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L'ATTIMO IN VOLO....


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L'ATTIMO IN VOLO...., testo e foto by Daniele Bousquet. Pubblicato il 17 Maggio 2021; 31 risposte, 2702 visite.


Condividere l'esperienza di fotografare gli insetti mentre si librano nell'aria.

Ho cominciato a fotografare 45 anni fa all'età di 10 anni in occasione di una gita scolastica nel Tigullio con una Voigtlander Vito II completamente manuale e poi affiancando mio padre, fotografo professionista, ho appreso molte delle “malizie” di questo mestiere.
Ho intrapreso altre strade professionali nella vita ma sono sempre rimasto legato a questo mondo che ho ricominciato a frequentare con l'avvento dell'era digitale.
Pur apprezzando e praticando un po' tutti i generi fotografici, è nel campo della fotografia naturalistica che ho sviluppato la particolare tecnica che desidero descrivere: “L'attimo...in volo”

Il genere realizzato è la macrografia, i soggetti sono gli insetti che si librano nell'aria.
Tre sono i passaggi fondamentali attraverso i quali ho sviluppato questa tecnica: partendo dalla fotografia statica (fiori, piccoli oggetti), sono passato poi a quella semi statica (insetti sui fiori) per giungere infine a quella dinamica vera e propria (insetti in volo).


(Milesia semiluctifera (Sirfide) in volo stazionario su Silene aucalis. Scatto eseguito a mano libera con Olympus OMD EM5 Mark II e Tamron SP 180mm (360mm eq.) f/3,5 Di LD Macro montato tramite adattatore AI-M4/3, fuoco manuale, 1/2500 f/3,5, ISO 800).

Alla base di tutto questo la voglia di fare sempre qualcosa di nuovo e la passione sia per la fotografia che per la natura.
La messa a punto di tale tecnica è partita dalla semplice casualità per arrivare alla pura intenzionalità.
Ho cominciato col fotografare fiori, camminando immerso nella natura e osservando ciò che mi circondava.
Avvicinandomi per fotografare trovavo insetti posati sopra ai fiori intenti a suggere il nettare e sporadicamente riuscivo anche ad “immortalare” insetti in volo attorno ai fiori ma era un'eventualità rara e del tutto casuale.
Il passaggio da quella che io definisco casualità alla pura intenzionalità non è stato veloce...ha richiesto all'incirca un paio di anni, durante i quali in una passeggiata di una o due ore, riuscivo ad arrivare a casa con tanti scatti ma pochissimi meritevoli.
Con l'osservazione ho notato che ci sono particolari insetti che durante il loro volo stazionano in aria per parecchi secondi; facendo ricerche su internet e grazie ad un amico entomologo ho scoperto che si tratta dei Sirfidi i quali imitano le livree di api e vespe per proteggersi dai predatori ma in realtà appartengono alla famiglia delle mosche (Ditteri) e mantengono appunto il loro tipo di volo.
Si tratta di un tipo di volo prevedibile e quindi facile da “immortalare”; infatti sono riuscito ad ottenere parecchi buoni scatti a mano libera e con un tele abbastanza lungo da consentirmi di rimanere sufficientemente distante pur ottenendo un buon ingrandimento.


(Milesia semiluctifera in volo stazionario sotto gli Ontani del Fiume Bormida. Scatto eseguito a mano libera con Olympus OM-D E-M5 Mark II, Olympus Zuiko Digital ED 70-300mm f/4.0-5.6 con adattatore Viltrox JY-43F a 277mm (554mm eq.), autofocus, 1/250 f/5.6, ISO 800).

Da lì è nato il desiderio di cimentarmi con altre specie partendo da quelle più “abbordabili” come quella degli Sfingidi, falene diurne tra le quali: Hemaris tytus, Hemaris funciformis e Macroglossum stellatarum che tutti conoscono con il nome di “insetti Colibrì”.


(Macroglossum stellatarum in volo stazionario mentre sugge nettare di una Buddleja. Scatto eseguito a mano libera con Nikon D600, Sigma 180mm f/3.5 EX DG HSM Macro, autofocus, 1/2500 f/3.5, ISO 3200).

Gli insetti colibrì sono abbastanza facili da immortalare nel loro volo poiché è prevedibile, specie durante l'approccio al fiore ed hanno una particolarità davvero curiosa: suggono il nettare tramite la loro spirotromba rimanendo in volo.
Sono abbastanza grandi e lenti da essere ripresi a mano libera con teleobiettivi di focale compresa tra i 150 e 300 mm.

