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Il lago di Geamana (2018)


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Testo e foto by Juza. Pubblicato il 28 Aprile 2018; 77 risposte, 14609 visite.


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user117231
avatar
inviato il 30 Aprile 2018 ore 11:44

Ma quanto è bello andarsene in giro, spensierati, a fotografare...
lasciandosi tutti i pensieri e il mondo intero alle spalle ?!!

Ma poi..torni ? ;-)

avatarsupporter
inviato il 01 Maggio 2018 ore 16:30

Ottimo reportage accompagnato da altrettanto ottime fotografie.

Certo, sarebbe bello capire come un disastro del genere possa ancora perpretarsi impunemente, visto che la Romania fa parte dell'Unione Europea e che in quanto tale è soggetta alle stesse e stringenti regole in materia di tutela ambientale applicate in Italia e negli altri Stati membri.

Sconcertante mistero!

Un saluto, Pinitti.



avatarjunior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 9:32

terribile e angosciante

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:18

La Romania è un paese che sta vivendo grandi cambiamenti ma paga ancora le scelte scellerate compiute nel passato. Negli ultimi anni lo sviluppo economico, legato anche agli investimenti fatti da aziende straniere, ha migliorato le condizioni di vita della popolazione, ma c'è ancora molto da fare. Fonti attendibili mi dicono che gli stipendi sono ancora piuttosto lontani dai nostri, ma tariffe e generi di prima necessità sono spesso ben più cari.
Cosa dire davanti allo "spettacolo" raccapricciante offerto da questo lago? Dico che tutto il mondo è paese. Basta pensare alla nostra terra dei fuochi, ai depositi di rifiuti che si incendiano per cause ignote, agli scarichi fognari versati in mare senza depurazione e a tante altri fatti del genere che accadono quotidianamente nel "bel paese".

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:25

Cosa dire davanti allo "spettacolo" raccapricciante offerto da questo lago? Dico che tutto il mondo è paese. Basta pensare alla nostra terra dei fuochi, ai depositi di rifiuti che si incendiano per cause ignote, agli scarichi fognari versati in mare senza depurazione e a tante altri fatti del genere che accadono quotidianamente nel "bel paese".

Mah.... a me sembra che ci corra una bella differenza Confuso anche perché molti dei casi che citi sono illegali e non avallati dallo stato o dall'Europa.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 10:40

Davvero un ottimo reportage, corredato da immagini molto suggestive. Complimenti!
Ciao:-P
Roberto

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 12:14

Diebu, il petrolchimico di Porto Marghera era legale, e non solo quello.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 13:17

Si ma il petrolchimico di Marghera, come tanti altri in Italia (Priolo, Gela, ecc.) non hanno compiuti quelle devastazioni. Certo, qualche danno l'hanno pure fatto, ma in tempi non recentissimi (risalgono a decenni fa le prime attività) e nel tempo si sono adeguati alle norme, ma soprattutto hanno fatto e stanno facendo le bonifiche.
L'esempio più simile forse è quello delle miniere sulle colline metallifere in toscana, lì, pur non essendoci uno scempio come quello delle foto, ci sono delle aree che sono state utilizzate per separare i minerali dal terreno sterile e aree adibite a discariche per il terreno sterile (che quindi non contiene i metalli o li contiene in quantità ridotta, non sfruttabile). Beh entrambe queste casistiche sono state (o in alcuni casi sono ancora in corso i lavori) bonificate o messe in sicurezza. Se vai a vederle non ti accorgi neanche che prima c'era un'attività mineraria.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 13:46

Allora sto tranquillo, qui da noi è tutto a posto:-P

avatarjunior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 19:36

Il modello di crescita/sviluppo dell'uomo sul pianeta Terra è per certi versi simile al modello di
crescita del... cancro.
Osservare al microscopio come le cellule impazzite si sviluppano e inondino i tessuti ancora sani è mostruosamente simile all'impatto che l'uomo ha sulla Terra. Fino ad ora.

Di certo non ho tracciato io questo paragone bensì menti molto più ferrate e compententi della mia
provenienti dagli ambienti accademici di ricerca medica.

Bello il tuo reportage perchè fa riflettere.

avatarjunior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 21:35

Il Petrolchimico di Porto Marghera, nel quale per me è un vanto avere lavorato venticinque anni, ha speso decine di milioni di euro dagli anni 90 in poi per sanare le criticità ambientali e soddisfare ogni requisito venisse richiesto, finanche i più vessatori. Ciononostante mi rattrista che ancora venga addtato a luogo insalubre, con la conseguenza di avere dato un'ottima scusa alle aziende che lì producevano con profitto di chiudere lasciando a casa centinaia di dipendenti. Inclusa la mia. Depauperando così un patrimonio tecnologico ed umano formidabile.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:16

Concordo, proprio perché conosco molto bene la situazione di quel petrolchimico (e di altri in Italia), i progetti di bonifica realizzati e in corso. Che poi forse non era opportuno, con gli occhi e la mentalità di oggi, realizzarlo lì, a due passi da Venezia, è un altro discorso, ma sino scelte CGE risalgono a quasi 100 anni fa (si, avete letto bebè, quasi 100 anni fa), e la mentalità era ben diversa da oggi.

avatarsenior
inviato il 03 Maggio 2018 ore 23:48

I concetti di orgoglio e vergogna sono molto soggettivi, vi lascio volentieri alle vostre granitiche certezze.

avatarjunior
inviato il 04 Maggio 2018 ore 12:38

Bellissimo questo fotoracconto! Complimenti!

avatarjunior
inviato il 04 Maggio 2018 ore 20:28

OT e qua finisco perchè la perdita del lavoro di mia e di altre duecentotrenta persone emana dolore e rabbia che nessuno e niente mi calmerà mai (non esagero, credetemi), ma non dimentichiamo che Marghera era una palude e negli anni del dopoguerra si riversarono dalle campagne fino a raggiungere, tra Montedison ed indotto, il numero di ventimila. Ed allora le condizioni erano molto peggiori di adesso, ma andava bene perchè dava il lavoro che le campagne non garantivano più. Intere generazioni di professionisti, meccanici, elettricisti si sono sviluppate in provincia di Venezia all'ombra delle ciminiere, tali da far diventare Marghera una univarsità dell'ingegneria. Ed è stato grazie a questo che a cinquantaquattro anni sono riuscito a riciclarmi nella bioraffinazione, ovviamente con contratti T.D. rinnovato già sette volte senza speranza di assunzione stabile ed una prospettiva fino al 2019. Ma per uno che si è salvato molti sono rimasti indietro. Per questo, ogni volta che sento parlare con giudizi così lapidari di Marghera non posso fare a meno di parlare. Ah dimenticavo, ho effettuato sopralluoghi in petrolchimici tedeschi ed inglesi, trovando quelli tedeschi senza ×a e senza lode e quelli inglesi scandalosi. Fine OT e rinnovo i complimenti a Juza, per aver fatto conoscere quella sconcertante realtà

Marcello





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