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Recensione Pentax K3 III


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Recensione Pentax K3 III, testo e foto by Juza. Pubblicato il 23 Gennaio 2023; 115 risposte, 19066 visite.


Pentax è l'unico marchio fotografico che ha scelto di non sviluppare mirrorless e dedicarsi esclusivamente alle reflex: il modello più recente, la Pentax K3 III, è un'APS-C con sensore da 26 megapixel e interessanti funzionalità computazionali, tra cui un "filtro ND in-camera" in grado di arrivare fino a 9999 foto (l'equivalente di un ND13!), pixel shift e l'ingegnoso astrotracer, una funzionalità unica di Pentax.

Ho provato questa fotocamera in occasione del viaggio in Norvegia di gennaio 2023: vediamo com'è andata la K3 III e in generale che impressioni mi ha dato il sistema Pentax!





Reflex e Mirrorless

Mentre tutti i principali brand si dedicano ormai esclusivamente alle mirrorless, Pentax ha fatto la scelta opposta, abbandonando le mirrorless dopo un paio di tentativi che hanno avuto poco successo (la Pentax K-01 e le Pentax Q). Anche se personalmente sono convinto che non sia la scelta migliore, è comunque una strategia che può avere i suoi meriti.

Andare in direzione opposta al mercato può avere il vantaggio di ritagliarsi una nicchia dove si sentirà meno la competizione con i "super big" Canon, Nikon e Sony: se nel giro di 2-3 anni tutti produrranno esclusivamente mirrorless, chi vuole una reflex probabilmente si rivolgerà a Pentax, a meno di non andare sull'usato. Inoltre, dato che non serve sviluppare un nuovo sistema ripartendo da zero, questa strategia permette a Pentax un enorme risparmio sul fronte ricerca e sviluppo.

Per contro, la gamma di ottiche a disposizione col tempo andrà riducendosi alle sole Pentax, dato che i produttori di ottiche universali non hanno convenienza a produrre per K-Mount; al momento sono quasi sparite (nel mercato del nuovo) le ottiche Sigma e Tamron per Pentax, anche se questo è stato in parte compensato dall'arrivo di nuovi Samyang e Venus Laowa, che essendo totalmente manuali possono essere prodotti con facilità per qualsiasi mount.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 21mm, 10 sec f/9.0, ISO 100, treppiede.

Inoltre, bisognerà vedere se la nicchia di amanti delle reflex sarà sufficiente a sostenere il mercato per Pentax, o se questi progressivamente migreranno verso le mirrorless di altri marchi.



La Pentax K-3 III: costruzione, funzionalità e qualità d'immagine

Appena presa in mano, la K3 III dà un'ottima impressione di solidità, una qualità costruttiva quasi da fotocamera professionale; l'impugnatura è generosa e ben ergonomica, e anche stringendo non si sente nessuno scricchiolio. Le dimensioni sono nella media per una reflex, ma è piuttosto pesante (820 grammi solo corpo), addirittura più della maggior parte delle mirrorless fullframe.

Il mirino è... che dire: per chi è ormai abituato alle mirrorless, è strano tornare a un mirino ottico. L'ovvio vantaggio è la corrispondenza perfetta tra la scena reale e quanto visibile nel mirino; per contro, non è grande e luminoso come quello di una mirrorless, e ovviamente non può visualizzare tutte le informazioni di queste ultime.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 24mm, 0.4 sec f/9.0, ISO 100, treppiede. Somma in-camera di 32 esposizioni per un tempo complessivo di circa 15".

Lo schermo è fisso - una mancanza grave e francamente inspiegabile, dato che la maggior parte delle altre Pentax recenti hanno schermo articolato. Si tratta quindi di una tecnologia già ampiamente conosciuta e sfruttata da Pentax, e non averlo incluso nella K3 III mi ha fatto tirare un po' di accidenti ogni volta che mi dovevo chinare per osservare l'inquadratura, specialmente dalle angolazioni più basse e scomode.

