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Il Lavacchiello e la magia dell'inverno.


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Il Lavacchiello e la magia dell'inverno., testo e foto by Nicola De Crecchio. Pubblicato il 10 Febbraio 2016; 26 risposte, 6176 visite.


Ho visitato per la prima volta le affascinanti cascate del Lavacchiello a metà dello scorso mese di ottobre. E' innegabile che la bellezza del luogo con i caldi colori dell'autunno ripaghi appieno la fatica necessaria a percorrere lo stretto sentiero che conduce alle cascate.


Cascate del Lavacchiello in autunno

Non nascondo che, una volta viste in autunno, ci si potrebbe ritenere completamente soddisfatti e, magari, si possa pensare di aspettare fino all'autunno successivo per tornare. Tuttavia, subito dopo questa prima escursione, ho iniziato ad immaginare come potesse trasformarsi quel luogo con i colori dell'inverno e la magia che solo il ghiaccio regala ai corsi d'acqua, specialmente quando ci sono dei salti. Per soddisfare questa curiosità, ho iniziato a cercare in internet immagini delle cascate ghiacciate. Questa ricerca non portava però ad alcun risultato e il fatto di non trovare nulla destava alcuni dubbi: forse in inverno manca l'acqua e le cascate si asciugano? Forse la neve rende inaccessibile il sentiero per raggiungere il posto? Da un lato ero curioso mentre dall'altro temevo che fossero deludenti visto che non si trovavano immagini significative.

Non avevo altre soluzioni per fugare questi dubbi: dovevo andare a vedere!
Ho quindi iniziato a cercare informazioni e a sviluppare alcune ipotesi su come raggiungere le cascate in inverno. Ritenevo ragionevole che la strada che porta fino a Presa Alta dovesse essere percorribile, visto che conduce ad un impianto idroelettrico; da lì in poi sarebbe bastato avere dei ramponi e una buona dose di prudenza per soddisfare la curiosità di tornare in inverno a visitare le cascate.
Successivamente, sulla base delle indicazioni raccolte, ero giunto alla conclusione che per poter tentare l'escursione si dovevano verificare due condizioni che spesso si contraddicono, specialmente in appennino: avere temperature rigide per parecchi giorni e contemporaneamente non avere nevicate. Si trattava quindi di monitorare le previsioni meteo, aspettare e sperare... Il mese di dicembre è trascorso come un infinito prolungamento dell'autunno e solo dopo la prima decade di gennaio si è verificata la svolta sperata: le temperature erano scese abbondantemente sotto lo zero senza che avvenissero precipitazioni significative.

Il quarto sabato di gennaio era giunto il momento di tentare l'escursione assieme ad uno degli amici con cui ero già stato a Lavacchiello in autunno; provare ad affrontare da solo il tragitto a piedi sarebbe stato imprudente.
Siamo partiti da Cremona poco dopo le 7.30 del mattino diretti a Ligonchio: lasciata l'autostrada a Reggio Emilia abbiamo iniziato a salire sulle colline dell'appennino apprezzando la varietà del paesaggio con la curiosa ed imponente sagoma della Pietra di Bismantova. Poco dopo le 10 eravamo a Ligonchio dove abbiamo imboccato la strada che porta a Presa Alta: come previsto, lungo la strada era passato lo spazzaneve e sull'asfalto rimaneva solo un sottile strato bianco che non poneva problemi di sorta al mio fuoristrada. Giusto il tempo di iniziare a prendere confidenza con le nuove condizioni di guida e ad apprezzare il fondo leggermente scivoloso che si materializzava davanti a noi un lungo lastrone di ghiaccio. Ci siamo fermati e, dopo un sopralluogo a piedi ed un timido tentativo di salita in macchina, abbiamo prudentemente deciso di parcheggiare lì, proseguendo a piedi nonostante mancassero ancora alcuni chilometri a Presa Alta. Un ulteriore imprevisto è stato la rottura di uno degli agganci sui ramponi del mio compagno d'avventura. Fortunatamente, avendo dei ramponcini di scorta in macchina, siamo riusciti a risolvere il problema perdendo solo pochi minuti.

