| inviato il 05 Gennaio 2016 ore 22:37
Oceano Atlantico e Islanda, 5 Gennaio 2016 - Avventura! La nave si è svuotata! Da pochi che eravamo, siamo diventati pochissimi, 14 per la precisione: ieri notte, verso l'una, siamo ripartiti dopo una breve sosta alle Faroe, dove buona parte dei passeggeri ha lasciato la nave. Non che ci fosse molta vita, ma vedere tutti i corridoi, gli ambienti comuni, la mensa, tutto deserto, è una strana sensazione. Non mi lamento: anzi, mi piace l'idea di andare in un posto dove nessuno vuole andare. L'oceano oggi è più cupo che mai; ha un colore ardesia scuro, sovrastato da un cielo plumbeo. Le onde sono meno alte, non si frangono; l'acqua ha l'aspetto di un vetro ruvido.
 Torshavn, la piccola capitale delle Faroe, durante la sosta notturna. In tarda mattinata le nubi si diradano e, assieme al sole, arriva una notizia inaspettata: abbiamo ben cinque ore di anticipo, quindi arriveremo verso le 16 invece che alle 21. Così penso: bene, sbarchiamo, in dieci minuti arriviamo a Egilsstadir, e poi abbiamo tempo in abbondanza per riposarci. Non potrebbe essere andata più diversamente! Poco prima di tornare alle auto, un ragazzo danese ci chiede un passaggio: l'auto è già stracarica, ma... è un'avventura, no? e allora viaggiamo pure un pò scomodi, sali ragazzo! La nostra buona azione ci ripaga presto, anzi prestissimo: visto che ci sono solo otto auto sbarcate, la dogana le controlla tutte, e noi ovviamente siamo oltre il limiti di cibo e alcolici. Proviamo una tattica molto volkswageniana - ammettiamo tutto, colpa nostra, nostra grandissima colpa... ma aimè questo non commuove il solerte doganiere. La terza persona a bordo però significa il permesso per altri 3 kg di provviste e tre bottiglie di vino, così ce la caviamo con una piccola multa... tutto sommato, un piccolo prezzo per tener alta la bandiera della buona cucina :-) La visita alla dogana però ci fa perdere parecchio tempo; sono ormai le 18.30 quando finalmente ci rimettiamo in auto, assieme al nuovo amico che probabilmente avrà pensato di esser finito in macchina con due pazzi contrabbandieri. Nel frattempo, ha cominciato a nevicare...impieghiamo circa 40 minuti per percorrere pochi chilometri, talvolta la visibilità è nulla e procediamo a passo d'uomo, il vento è così forte che fa sbandare l'auto - per fortuna senza conseguenze, visto la ridottissima velocità e la buona tenuta dell'Audi. Talvolta la neve è così alta che l'auto tocca e quasi si blocca, ma alla fine il valoroso V8 ci porta a destinazione: il Birta Guesthouse, una graziosissima casetta con sei camere, tutte ampie, curate e pulitissime. Un paradiso!
 Il primo assaggio di islanda è molto... innevato! :-) Con grande sorpresa, qui ritroviamo uno dei nostri compagni di stanza del traghetto, oltre a una ragazza americana e ad altri due giovanotti. Quale occasione migliore per stappare una bottiglia del vino che ci ha fatto così tanto penare alla dogana? Così la serata vola tra chiacchiere e risate, una compagnia fantastica: ragazzi gioviali, sempre col sorriso sulla bocca e con una storia da raccontare. Queste sono le strade che amo percorrere! |