In compenso, è l'unica Pentax con USB-C e con ricarica via USB, una caratteristica che apprezzo molto (con l'unica limitazione che non è possibile utilizzare la fotocamera mentre è in carica). Non solo: navigando tra i menu, ho scoperto una possibilità che non è presente su nessun'altra fotocamera! La K3 III è in grado di ricaricare altri dispositivi - in altre parole, può essere utilizzata come "power bank" per caricare il vostro cellulare, o anche un'altra fotocamera o tanti altri dispositivi che si caricano via USB. Anche se non è una cosa che vi capiterà di usare spesso, in caso di emergenza può tornare utile.




I menu sono abbastanza completi e, pur non essendo tra quelli meglio strutturati che ho provato, dopo un po' di pratica permettono di avere ampio controllo su tutte le funzionalità della fotocamera. Manca, purtroppo, la possibilità di creare un menu personalizzato. Il touchscreen è sviluppato meglio rispetto a molte altre fotocamere: permette di navigare tra i menu, oltre che ingrandire e scorrere le immagini.

Ho provato limitatamente l'autofocus, dedicandomi principalmente ai paesaggi, ma l'ho trovato molto buono in modalità reflex (il che, abbinato alla raffica 11 FPS con AF continuo, la rende uno dei modelli Pentax più interessanti in ambito sport e fauna). Per contro, in modalità live view l'AF è lento, basandosi esclusivamente su un sistema a contrasto, e talvolta impreciso; alla fine ho preferito scattare i paesaggi in manual focus, sfruttando l'ingrandimento 16X che permette di mettere a fuoco con grande precisione.

Lo stabilizzatore sul sensore è d'aiuto quando si scatta a mano libera, e anche per chi utilizza il treppiede torna spesso utile perchè Pentax sfrutta il meccanismo dello stabilizzatore per rendere possibili alcune funzionalità come correzione orizzonte, pixel shift e astrotracer.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 24mm, 30 sec f/8.0, ISO 100, treppiede. 6 esposizioni da 30", per un totale di 3 minuti.

Il sensore è una variante del Sony 26MP (25.7 megapixel, per la precisione) utilizzato anche sulla Fujifilm X-T4 e alcune altre fotocamere; come ci si può aspettare, ha un'ottima gamma dinamica e una resa agli alti ISO molto buona per una APS-C (utilizzabile fino a 3200 ISO, o con un po' di attenzione in fase di post produzione anche 6400 ISO). Anche la risoluzione è molto buona, superata solo dai recenti sensori APS-C da 32 e 40 megapixel; inoltre, l'assenza del filtro anti-aliasing permette di ottenere immagini estremamente nitide, a patto ovviamente di avere ottiche di qualità.



Pixel Shift, fusione foto media e fusione di luminosità

Le recenti reflex Pentax sono dotate di funzionalità pixel shift, che come abbiamo già visto in varie occasioni permette di compensare alla perdita di risoluzione dovuta al filtro bayer. A differenza degli altri brand, però, il pixel shift di Pentax non aumenta i megapixel: l'immagine finale ha la stessa risoluzione di un singolo scatto, però è leggermente più nitida. Ne vale la pena? A mio parere no: la differenza di dettaglio tra uno scatto "standard" e uno realizzato in pixel shift con Pentax è appena percettibile osservando l'immagine al massimo ingrandimento, e per contro crea con grande facilità artefatti in caso di luci artificiali o mosso, e il peso del file è quadruplicato (a differenza della risoluzione). Per ora, tra tutte le versioni del pixel shift che ho provato, l'unica che ho trovato convincente è quella di OM System/Olympus; il pixel shift di Sony e Fuji dà buoni risultati ma è esageratamente macchinoso, e quello di Pentax è semplice ma non dà grandi vantaggi rispetto a uno scatto senza pixel shift.



