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Recensione Sigma FP L


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Recensione Sigma FP L, testo e foto by Juza. Pubblicato il 13 Maggio 2021; 130 risposte, 23192 visite.


Sigma è un brand che si è sempre distinto per prodotti innovativi e insoliti: è stato il primo marchio a proporre un supergrandangolo 12-24mm, zoom tele estremi come il 300-800mm o l'immenso 200-500mm f/2.8, o fotocamere totalmente uniche per sensore (Foveon) o per design mai sperimentati dagli altri brand (le compatte Sigma DP1/2/3, ad esempio).

La nuovissima Sigma FP L è un altro di questi prodotti fuori da tutti gli schemi: una mirrorless di dimensioni minime, priva addirittura di otturatore, con un sistema di raffreddamento e un corpo rettangolare che si può "espandere" con numerosi accessori. Mi ha incuriosito al punto di volerla provare di persona: vi racconto la mia esperienza!






Che cos'è la Sigma FP?

La Sigma FP L (così come la sua gemella "FP", sostanzialmente uguale ma con sensore da 24MP) è un mirrorless fullframe che utilizza il sensore Sony da 61 megapixel, presente anche sulla Sony A7r IV. E' uno dei migliori sensori sul mercato, con una risoluzione senza paragoni, ampia gamma dinamica e buone prestazioni agli alti ISO (pur essendo inevitabilmente un po' più rumoroso rispetto a sensori meno densi).

Il corpo macchina è totalmente diverso da qualsiasi altra fotocamera sul mercato: sostanzialmente, la FP L è un rettangolo. Non ha nessun tipo di impugnatura: si mettano il cuore in pace i fautori dell'ergonomia, qui non ce n'è nessuna. Ma per chi, come me, scatta quasi sempre da treppiede, un corpo così è l'ideale: in questo caso l'ergonomia non ha importanza, e al contrario le dimensioni ultracompatte della FP L permettono di ridurre al minimo l'ingombro dell'attrezzatura. Anche il peso è da record: 427 grammi, compresa la batteria; per dare l'idea è più piccola e leggera di molte APS-C.



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 50mm, 1.3 sec f/11.0, ISO 6, treppiede.

L'autofocus è preciso (anche perchè utilizza un sistema basato esclusivamente sul contrasto); non è particolarmente veloce, ma solitamente è sufficiente per i soggetti statici. E' possibile selezionare la zona su cui mettere a fuoco toccando lo schermo, anche se il touchscreen è poco reattivo (e non è disponibile nei menu).

Il sistema di menu è abbastanza piacevole graficamente, ma la navigazione tra le varie impostazioni potrebbe essere resa un po' più intuitiva e veloce; inoltre non è presente un menu dove riunire le proprie funzionalità preferite. Le possibilità di personalizzazione di pulsanti e ghiere sono un po' più limitate rispetto alla media delle fotocamere attuali, ma comunque è possibile avere a portata di mano tutto l'essenziale: personalmente ho impostato la ghiera principale per i diaframmi, la ghiera posteriore per la compensazione esposizione e il pulsante "Tone" per gli ISO.




Lo schermo è ampio e molto nitido (3.2" e 2.1 milioni di punti), ma purtroppo non è snodato: per il mio stile di fotografia questo è un serio limite, dato che sfrutto tantissimo lo schermo articolato presente su altri modelli. Questa mancanza è probabilmente dovuta alla vocazione video di questo modello, che verrà spesso utilizzato con schermi esterni e numerosi altri accessori; mi auguro però che nei futuri modelli Sigma renda snodato lo schermo.

Non è presente nessun mirino (ma è possibile montarne uno esterno) per me questo è un vantaggio, dato che permette a chi non usa il mirino di eliminarne l'ingombro.



La prima fotocamera shutterless

La FP L non è solo mirrorless: è anche shutterless, è del tutto priva di otturatore meccanico. E' una delle pochissime fotocamere con questa caratteristica, e l'unica tra le fullframe. Si tratta di un anticipo di quella che saranno le fotocamere del futuro: alcuni sensori hanno raggiunto un tempo di lettura pari alla velocità dell'otturatore fisico (il sensore 50MP della Sony A1 ha un tempo di lettura di 1/200), il che permetterà di scattare esclusivamente con otturatore elettronico. Tuttavia, tali sensori sono ancora rari, e penso che passeranno ancora diversi anni prima che l'otturatore fisico sparisca del tutto. Sigma ha deciso di anticipare i tempi: da una parte apprezzo molto questa spinta verso l'innovazione; dall'altra non si può negare che il sensore Sony 61MP non sia ancora adatto a questo utilizzo, dato che ha un tempo di lettura di 1/15: questo è il tempo più rapido che si può utilizzare sulla FP L senza rischio di rolling shutter. La gamma dei tempi arriva comunque fino a 1/8000, ma se fotograferete un soggetto in movimento questo sarà pesantemente distorto: in altre parole, la Sigma FP L è adatta per soggetti statici, come paesaggi, ritratti, foto in studio, macro (ma non per sport, uccelli, fauna).