La giornata era soleggiata, il clima tutto sommato gradevole e finalmente ci eravamo incamminati. Nei nostri ricordi, la strada per Presa Alta era decisamente più breve di quanto fosse in realtà: dopo tutto camminare è diverso che salire in macchina, comunque in quasi un'ora abbiamo raggiunto quello che nei progetti iniziali doveva essere il punto di partenza della nostra escursione a piedi.
Qui abbiamo riscontrato la prima vera sorpresa della giornata... il sentiero 635 per le cascate non era ancora stato battuto da nessuno. In un primo momento pensavamo che non avessimo individuato il corretto imbocco, poi abbiamo definitivamente realizzato che saremmo stati i primi a tentare di raggiungere le cascate ghiacciate. C'erano circa 20cm di neve fresca, con locali accumuli superiori, che rallentavano il nostro avanzare in salita e ovviamente avevo scelto di lasciare le ghette in macchina visto che alla partenza non mi sembravano necessarie. Così, con qualche imprecazione per la neve che entrava nelle scarpe, procedevamo lungo il percorso che anche in questo caso ci sembrava eternamente più lungo di quanto potessimo ricordare. Naturalmente era necessario prestare la massima attenzione per evitare le insidie e le buche che la neve poteva nascondere, soprattutto nei tratti esposti del sentiero. Più proseguivamo lungo il tragitto e più salivano le aspettative per quello che avremmo potuto vedere al nostro arrivo anche se sinceramente temevo anche la possibilità di rimanere deluso se ci fosse stato poco ghiaccio. Intanto di fronte a noi si apriva la vista sulla vallata e potevamo apprezzare la lunghissima strada che avevamo già percorso. Curiosamente da circa metà tragitto in poi erano presenti le tracce di un animale che ha seguito esattamente la il percorso del sentiero fino alla destinazione. E' bello pensare che avesse voluto indicarci la strada giusta.
Finalmente, dopo un'ora circa da Presa Alta, abbiamo affrontato l'ultima curva che ci separava delle cascate: un vento gelido e una vista mozzafiato ci hanno accolto nel migliore dei modi possibile!


Cascate del Lavacchiello ghiacciate

Eravamo riusciti nel nostro intento ed eravamo le prime persone a godere di questo grande spettacolo della natura. La fatica fatta per arrivare era stata ripagata in tutto e per tutto. In quel piccolo angolo di paradiso l'acqua scorreva sotto al ghiaccio come se fosse imprigionata e riusciva ad emergere solo in qualche fenditura e nella parte centrale della cascata principale.


L'acqua scorre al di sotto del ghiaccio

Abbiamo così iniziato a documentare con fotocamere e telefoni e poi ci siamo ristorati grazie ai thermos di tè caldo ed ai panini che avevamo negli zaini. Dopo circa mezz'ora dal nostro arrivo sono giunte sul posto altre tre persone che però non avevano seguito le nostre tracce. Infatti erano scesi da Prati di Sara e anche per loro si era trattato di percorrere per primi il loro sentiero. Un'altra analogia che ci accomunava a loro era che, come noi, avevano tentato l'escursione perché incuriositi dalla mancanza di foto delle cascate in inverno. E' stato quindi particolarmente bello trovarsi quasi in contemporanea, ma in modo del tutto casuale, a scoprire e ad ammirare tutte quelle spade di ghiaccio che fino a pochi minuti prima avevamo solo immaginato.


La cascata superiore ghiacciata

Risalendo appena al di sotto della cascata principale è stato poi possibile apprezzare la maestosità e l'imponenza delle cascate cercando prospettive di scatto particolari, estreme e suggestive.


Le spade di ghiaccio che incombono sullo sguardo del fotografo

Tentare qualche altro scatto insolito serviva infine a soddisfare tutte le nostre velleità fotografiche.


Acqua e ghiaccio si mescolano sopra gli occhi del fotografo

Dopo un paio d'ore iniziavamo a sentire il freddo ed era così giunto il momento di salutare il gruppetto di persone appena conosciuto e a tornare sui nostri passi pensando al ritorno. Sapevamo che anche in discesa avremmo dovuto prestare molta attenzione al percorso insidioso e circa a metà tragitto ne abbiamo avuto la conferma: davanti a noi si è staccata un po' di neve dal dirupo sovrastante il sentiero e in pochi secondi questa valanga in miniatura ha cancellato le nostre tracce dell'andata per una decina di metri. Non è stato nulla di eccessivo, tuttavia questo evento ci ha spinto a riflettere sul fatto che sicuramente quel luogo diventa inaccessibile nelle normali condizioni di innevamento invernale, che non bisogna mai sottovalutare nulla e che bisogna tenere sempre gli occhi ben aperti. Una volti ritornati a Presa Alta ci separava solo una lunga e tranquilla paseggiata fino alla macchina accompagnati dalla stanchezza che iniziava farsi sentire a causa dei chilometri che ormai avevamo nelle gambe e dei chili che portavamo sulle spalle da diverse ore. Lungo questo tragitto abbiamo incrociato un paio di persone su un piccolo e leggero 4x4 che aveva evidentemente superato il tratto ghiacciato; nonostante tutto non ci siamo comunque pentiti dalla scelta di aver allungato la passeggiata per non correre possibili rischi con la macchina. I 12 km complessivi percorsi a piedi nella giornata non sono pochi ma comunque nemmeno nulla di eroico.

In conclusione, è stato bello riuscire a raggiungere e a vedere le cascate così come le avevamo solo immaginate. Probabilmente le foto che sono riuscito a scattare non rendono giustizia alla reale bellezza del luogo... sarà quindi l'occasione per tornare quando le condizioni lo consentiranno nuovamente!