Confronto tra un ritaglio da foto con pixel shift e da foto singola; la differenza è appena percettibile.




Artefatti generati dal pixel shift.

Ben più interessante e utile è la la fusione, o somma, di più foto direttamente in-camera: si può scegliere tra vari metodi, per simulare l'effetto di un filtro ND (con "Modo composito: Medio" o per realizzare startrail e altri effetti (simili al Live Composite di Olympus).

Mentre gli altri brand limitano il numero di foto che si possono sommare a qualche decina (Olympus arriva a 64 foto in modalità ND6), Pentax arriva a 2000 foto su tutti i modelli recenti, e nel caso della K3 III arriva addirittura a 9999 foto! In altre parole, potete avere l'effetto di un filtro ND13, cioè un tempo di scatto diecimila volte più lungo rispetto a quello normale. Se, ad esempio, vi trovate in una situazione dove il tempo di scatto è 1/125, lo potete allungare fino a 80"; oppure se il tempo di scatto è 1/2s potreste arrivare a 83 minuti!

Anche senza arrivare a questi estremi, la funzionalità "Composito Medio" permette di avere effetti di mosso creativo sull'acqua e sulle nuvole, e migliora nettamente la qualità d'immagine, dando foto totalmente prive di rumore e con 2-3 stop di gamma dinamica in più, per un totale di 5 stop pieni di recupero sulle ombre, un risultato straordinario per un sensore APS-C. Di seguito possiamo vedere un test; tutte le immagini sono ritagli a forte ingrandimento:




La gamma dinamica del sensore 26MP è ottima e permette di aprire le ombre fino a 5 stop; su scatto singolo questo porta però a un significativo aumento del rumore, ma utilizzando la funzionalità di composito medio è possibile eliminare completamente il rumore, anche con correzioni estreme come questa da 5 stop. A titolo di curiosità, se utilizzate il composito per avere la massima qualità d'immagine, è sufficiente impostarlo su una trentina di scatti; come si può vedere da questo test passare da 32 a 64 scatti non dà nessun vantaggio, già con trenta foto si raggiunge la massima qualità possibile. Impostare il composito oltre le trenta foto ha senso solo se si vuole ottenere un effetto di mosso artistico su acqua e nuvole ancora più accentuato.

Ho utilizzato questa tecnica in quasi tutte le foto che ho scattato nel corso del viaggio, e sono stato veramente soddisfattissimo dall'estrema lavorabilità dei files che si ottengono.

Un piccolo appunto: il diaframma torna alla massima apertura dopo ogni scatto, e viene chiuso al diaframma selezionato durante l'esposizione. Un "retaggio" delle reflex che però non ha senso nel Live View (dove sostanzialmente si usa la fotocamera come se fosse una mirrorless), e che sul lungo termine potrebbe portare a un'usura del meccanismo del diaframma, se si sfrutta molto la fusione di più scatti.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA* 60-250mm f/4.0 ED (IF) SDM a 250mm, 1/15 f/9.0, ISO 100, treppiede. Singolo RAW ottenuto tramite composite in-camera, due foto della stessa inquadratura ma con focali diverse (100mm per il paesaggio, 250mm per la luna).

In alternativa, è possibile usare la fusione in modalità "Modo composito: Luminoso": così facendo, invece di fare una media delle foto, si utilizza solo la foto iniziale a cui vengono sommate solo le aree che cambiano luminosità. Così facendo, è possibile realizzare in-camera startrail, scie luminose (es. un'auto che percorre i tornanti di una strada tra le montagne), o veri e propri montaggi in-camera. Rispetto al Live Composite di Olympus, la funzionalità di Pentax è molto più facile da avviare e non ha nessuna delle limitazioni di Olympus (può essere utilizzata in qualsiasi modalità di scatto, con qualsiasi tempo e unendo fino a 9999 foto); per contro non mostra "in diretta" l'anteprima del risultato, cosa che invece ho trovato molto utile sulla OM-1. Un'altra differenza che ho notato è che non genera lo strano (ma originale e gradevole in certi contesti) effetto "pennellate" sulle nuvole che invece restituisce il live composite di OM System; probabilmente Pentax e OM System utilizzano due algoritmi leggermente differenti per la fusione di luminosità.