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 24mm, 3.2 sec f/11.0, ISO 6, treppiede.

Un aspetto positivo del design totalmente privo di otturatore è che, per citare Henry Ford, "quello che non c'è non si rompe". Sulla FP L non dovrete mai preoccuparvi del numero di scatti e usura dell'otturatore, perchè l'otturatore non c'è.

Inoltre, l'ottura totalmente elettronico permette di evitare la benchè minima vibrazione, garantendo una nitidezza perfetta quando di scatta da treppiede (oltre a un a totale silenziosità).


L'unica fotocamera con ISO 6

Un'altra caratteristica peculiare della Sigma FP L è che la sensibilità ISO scende ben sotto i classici 100 ISO: si può impostare anche ISO 50, ISO 25, ISO 12 e addirittura ISO 6! Ma come è possibile che siano presenti queste sensibilità, quando il sensore ha una sensibilità nativa che parte da 100 ISO?

Sigma utilizza un sistema di multi-exposure: le sensibilità più basse sono ottenute sommando varie esposizioni in-camera; in pratica se selezionate ISO 6, la fotocamera scatterà 16 foto consecutive a ISO 100, e poi le sommerà ottenendo il tempo di scatto corrispondente a 6 ISO. Il risultato è straordinario: così facendo si va ad azzerare totalmente il rumore digitale, le ombre diventano incredibilmente pulite (estendendo ulteriormente la gamma dinamica) e il tempo di scatto lento permette di avere l'effetto di un "filtro ND4" direttamente in-camera.



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 70mm, 1/5 f/6.3, ISO 6, treppiede.

Volendo, Sigma potrebbe aggiornare il software aggiungendo sensibilità ancora più basse, che permetterebbero di evitare completamente l'utilizzo di filtri ND per le lunghe esposizioni, permettendo di avere lo stesso risultato direttamente via software e con una qualità enormemente superiore.

Lo svantaggio di questa tecnica è che, ancora una volta, non è adatta ai soggetti in movimento e a tempi di scatto rapidi (non è neppure utilizzabile a mano libera); non si può che ribadire che la FP L è una fotocamera da paesaggi e studio.


E il Foveon?

Sigma è stato l'unico brand a credere nel Foveon (ad eccezione di un'arcaica compatta Kodak), e molti fan di questo sensore si aspettavano di ritrovarlo nelle mirrorless L-Mount: Sigma stessa aveva promesso lo sviluppo di un Foveon fullframe. Tuttavia, questo non è mai arrivato, e anche se Sigma sostiene che i lavori sono ancora in corso, al momento non ci sono certezze nè una data per il possibile arrivo sul mercato.

Tuttavia, bisogna chiedersi: è davvero necessario? Le ultime fotocamere Foveon avevano una risoluzione di circa 15 megapixel, paragonabili a un sensore Bayer da circa 30 megapixel. Ma adesso abbiamo dei Bayer da 61 megapixel, come quello montato sulla Sigma FP L: nulla vieta di ridimensionare le foto a 30 megapixel e si otterrà una nitidezza "da Foveon", ma con più gamma dinamica e un rumore infinitamente minore.



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 70mm, Posa B f/8.0, ISO 12, treppiede.

A meno di qualche scoperta rivoluzionaria nello sviluppo del Foveon (ammesso che sia ancora in corso), penso che Sigma abbia scelto la strada giusta passando ai sensori Bayer.


Qualità d'immagine... straordinaria

La qualità d'immagine "di partenza" è quella che già conosciamo sulla Sony A7r IV, certamente ottima: la Sigma però è in grado di raggiungere un livello ancora superiore grazie agli ISO bassissimi, cioè alla fusione in-camera di più fotogrammi. Le foto scattate a ISO 6 sono qualcosa di incredibile per pulizia e gamma dinamica; le ottiche che ho usato si sono dimostrate eccellenti e pienamente in grado di risolvere il sensore da 61MP, il che risulta in una perfezione che non avevo mai visto su nessuna fotocamera, perlomeno ai bassi ISO. Inoltre, la Sigma FP L scatta in DNG, un formato RAW "universale", altra scelta che trovo molto azzeccata e razionale.