Ma per passare a insetti più imprevedibili e più veloci? Ad esempio api e vespe?
Il primo approccio è stato sempre lo stesso; mano libera, teleobiettivo e ovviamente una zona colorata di prato selvatico.
Saltavo da un fiore all'altro alla ricerca dell'ospite in arrivo però lo spostamento continuo, a meno che non si voglia unire il fitness all'hobby della fotografia, alla lunga diventa stancante.
Anche l'attesa vicino ai fiori, a volte pure infruttuosa alla fine pesa sulla mano, che si stanca di reggere la fotocamera.
Sempre con l'osservazione ho notato che ci sono fiori più ambiti, più ricercati dagli insetti e ho deciso di focalizzare su di essi la mia attenzione.
Così ha avuto inizio il passo successivo: macchina montata su cavalletto, obiettivo puntato sul fiore e telecomando alla mano.
Questa soluzione statica però carente della libertà di movimento rende più difficoltoso “catturare” una buona immagine; ma nonostante ciò qualche buon scatto è stato fatto e api domestiche e selvatiche, bombi, calabroni, vespe, ecc. sono entrati a far parte del portfolio.


(Apide in volo su Silene aucalis. Scatto eseguito a mano libera con Olympus OM-D E-M5 Mark II, Tamron SP 180mm (360mm. eq.) f/3.5 Di LD Macro montato con adattatore AI-M4/3, fuoco manuale, 1/2000 f/5.6, ISO 800).



(Ape selvatica in volo su Vicia villosa. Scatto eseguito a mano libera con Olympus OM-D E-M5 Mark II, Tamron SP 180mm (360mm. eq.) f/3.5 Di LD Macro montato con adattatore AI-M4/3, fuoco manuale, 1/1250 f/8.0, ISO 1000).



(Ape domestica in volo di approccio su Bignonia Campsis radicans flava. Scatto eseguito su treppiede con Olympus OM-D E-M1, Tamron SP 180mm (360mm. eq.) f/3.5 Di LD Macro montato con adattatore AI-M4/3, fuoco manuale e controllo remoto Neewer RST7001, 1/2000 f/3.5, ISO 800).

Infine la migliore soluzione mi è venuta dall'osservazione delle farfalle che da tempo cercavo, invano, di immortalare.
Il loro volo è del tutto imprevedibile; a prima vista sembrano goffe e lente ma poi ti accorgi che sembrano così perché non hanno un volo lineare, scattano velocissime in tutte le direzioni e i loro movimenti sono difficili da agganciare e percepire anche per l'occhio umano.
Inoltre quando si appoggiano per suggere il nettare diventano quasi statiche e poco interessanti per la mia fotocamera.
Allora pensi: “Adesso quando riparte alla ricerca di un altro fiore la fotografo! …. peccato però che è talmente imprevedibile e fulminea nella sua decisione di decollare da risultare per me quasi impossibile da riprendere!

Ed è a questo punto che sono arrivato a mettere a punto la mia tecnica “L'attimo...in volo” valida peraltro anche per tutte le altre specie di impollinatori: tranquillamente aspetto l'arrivo della farfalla mentre si avvicina alla sua meta e a quel punto inizio una serie di scatti in sequenza fino a quando si posa.
E' molto più prevedibile e facile fotografarla mentre si avvicina, attendendola inquadrando il fiore più frequentato, più ambito appunto!



(Fabriciana niobe inseguita da Speyeria aglaja in volo su Buddleja davidii. Scatto eseguito su treppiede con Olympus OM-D E-M1, Tamron SP 180mm (360mm. eq.) f/3.5 Di LD Macro montato con adattatore AI-M4/3, fuoco manuale e controllo remoto Neewer RST7001, 1/4000 f/5.6, ISO 1000).

Può essere utile sapere che molti insetti, le farfalle in modo particolare, hanno una pianta ospite così da trovare facilmente la specie che si sta cercando.
Ce sono alcune in particolare che attraggono molte specie: la Buddleja Davidii o "Albero delle farfalle", il Melo, il Caprifoglio, la maggiorana, l'Ebe e così anche tutte le piante fiorite.
Anche conoscere il periodo di volo è utile per sapere in quale momento dell'anno si possono vedere in azione i soggetti che vogliamo immortalare.


Concludo pensando a quegli scatti di macrografia dove il fiore viene reciso, sistemato su appositi sostegni e immortalato col suo insetto ancora "ibernato" dalle temperature basse della notte, allestendo una sorta di set fotografico e vado fiero della mia tecnica perché non invasiva, eticamente corretta e rispettosa nei confronti della natura.