Infine, una funzionalità che non rientra tra quelle "computazionali" ma che è semplice e ingegnosa - come tanti aspetti della Pentax K3 III - è la correzione automatica dell'inclinazione. Se l'orizzonte della foto non è perfettamente in bolla, la fotocamera può correggerlo automaticamente andando a inclinare il sensore: una funzionalità che semplifica enormemente la vita quando si fotografano paesaggi e che ho tenuto sempre attiva durante questo viaggio.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 18mm, 1 sec f/9.0, ISO 100, treppiede. Efjorden, fotografato dai ponti nei pressi di Ballangen. 32 scatti da 1" per un'esposizione totale di circa mezzo minuto.



L'Astrotracer, una funzionalità esclusiva di Pentax

Chi ha sperimentato fotografie in notturna con cielo stellato saprà bene che non è possibile allungare il tempo di scatto oltre un certo limite, altrimenti le stelle appariranno come ovali, o addirittura come strisce, per via della rotazione terrestre. Con un teleobiettivo, fotografare le stelle diventa quasi impossibile, perchè il tempo di scatto per evitare il "mosso" dovuto alla rotazione della terra sarebbe così breve da richiedere sensibilità ISO estreme, che però renderebbero la qualità d'immagine pressochè inutilizzabile.

Per chi è appassionato di astrofotografia, la soluzione è utilizzare teste motorizzate (la cosiddetta montatura equatoriale) che ruotano con estrema precisione durante lo scatto, andando a seguire il movimento delle stelle e controbilanciando la rotazione terrestre. Pentax ha avuto un'idea geniale: invece di muovere l'intera fotocamera e obiettivo, spostare solo il sensore sfruttando i meccanismi dello stabilizzatore d'immagine. Così facendo, è un po' come avere una testa motorizzata all'interno della fotocamera!

Rispetto alla montatura equatoriale vera e propria, il sistema di Pentax è inevitabilmente più limitato, dato che lo spazio in cui si può muovere il sensore è pochi millimetri. Mentre con la montatura equatoriale si può riprendere la scena anche per ore, con l'astrotracer di Pentax il tempo di scatto massimo raggiunge i 5 minuti, o 10 minuti nel caso della K3 III. Quest'ultima è anche l'unica Pentax in grado di utilizzare astrotracer senza GPS: basta attivare l'astrotracer dall'apposito menu (impostandolo su Modalità 3), e quindi impostare la ghiera delle modalità di scatto su B. A questo punto, basta selezionare diaframma e tempo di scatto (tra 1" e 10 minuti) e scattare: la fotocamera eseguirà un primo scatto di calibrazione per circa una trentina di secondi, e quindi inizierà l'esposizione vera a propria. Il tempo effettivo che si può utilizzare non raggiunge sempre i 10 minuti; talvolta se dopo il primo scatto di calibrazione la fotocamera valuta che non sia possibile utilizzare l'astotracer per un tempo così lungo, riduce il tempo e mostra un avviso.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA* 60-250mm f/4.0 ED (IF) SDM a 140mm, Posa B f/4.0, ISO 800, treppiede. Pleiadi, fotografate con astrotracer. Nel caso di questo scatto, si tratta di un'esposizione di 150", con focale 210mm equivalenti, e le stelle sono puntiformi - normalmente con una focale del genere e un tempo così lungo le stelle apparirebbero come striscie. Per chi vuole sperimentare qualche foto astronomica senza attrezzatura dedicata, l'astrotracer è un'affascinante funzionalità.

