Note : UN ALTRO MONDO È POSSIBILE… è l'essenza dell'archeologia e come antropologia storica, e di Paestum in particolare. Scoprendo l'architettura, l'arte, i riti, la cultura della Grecia antica – un mondo così distante dal nostro modo di vivere e di pensare – ci possiamo rendere conto della varietà della vita umana nella storia.Quando, nel '700, i primi viaggiatori visitavano il sito di Paestum, non sapevano cosa pensare dei templi dorici, del loro stile severo e arcaico. Ma proprio l'alterità di questi edifici, e della comunità che li realizzò, sono alla base del fascino che il sito magno-greco ha esercitato sin d'allora.Lo stupore sperimentato dai viaggiatori settecenteschi davanti alle testimonianze del mondo classico era destinato a ripetersi fino al presente: il fregio scolptio del primo tempio di Hera sul fiume Sele, la Tomba del Tuffatore, i vasi bronzei dal Heroon… opere oggi esposte nel museo che interrogano e irritano l'osservatore, parlando di un mondo tramontato, “totalmente estraneo” al nostro sguardo, come scrisse Johann Wolfgang Goethe. Un mondo, però, che riserva anche un messaggio rivolto al futuro: la varietà delle forme della vita, dell'arte, della politica, del pensiero, dell'amore che troviamo nella storia, dimostra: un altro mondo è possibile.