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Testo e foto by Editore. Pubblicato il 14 Aprile 2014; 49 risposte, 10617 visite.
Risposte e commenti
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Le fotografie sono tecnicamente e naturalisticamente spettacolari e "umanamente" intensissime e struggenti. Penso che il clima estremo e le mandibole delle formiche siano stati un inevitabile ma, alla fine, accettabile sovrapprezzo all'avventura, anche se immagino che tu abbia resistito a "forza di nervi" e di adrenalina agli eventi. Magnifico il racconto: ci hai trasmesso sensazioni incredibili accompagnate da immagini molto belle. Complimenti! A proposito: tua moglie è stata altrettanto fortunata??
Complimenti per le foto e per il racconto. Nei miei viaggi, l'unica cosa che sta al pari con un incontro con i gorilla e' un faccia-a-faccia con una balena. Che voglia di tornarci!
Grazie Maria, Nikki e Blackgrouse! @ Maria, mia moglie è capitata in un gruppo medio, una famiglia di 9 gorilla. Ma il terzo gruppo, quello sulla carta più difficile e con le aspettative più grandi, ha incontrato una piccolissima famiglia di soli 5 gorilla e sono rimasti tutti un po' delusi. Soprattutto perché hanno dovuto camminare tantissimo per trovarli e sono finiti letteralmente divorati dagli insetti.
Bellissimo ed emozionante, esperienza fatta nel 2013, consiglio un paese fantastico con panorami mozzafiato. Uganda da fare ragazzi, andateci non solo per i gorilla!!
Ahhh che ricordi strepitosi ... anche io sono tra le persone fortunate che tra le tante facce dell'Africa ha potuto godere anche dell'incontro con "loro" ... un bel trek nel Virunga N.P. mi ha regalato questa emozione. Concordo con Viaggiatorenotturno, non mi sono sentita in pericolo nè minacciata al confine congolese, non più che in altri paesi dove la presenza di Kalashnikov è massiccia ...sono stata fortunata anche con le voracissime formiche ... a gennaio neanche l'ombra per fortuna! Grazie per il bel racconto Luigi.
Innanzitutto ho ammirato lo scrittore, il fotografo e il viaggiatore, mi sono commosso; un medico mi disse che io non ho bisogno di viaggiare, naturalmente ho dei dubbi, questo viaggio tuttavia non lo farei, è troppo triste, però penso anche che bisognerebbe farlo in tanti, perché non mi viene in mente altra maniera per proteggere queste sfortunate creature. Ho osservato molto i Gorilla allo zoo di Roma molti anni fa e nulla, di ciò che mi è capitato di vedere e di sentire in 75 anni di vita, mi ha colpito nel profondo come i loro sguardi, mi convinsi allora, e ne sono sempre più convinto, visto anche, se per me ce ne fosse stato bisogno, il comportamento da Lei descritto, che i Gorilla sono uomini BUONI e che, ai primordi, furono costretti a nascondersi nelle fitte foreste di pianura e di montagna dove sono sopravvissuti solo grazie alla loro forza. Chissà quanti secoli fa ciò è accaduto ma, se è vero ciò che ho letto, ancora non digeriscono bene ciò che mangiano e soffrono moltissimo di aerofagia. Anche se, quando ho visto l'icona del Gorilla appeso stavo per lasciar perdere, tuttavia non ho voluto fare lo Struzzo, dunque grazie per il suo interessante racconto e complimenti per le sue bellissime foto. Un cordiale saluto. Maurizio
Che sguardo, che occhi! Le espressioni dei primati sono qualcosa di meraviglioso! Specialmente il primo piano mostra uno sguardo fantastico. Mi ha toccato molto questo diario! Complimenti! hai seguito la storia del gorilla Koko?