I risultati sono sorprendenti: è possibile ottenere una qualità d'immagine che sarebbe impossibile senza astrotracer, dato che il tempo di scatto lungo consente di usare ISO relativamente bassi. Con teleobiettivi, si possono addirittura ottenere vere e proprie astrofoto - ho visto alcune foto della galassia di Andromeda e della Nebulosa Rosetta veramente impressionanti, tenendo conto che sono state scattate con attrezzatura non nata per l'astrofotografia. Chi poi si appassionerà a questo genere probabilmente passerà a un telescopio con montatura equatoriale, ma per qualche sperimentazione occasionale già i risultati che si ottengono con l'astrotracer sono interessanti.

Per chi si dedica al paesaggio notturno, è possibile avere stellate e via lattea con una qualità eccezionale, a patto di non avere inquinamento luminoso. Nel caso dei paesaggio, quando la composizione include non solo il cielo ma anche parti del paesaggio, sarà necessario scattare due foto, una con astrotracer e una senza, dato che nella foto con astrotracer gli elementi terrestri sono sempre mossi (perchè quest'ultimo muove il sensore per inseguire le stelle). Le due foto andranno poi unite in post produzione.

L'astrotracer permette di scattare spettacolari foto di cieli stellati anche con obiettivi poco luminosi; non è adatto però per l'aurora boreale, che invece (essendo spesso in movimento) richiede ottiche luminose, preferibilmente f/2.8, e tempi di scatto non eccessivamente lunghi (da qualche secondo a 20-30" per le aurore più "statiche", ma non minuti).



Le ottiche: gioie e dolori

Il mio test Pentax è stato un po' travagliato per la mancanza di ottiche adeguate: inizialmente avevo chiesto il Pentax-DA* HD 11-18mm f/2.8 ED DC AW e Pentax-DA HD 16-50mm f/2.8 ED PLM AW, ma Fowa (l'importatore italiano di Pentax) non li aveva a disposizione, e anche il periodo di feste natalizie ha reso difficile riuscire a reperirli. Così, ho ricevuto i Pentax 12-24, 16-85 e 60-250.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 24mm, 2.5 sec f/9.0, ISO 100, treppiede.

Il Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL è un'ottica di vecchia concezione (risale al 2005) ed è fuori produzione dal 2020; era adeguato ai sensori di vent'anni fa, ma su un moderno 26 megapixel mostra i suoi limiti: il centro è ottimo a tutte le focali e diaframmi, ma gli angoli sono abbastanza scarsi a f/4, ed è necessario chiudere di un paio di stop per avere una buona nitidezza. Ho scattato quasi tutte le foto con questo obiettivo a f/9, e grazie anche al sistema multi-scatto che permette di avere files molto lavorabili e quindi applicare uno sharpening più marcato, nel complesso sono soddisfatto dalla nitidezza ottenuta.

Stesso discorso per il Pentax SMC DA* 60-250mm f/4.0 ED (IF) SDM: pur essendo un obiettivo di fascia alta, è un'ottica datata e fuori produzione (2008-2022). La qualità costruttiva è eccellente, è solido e robusto come ci si può aspettare da un'ottica professionale; la qualità d'immagine è impeccabile al centro, mentre negli angoli (su 26 megapixel) è accettabile a tutta apertura e buona chiudendo di un paio di stop. Nel complesso è un buon obiettivo, ma non ai livelli degli zoom tele di recente progettazione.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 24mm, 0.4 sec f/9.0, ISO 100, treppiede.

Infine, col Pentax DA HD 16-85mm f/3.5-5.6 ED DC WR ho avuto sfortuna: la maggior parte delle recensioni che ho visto sono positive, ma la mia copia era chiaramente disassata al punto di essere inutilizzabile. Non si tratta di un limite dell'ottica ma di un caso specifico del mio obiettivo, e nel complesso penso che una buona copia possa dare soddisfazioni.