Voglio aggiungere qualche parola per chi volesse provare a vedere queste splendide cascate in inverno: è essenziale essere molto prudenti, avere un minimo di preparazione alle escursioni in montagna, dotarsi di ramponcini e bastoncini per camminare con più sicurezza. E' comunque necessario valutare bene le condizioni meteo e saper rinunciare se le condizioni non sono quelle ottimali. In caso contrario per prudenza è meglio rimandare perché è sufficiente una piccola slavina sopra al sentiero a rendere estremamente pericoloso il transito.


Nicola De Crecchio scrive di sè: Sono un ingegnere elettrico con la passione per la fotografia. Considero questo hobby una grande occasione che ci consente di ritagliare alcuni momenti per vivere in mezzo alla natura cercando di coglierne la bellezza che ci offre, spesso più vicino a noi di quanto siamo abituati a credere.



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avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:40

Grazie di aver "portato" anche noi a vedere le cascate in inverno, belle foto e bel racconto.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 16:53

complimenti!
da Reggiano conosco benissimo questo luogo e conosco le difficoltà per raggiungerlo d'inverno;
volevo andar anche io ma purtroppo voi avete "preso" nel senso di scelto il weekend giusto!
complimenti davvero, un saluto, michele

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 17:08

Bravo Nicola, conoscendo il posto ti rinnovo i complimenti per la tenacia nell'affrontare il percorso e per le belle foto portate a casa! ;-)

Stefano

avatarsupporter
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 18:16

Meraviglioso! Grazie!

avatarjunior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 19:19

Complimenti.Sono nato a castelnovo nè monti e praticamente tutti i sentieri dell'Appennino Reggiano li conosco come le mie tasche.Ritengo che le Cascate del lavacchiello, insieme ai Prati di Sara, siano uno dei posti piu' belli dell'appennino settentrionale.Conosco molto bene queste cascate, ma nella versione ice ancora non le avevo viste.

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 19:36

Spettacolare in autunno e magica ed affascinante in inverno. Ottimo racconto e grazie di cuore. Stefano

avatarsupporter
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 20:10

molto bello

avatarsenior
inviato il 10 Febbraio 2016 ore 22:42

Grazie Enrico, Michele, Stefano, Imaginezeta, Skenna73, Stefano e Martinclimber per i commenti. Sono contento che il racconto vi sia piaciuto!
Aggiungo una fotoricordo di "backstage" del lastrone di ghiaccio che ci ha allungato il tragitto a piedi...



avatarjunior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:26

Molto molto belle, complimenti!
Marco

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2016 ore 15:22

azz era bello ghiacciato il sentiero che porta alla presa alta, avete fatto bene ad andare a piedi

avatarsupporter
inviato il 13 Febbraio 2016 ore 19:26

Complimenti per le foto ed il racconto che ha fatto crescere il desiderio di visitarla!
Ciao AdrianoCool

avatarsenior
inviato il 13 Febbraio 2016 ore 20:08

Bravo Nicola, come i grandi fotografi del National G., che affrontano neve, ghiaccio, levatacce..ecc per riportare dei bellissimi scatti...un saluto Fiorenzo

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2016 ore 2:27

TI rinnovo i complimenti ,per foto , racconto ed escursione ,, il sentiero che porta alle cascate il 635 partendo da Ligonchio fino ai prati di Sara per poi imboccare il 635a per il fosso del Lavacchiello , costa delle veline e ritorno al abitato , è il sentiero di competenza mia e della mia squadra addetti alla manutenzione sentieri,, quante volte ci sono passato eppure rimane sempre un luogo affascinate e magico ,,,, ciaoooo Nicola

avatarjunior
inviato il 14 Febbraio 2016 ore 7:18

Molto belle le foto
Conosco molto bene la zona, da piccolo andavamo molto spesso sul Cusna. Le cascate del Lavacchiello sono alte circa 70m, viste dal vivo fanno decisamente una bella impressione; è piuttosto impegnativo raggiungerle in inverno
Per fortuna quest'anno pochissima neve ma di solito è una impresa da ramponi.

Se mai ti capitasse di tornare da quelle parti sali fino ai prati di Sara, lo spettacolo invernale è incredibile col monte che torreggia sopra a questi grandi prati immantati di neve

Però ripeto, davvero tanta attenzione a chi ci va d'inverno. Il tempo lassù cambia velocemente, si rischia di partire di mattina col sole cristallino e il pomeriggio esser investiti dalla bufera di neve. Non è alta montagna come possono esser le alpi, ma comincia già ad esser pericolosa!

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2016 ore 10:47

Grazie anche a Marco, Michele, Adriano, Fiorenzo, Mirco e Giovanni!
@Fiorenzo:
come i grandi fotografi del National G., che affrontano neve, ghiaccio, levatacce..ecc
Ti ringrazio ma il paragone mi sembra eccessivo, è stata una bella gita impegnativa ma nulla di eroico!
@Mirco (Caccia6969): un ringraziamento particolare per le informazioni che mi hai fornito prima della gita.





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