Qui sotto potete vedere un test dove ho confrontato la Sony A7C (che ha uno dei migliori sensori da 24MP sul mercato) con la Sigma FP L. Ho scattato una scena a forte contrasto e quindi preso un crop al 100% da una zona in ombra, pesantemente sottoesposta, e l'ho schiarita di ben 5 stop: la resa della A7C è già molto buona, tenendo conto che non è stata fatta nessuna riduzione rumore, ma la Sigma FP L è un altro mondo.




E' importante sottolineare che il merito non è tanto del sensore - che di per sè ha pressapoco la stessa gamma dinamica di quello della A7C - ma del software e della multi-esposizione a 16 fotogrammi.

Sigma non ha certo inventato la tecnica del multi-frame, ma ne ha fatto l'implementazione migliore, collegandola agli ISO e rendendola incredibilmente facile, intuitiva ed efficace. Sulla Sony per fare la stessa cosa bisogna attivare l'intervallometro, impostare 16 scatti, e poi si otterranno 16 RAW da scaricare al computer e "fondere" con Photoshop (che richiede anche un certo tempo). Sulla Sigma non bisogna far altro che impostare ISO 6.

E' la dimostrazione di come tecniche di fotografia computazionale - il pane degli smartphone - possano essere utilizzate anche sulle mirrorless, con ottimi risultati. Mi auguro che anche gli altri brand seguano questa strada, e che Sigma continui a potenziare i propri prodotti grazie a un intelligente utilizzo del software.



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 70mm, Posa B f/8.0, ISO 25, treppiede.

La nitidezza del Sigma 24-70mm f/2.8 DN e del 14-24 è tale che, abbinato ai 61 megapixel e alla pulizia perfetta degli ISO 6, permette ingrandimenti eccezionali: nel caso gli oltre 60 megapixel non fossero già più che sufficienti, la nuova funziona "Enhance" di Photoshop va veramente a braccetto con files del genere, e permette di generare immagini da 240 megapixel di sorprendente qualità, in grado di rivaleggiare con le medio formato.


L'esperienza sul campo

Pur non avendo mai utilizzato una mirrorless Sigma prima d'ora, in mezza giornata ho imparato a scattare con la FP L, grazie anche alla semplicità della sua interfaccia e ai pochi, ma funzionali, controlli. Più di una volta mi sono ritrovato a cercare di alzare lo schermo - per poi ricordarmi che non è snodato. Ma a parte questa mancanza, nel complesso l'esperienza di utilizzo è molto positiva, perlomeno per i generi che pratico di più (fotografia paesaggistica).



Sigma FP L, Sigma 14-24mm f/2.8 DG DN Art a 22mm, 30 sec f/2.8, ISO 3200, treppiede.

La durata della batteria è piuttosto scarsa, soprattutto se si scattano lunghissime esposizioni sfruttando le basse sensibilità; se non altro la ricarica è abbastanza rapida. E' comunque più che consigliabile portare con sè almeno una batteria di riserva, altrimenti è facile restare "a secco".

Una volta aperti i RAW scattati a 6 ISO in Photoshop, il file è una gioia per gli occhi - veramente impeccabile, e con una lavorabilità che potrei definire "infinita": per quanto si possa spingere la post produzione con contrasto, apertura ombre, dehaze e qualsiasi altro intervento, il file si mantiene sempre perfetto, qualcosa che prima d'ora non avevo mai visto su nessun'altra fotocamera.

La Sigma FP L è certamente una fotocamera che verrà enormemente apprezzata da alcuni, e considerata totalmente inutile da altri, ed entrambi gli estremi hanno le loro ragioni: è un modello che in certi ambiti supera qualsiasi altra fotocamera sul mercato, mentre in altri (sport, azione) è inutilizzabile. In un certo senso potremmo dire "in nomen omen": la sigla FP sta per "Fortissimo Pianissimo", e certamente questa fotocamera va fortissimo in certi ambiti, così come è inadatta ad altri settori.




Sigma FP L, 180mm f/3.5 Macro, Posa B f/11.0, ISO 6, treppiede.