Ho passato un po' di tempo a leggere recensioni di vari obiettivi Pentax e ad analizzarne i samples (con la speranza di trovare un sostituto per lo zoom standard) e la mia impressione è che la maggior parte delle ottiche datate non vadano molto d'accordo con i moderni sensori ad alta risoluzione; tuttavia, Pentax sembra aver fatto un netto miglioramento con gli obiettivi più recenti.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 12mm, 20 sec f/9.0, ISO 100, treppiede.



Conclusione

La Pentax K3 III, a parte la mancanza dello schermo snodato, mi ha fatto un'impressione molto buona: è attualmente l'unica reflex sul mercato nella fascia un tempo dominata da Canon 7D e Nikon D500 e combina un'ottima qualità costruttiva con un'ottima qualità d'immagine, oltre a una serie di funzionalità molto interessanti. L'astrotracer è molto affascinante per chi si dedica alle foto in notturna o vuole avvicinarsi all'astrofotografia; la fusione di foto in-camera è sviluppata molto bene e, a differenza degli altri brand, permette di unire un numero di foto pressochè illimitato. La possibilità di ricaricare dispositivi esterni è un'altra esclusiva di Pentax e, anche se non capiterà spesso di utilizzarla, è utile averla a disposizione in caso di necessità. Ho apprezzato anche la grande comodità della correzione automatica dell'inclinazione.

Ancora una volta, sono proprio i brand che hanno una fetta di mercato più piccola a dimostrare una maggiore innovazione nel software, mentre i "big" (pur avendo le possibilità di sviluppare le stesse funzioni) vanno a centellinare le novità su ciascun nuovo modello, tenendosi sempre qualcosa da parte per il successivo.

Tuttavia, basteranno queste funzionalità per sopravvivere con una reflex in un mercato ormai esclusivamente mirrorless? Lo scopriremo nei prossimi anni, ma penso che l'attuale scelta di Pentax di produrre pochi prodotti, ma di qualità (come la K3 III e la maggior parte ottiche recenti: 16-50mm f/2.8, 85mm f/1.4, 24-70mm f/2.8, 11-18mm f/2.8, 50mm f/1.4 AW per citarne alcune) sia una buona strategia.



Pentax K-3 III, Pentax SMC DA 12-24mm f/4 ED AL a 24mm, 1 sec f/9.0, ISO 100, treppiede. 32 scatti per un'esposizione totale di circa mezzo minuto.



Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:01

interessante recensione di un prodotto che ormai rappresenta una nicchia.

resto perplesso del fatto che da un lato Pentax sviluppi reflex, quindi macchine tradizionali, rivolte ad una fetta di pubblico che per piacere o paura non vuole passare a mirrorless, e dall'altra sviluppa tecnologie che con la tradizione hanno poco a che fare, come la fotografia computazionale. cmq benvengano questi prodotti laterali


la ricarica da reflex a smartphone la trovo molto utile, molto più del contrario ovvero della ricarica della fotocamera da cavetto.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:06

Bella recensione di uno strumento che, con le sue funzionalità esclusive, risulta affascinante.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:08

Grazie della bella recensione, molto chiara.
Strana però la scarsa disponibilità delle ottiche che avevi adocchiato per il test in viaggio...

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:09

in realtà hanno maldestramente provato due esperiemtni di mirriorless... in ogni caso Pentax è un marchio che apprezzo moltissimo da sempre, senza contare che è il marchio che usava mio padre e che per tutta la mia infanzia ha significato "macchina fotografica" :)

avatarjunior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:11

Complimenti a Pentax il mio primo brand ai tempi della pellicola. Mi è rimasto nel cuore. Molto interessante la funzione astroracer per chi vuole sperimentare prima di fare acquisti di eccellenza. Bravi.

avatarsupporter
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:11

Prodotto di ultra nicchia recensito alla perfezione Juza.