Un'utile considerazione tecnica da fare, è che da tutte le prove fatte con l'attrezzatura in mio possesso, è decisamente più facile e veloce l'utilizzo del manual focus rispetto all' autofocus; questo perché è altamente improbabile agganciare soggetti così piccoli e veloci in mezzo ad una fitta vegetazione.
I migliori risultati li ho ottenuti montando un Tamron SP 180mm f/3.5 Di LD per FF su un sistema M4/3 tramite apposito adattatore avvalendomi così anche del favorevole raddoppio della focale.
Bisogna avere l'accortezza di usare tempi velocissimi, 1/1000 o più, quindi alti ISO e diaframma consono per avere una sufficiente profondità di campo.
Nella mia galleria "Natura" potrete vedere altri scatti con i dati relativi e l'attrezzatura usata: https://www.juzaphoto.com/me.php?pg=161643&l=it

Spero che questo mio articolo serva da spunto per cimentarvi in questo tipo di fotografia e stimoli il desiderio di stare a contatto con la natura.
Buon divertimento e buona luce a tutti.

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Daniele Bousquet



Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 18:50

Interessante e soprattutto ammirevole quando si mette la propria conoscenza a disposizione degli altri.
Grande ;-)
Si nota tanta passione.
Un saluto da un altro savonese trapiantato a Genova.
Giorgio.

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 19:07

Stupende..complimenti !!!

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 19:35

Interessante e soprattutto ammirevole quando si mette la propria conoscenza a disposizione degli altri.
Grande ;-)
Si nota tanta passione.
Un saluto da un altro savonese trapiantato a Genova.
Giorgio.


Grazie Giorgio,
“Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo.”

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 19:37

Stupende..complimenti !!!


Sono contento ti piacciano Sil-M
grazie!

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 19:59

mi associo ai complimenti! sergio

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 20:05

Un micromondo affascinante che richiede competenza e pazienza (io sono carente di entrambe).

Però gli articoli come questo possono ispirare qualche nuovo approccio alla fotografia, chissà che prima o poi non mi ci dedichi anch'io.

Grazie e complimenti per le belle foto e spiegazioni.

Ciao. Luca

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 20:32

Bellissime

avatarsenior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 21:40

passione, tenacia, competenza e tecnica un insieme esplosivo per foto veramente splendide, tanti complimenti

apprezzo molto la considerazione etica sugli still life fatti agli insetti

avatarsupporter
inviato il 18 Maggio 2021 ore 22:57

Un mondo affascinante. Approvo pienamente la decisione di fotografare in natura, insetti nel loro ambiente mentre si posano su un fiore, vivono, si spostano.Sicuramente non facile ma può dare grandi soddisfazioni. Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Un saluto. Magú

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2021 ore 23:11

Complimenti per le fotografie e grazie per aver condiviso la tua passione.
È un genere fotografico che mi ispira molto.... Certo ho molto da imparare...

avatarsupporter
inviato il 19 Maggio 2021 ore 1:10

Complimenti per la bella descrizione e per le belle foto. Anch'io qualche volta mi sono cimentato utilizzando specialmente dei tele obiettivi Cool

avatarjunior
inviato il 19 Maggio 2021 ore 7:42

apprezzo molto la considerazione etica sugli still life fatti agli insetti

Approvo pienamente la decisione di fotografare in natura, insetti nel loro ambiente mentre si posano su un fiore, vivono, si spostano.Sicuramente non facile ma può dare grandi soddisfazioni.

Però gli articoli come questo possono ispirare qualche nuovo approccio alla fotografia,


L'intento è proprio questo! Condividere divertendosi, imparando nel rispetto della Natura.
Grazie di cuore a tutti per l'apprezzamento.

avatarsupporter
inviato il 19 Maggio 2021 ore 8:26

Complimenti per le tue foto e grazie per il bellissimo articolo e la condivisione della tua esperienza, ricca di spunti preziosi per me. Enrico

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2021 ore 10:42

Dettagliato ed interessante racconto del modo in cui operi, complimenti. Foto e tecnica di ottimo livello.

"Concludo pensando a quegli scatti di macrografia dove il fiore viene reciso, sistemato su appositi sostegni e immortalato col suo insetto ancora "ibernato" dalle temperature basse della notte, allestendo una sorta di set fotografico e vado fiero della mia tecnica perché non invasiva, eticamente corretta e rispettosa nei confronti della natura."

Qui meriteresti 92 minuti di applausi.

avatarjunior
inviato il 19 Maggio 2021 ore 12:17

Molto interessante, grazie dei consigli. Io sono ancora nella fase di correre dietro agli insetti con la fotocamera. Stancante e poco efficace, ma mi dico che faccio attività fisica.





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