Sigma 24-70 f/2.8 DN e 14-24 f/2.8 DN, qualità incredibile

Assieme a questa fotocamera ho provato due nuovissime ottiche L-Mount: il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art e il Sigma 14-24mm f/2.8 DG DN Art. Mi aspettavo una buona qualità, ma entrambi sono andati addirittura oltre le mie aspettative: una nitidezza impressionante, perfetti da angolo ad angolo a tutte le focali, anche sull'esigentissimo sensore da 61 megapixel della Sigma FP L. Tenendo conto del prezzo ragionevole (rispettivamente 1200 e 1400 euro), questi obiettivi sono veramente una scelta eccellente per chi utilizza L-Mount, e anche per chi ha Sony sono un'alternativa molto allettante agli equivalenti Sony GM, che hanno un'ottima qualità ma prezzi molto più elevati.

Da ormai diversi anni Sigma sta continuando a sfornare ottiche di primissima qualità: non bisogna lasciarsi condizionare dai pregiudizi verso ottiche "di terze parti", ormai le proposte di Sigma sono allo stesso livello di Canon, Nikon, Sony, se non addirittura migliori, in alcuni casi.



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 54mm, 1/6 f/11.0, ISO 6, treppiede.

Nonostante sia nato solo pochi anni fa, il sistema L-Mount (Sigma, Leica e Panasonic) sta crescendo molto rapidamente: la sua forza è proprio quella di poter utilizzare le ottiche di tutti e tre i brand su qualsiasi corpo L-Mount. Per quanto riguarda grandangoli, focali standard e zoom tele o tele corti, questo sistema è già completissimo; buono anche il settore macro (grazie anche al contributo di Venus Laowa).

Sono invece totalmente assenti i superzoom e i supertele, ma probabilmente queste mancanze verranno colmate nei prossimi anni. Inoltre, mi auguro che presto le ottiche serie DN arrivino anche in versione Z-Mount e RF-Mount, due sistemi che certamente beneficerebbero dell'ampia gamma di obiettivi Sigma.


Conclusione

Mentre la maggior parte dei brand cerca di sviluppare fotocamere che raggiungano il pubblico più ampio possibile, Sigma ancora una volta ha dato carta bianca al settore "ricerca e sviluppo" perché creasse un prodotto veramente unico, seppur riservato a un pubblico ristretto.

La Sigma FP L non è certo una fotocamera "tuttofare" (concettualmente, è praticamente all'opposto della Canon EOS R5 che ho provato nei mesi scorsi), ma nonostante ciò è un modello veramente innovativo e incredibilmente efficace in alcuni ambiti - non mi stancherò di ripetere quanto sia eccezionale la qualità d'immagine, è un livello che non avevo mai visto su nessun'altra fotocamera.

Se avete la fortuna che le vostre esigenze coincidano con quello che offre la FP L, da questa fotocamera potrete avere grandi soddisfazioni - il tutto a un prezzo molto contenuto (2300 euro come prezzo di lancio, ma la Sigma FP si trova già sui 1700 euro) e con un sistema di obiettivi (L-Mount) in rapida crescita.



Sigma FP L, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art a 38mm, 1/4 f/11.0, ISO 6, treppiede.



Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 13 Maggio 2021 ore 10:21

non mi stancherò di ripetere quanto sia eccezionale la qualità d'immagine, è un livello che non avevo mai visto su nessun'altra fotocamera.


un affermazione pesante ... che incuriosisce molto. anche se per quel che devo fare .. mi serve molto di più una all around come r5

avataradmin
inviato il 13 Maggio 2021 ore 10:27

un affermazione pesante ... che incuriosisce molto.


Direi che è quasi "inevitabile" che sia così... con uno scatto singolo è praticamente impossibile avere la qualità che la FP L ottiene con 16 scatti.

Ovviamente anche altre ML potrebbero avere lo stesso risultato, se il software lo consentisse, ma per ora Sigma è l'unica ad aver sviluppato così bene questa tecnica (forse assieme a Olympus, mi pare che sulla OMD E-1 III ci sia una cosa simile, però parte da un sensore ben lontano dalla qualità del FF 61 megapixel e bisogna attivare una funzionalità "ND" dai menu, non è così immediata come su Sigma).

avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 10:36

Mi chiedo cosa aspettino le varie case a implementare funzionalità che sugli smartphone sono presenti già da anni. Sembra dormano.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 10:40

...E' la dimostrazione di come tecniche di fotografia computazionale - il pane degli smartphone - possano essere utilizzate anche sulle mirrorless, con ottimi risultati. Mi auguro che anche gli altri brand seguano questa strada...


Me lo auguro anche io... anche perchè è l'unica strada che avranno i brand "tradizionali" della fotografia per sopravvivere ed evolversi.