Io, invece, penso che seppure ottime queste reflex spariranno dal mercato nel giro di pochi anni.

avataradmin
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:15

la ricarica da reflex a smartphone la trovo molto utile, molto più del contrario ovvero della ricarica della fotocamera da cavetto.


Dipende da preferenze personali, io saranno ormai dieci anni che non uso più caricabatterie esterni e carico le fotocamere esclusivamente via cavetto (nel senso che carico la batteria in-camera).

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:26

Un piccolo appunto: il diaframma torna alla massima apertura dopo ogni scatto, e viene chiuso al diaframma selezionato durante l'esposizione. Un "retaggio" delle reflex che però non ha senso nel Live View (dove sostanzialmente si usa la fotocamera come se fosse una mirrorless), e che sul lungo termine potrebbe portare a un'usura del meccanismo del diaframma, se si sfrutta molto la fusione di più scatti.


Dovrei provare cosa succede con ottiche KAF4 ossia prive dell'accoppiamento meccanico a leva per il controllo del diaframma. Il controllo è elettronico. Non so se in questo caso viene comunque aperto e chiuso oppure no...
Forse viene aperto e chiuso comunque ma non lo si sente, semplicemente.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:34

Interessante disamina e mi trovo sostanzialmente concorde con quanto detto da Giovanni nel primo commento.

Curiosità, anche se immagino che sarebbe chiedere un po' troppo, ma la "fusione foto media" è fattibile anche con quella che si ottiene tramite astrotracer? Perchè se sì si potrebbero ottenere risultati decisamente di ottimo livello già in camera :)

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:44

Una reflex apsc nel 2023, seppure con alcune interessanti features, può far migrare utenti di altri marchi? Sarà interessante vedere come si collocherà sul mercato in futuro. Mi viene da pensare che sia una fotocamera per amanti del sistema (reflex) e appassionati dello storico brand, ma che non abbia davanti un futuro a lungo termine. Se così fosse sarebbe un peccato. Non ho mai avuto una Pentax, ma mi hanno sempre dato l'idea di essere buone fotocamere.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 9:49

@Juza, grazie per aver deciso di testare i prodotti a marchio Pentax. Purtroppo, sei stato penalizzato dal fatto che hai dovuto utilizzare ottiche inadatte alle recenti fotocamere.
Da utilizzatore del marchio vedo un netto miglioramento che va accompagnato ad obiettivi adeguati ma non sempre si ha fortuna...
Io invece continuo a non caricare in-camera ma, come altre cose, dipende da cosa si fa e come lo si fa.;-)
@Gambacciani_FotoInViaggio
per piacere o paura non vuole passare a mirrorless
le ho provate queste mirrorless e non ci ho visto, per il genere di foto che faccio, questa "enterprise" che molti dicono. Fino a prova contraria poi, i "risparmi" li vorrei spendere in quello di cui ho bisogno e non per chi vuole fare budget.;-)

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 10:12

Ottima recensione, foto splendide!

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 10:15

@Goatto esatto! Questo è quello che davvero conta!Cool

avatarjunior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 10:29

Hai fatto una bella recensione. Grazie!
Secondo me, affinchè Pentax riesca a permanere sul mercato dovrebbe:
- ampliare il parco ottichè con obiettivi di nuova generazione e prezzi un po più bassi dato che non vi è molta alternativa;
- non retrocedere nelle varie futures es. schermo articolato;
- investire per aumentare il valore aggiunto di un mirino ottico, soprattutto nell'AF.
- dato che ha deciso di permanere nel segmento delle reflex, una maggiore integrazione meccanica/elettronica/materiali al fine di ridurre peso(ingombro). Chissà come sarà la nuova ed eventuale FF......

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2023 ore 10:44

Domanda sulla recensione, il confronto pixel shift vs. scatto singolo è stata effettuata con che tipo di workflow? Jpeg diretti dalla macchina ?





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