Device come Xiaomi Mi 11 Ultra altrimenti eroderanno ulteriori quote di mercato ai suddetti brand.

avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 10:48

Come sempre ottima recensione, condivido tutto in pieno! Cool

avatarsupporter
inviato il 13 Maggio 2021 ore 10:56

quando avevo visto nell'altro topic il sistema di unione foto e la resa ho pensato proprio alla Gcam

mai mi sarei aspettato che una funzione simile arrivasse da una piccola casa, e ribadisce una convinzione che già avevo, le Big non implementano la computazione perché non vogliono, e non perché non possono

meriterebbero di fallire sostituite dagli smartphone solo per questo




avataradmin
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:00

quando avevo visto nell'altro topic il sistema di unione foto e la resa ho pensato proprio alla Gcam

mai mi sarei aspettato che una funzione simile arrivasse da una piccola casa, e ribadisce una convinzione che già avevo, le Big non implementano la computazione perché non vogliono, e non perché non possono


Un po' assomiglia a GCam, ma non è esattamente lo stesso principio, GCam è molto più complessa e alcune delle sue funzionalità anche volendo non sono utilizzabili sulle mirrorless, quindi in parte i brand di fotocamere sono giustificati...

... ma solo in parte, perchè almeno un'implementazione molto più "semplice" come quella di Sigma è fattibilissima e porta già a notevoli miglioramenti (perlomeno ai bassi ISO e su treppiede).

avatarjunior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:00

Foto sempre belle, i complimenti sono doverosi.

Bellissima fotocamera, effettivamente non per tutti.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:02

Recensioni come sempre precise e dettagliate, una garanzia. I tipi di promirrorless l'hanno definita "piccolo mostro". Sono perfettamente d'accordo sulla computazione fotografica, visto che i produttori non riescono a superare i limiti in GD dei sensori CMOS l'unica strada x battere, anzi abbattere, l'avanzata dei cellulari è proprio la strada dove il dominio digitale ha più senso: fotografia computazionale, algoritmi AI.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:09

Ottima recensione! La qualità, da quel che ho visto anche in altre recensioni, è davvero straordinaria. Mi fa storcere il naso solo l'otturatore completamente elettronico, ma più che altro per "tempo di lettura di 1/15: questo è il tempo più rapido che si può utilizzare sulla FP L senza rischio di rolling shutter".
Anche i colori in generale mi sembrano più naturali rispetto a quelli Sony, forse l'esperienza con Foveon ha influenzato anche questo aspetto. Hai provato a vedere i JPEG usciti dalla macchina?
Comunque Sigma fa veramente prodotti veramente molto validi, sia nei corpi macchina che negli obiettivi.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:11

PietroCv concordo in pieno.

Chissà che questa fotocamera Sigma e lo Xiaomi Mi 11 Ultra (con Gcam) non facciano decidere di svegliarsi su questo piano e cominciare a percorrere questa strada anche sullle fotocamere???

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:21

Fotocamera per certi versi straordinaria.
Sfortunatamente, come da politica Sigma, un prodotto limitato nell'utilizzo.
Oggi, immettere nel mercato prodotti di questo tipo ( specifici e non "all around" ) è sempre un rischio.

avatarsupporter
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:37

Finalmente la fotografia computazionale esordisce nel mondo ml. Ottimo articolo. Le possibilità sw fanno sognare chi come me pratica la fotografia da tanti anni.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:46

Ottima recensione , come sempre ;), la vedo molto specialistica, sicuramente da un lato potrebbe fare concoreenza alla Sony A1 per chi compra la A1 solo per fare paessaggi allora la Sigma vince 10 a 0, sia come costi che come resa, diciamo che la grave , secondo me, mancanza è il display fisso un limite importante per il paesaggista, ma anche per chi fa archittettura , interni , still life.

avatarsenior
inviato il 13 Maggio 2021 ore 11:49

Ottima recensione , come sempre ;), la vedo molto specialistica, sicuramente da un lato potrebbe fare concoreenza alla Sony A1 per chi compra la A1 solo per fare paessaggi allora la Sigma vince 10 a 0, sia come costi che come resa, diciamo che la grave , secondo me, mancanza è il display fisso un limite importante per il paesaggista!

Perchè uno dovrebbe acquistare Sony A1 solo per i paesaggi quando è una macchina dichiaratamente votata per specifiche tecniche per fotografia sportiva/naturalistica?
Questa Sigma va confrontata con Sony A7R4.





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