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Fotografare i paesaggi



 
La fotografia di paesaggio è uno dei campi più difficili della fotografia naturalistica. Non è particolarmente impegnativo imparare gli aspetti tecnici - dopotutto, basta utilizzare il treppiede per avere la massima nitidezza e fare attenzione all'esposizione. Allora perchè la fotografia di paesaggio è così difficile? Serve una visione artistica per creare buone foto, immagini in grado di trasmettere emozioni all'osservatore. Mentre la parte tecnica può essere spiegata, posso solo dare consigli e linee guida di base in merito all'aspetto artistico: sta a voi creare un vostro stile per riprendere foto veramente uniche.
 
 

Uno sguardo alla tecnica

Cominciamo con la parte più semplice. Prima di tutto, quali obiettivi? Anche se si possono scattare ottime foto di paesaggi con qualsiasi obiettivo, i grandangolari sono la scelta migliore. Queste ottiche permettono di catturare la vastità del paesaggio, ed esaltano la prospettiva, dando un senso di profondità alle foto. Se utilizzate una reflex con sensore APS-C, potete acquistare un grandangolare dedicato come il Sigma 8-16mm; per le reflex fullframe, invece, le opzioni vanno dal Sigma 12-24 ai vari Canon, Nikon, Sony 16-35, 14-24, 17-40. Il Sigma 12-24 è eccezionalmente ampio (attualmente è l'ottica grandangolare non-fisheye con l'angolo di campo più vasto), mentre il 14-24 e il 16-35 sono un pò meno grandangolari, ma hanno una migliore qualità ottica, soprattutto negli angoli.  
 
Questo ottiche hanno un diaframma massimo che va dal f/2.8 del Nikkor 14-24 al f/5.6 del 12-24, ma questo non ha molta importanza. Per la fotografia paesaggistica, utilizzerete quasi sempre diaframmi molto chiusi per avere un'ampia profondità di campo: io uso quasi sempre f/11 o f/16 per i paesaggi. Vi consiglio di evitare i diaframmi più chiusi, come f/32, perchè portano a una forte diminuzione della qualità d'immagine a causa della diffrazione, un fenomeno che riduce la nitidezza e il contrasto delle immagini.  
 
Ovviamente, in genere la sensibilità ISO deve essere impostata sulla sensibilità più bassa a disposizione, solitamente ISO 100. Se utilizzate ISO 50, avrete ancora meno rumore nelle ombre, ma perderete 1 stop di gamma dinamica, quindi non consiglio di utilizzarlo in scene che hanno forte contrasto. Alle basse sensibilità, avrete foto quasi completamente prive di grana, con una buona gamma dinamica e nel complesso un'eccellente qualità; potete applicare lo sharpening senza temere di rendere visibile il rumore.  
 
Come si può immaginare, combinando diaframmi chiusi con basse sensibilità di ottengono tempi di scatto lenti. A seconda della luce, si possono avere tempi di scatto di una frazione di secondo - in alcuni casi anche 1/250 o 1/500 - o molti secondi, o addirittura minuti. Non preoccupatevi delle lunghe esposizioni - con le recenti reflex digitali, gli hot pixel (cioè il rumore tipico delle lunghe esposizioni) sono molto ridotti, e si possono scattare anche esposizioni di vari minuti senza problemi.  
 
Se siete seriamente interessati alla fotografia di paesaggio, vi consiglio assolutamente l'acquisto del treppiede. Il treppiede è essenziale per scattare foto nitide e ricche di dettaglio, in particolare con i tempi di scatto lenti tipici della fotografia di paesaggi. Inoltre, permette di comporre attentamente la foto, e dà più tempo per riflettere sulla composizione e sugli aspetti tecnici. Col treppiede si possono usare tecniche particolari che permettono di scattare foto altrimenti impossibili: per le albe e i tramonti, scatto spesso due foto della stessa scena, una esposta per il cielo e una per il primo piano, e le unisco al computer per creare un'unica immagine con un'ampia gamma dinamica. Se scattassi a mano libera, sarebbe impossibile ottenere due foto perfettamente identiche della stessa composizione.  
 
Vi consiglio di evitare i filtri, con l'eccezione del polarizzatore. I filtri UV e "protettivi" sono inutili (anzi, possono diminuire la qualità d'immagine, riducendo la nitidezza e aumentando il rischi di flare), e i filtri artistici possono essere replicati - con risultati molto migliori e un maggiore controllo - utilizzando Photoshop.
 
 

La luce e l'atmosfera

La luce è l'elemento essenziale della fotografia di paesaggio. Una buona luce può trasformare un soggetto poco interessante in un posto fantastico e, viceversa, una luce sbagliata può rovinare anche i soggetti più belli. Una giornata di sole intenso, con un cielo senza nuvole, è una delle peggiori condizioni di luce che posso immaginare - ironicamente, molti principianti la considerano eccellente. La buona luce non è la forte luce di mezzogiorno: la luce migliore è ai margini della giornata. All'alba o al tramonto, c'è una luce cala e diffusa, che sembra accarezzare il paesaggi. Le ombre sono chiare, e i colori sono caldi, intensi e molto piacevoli alla vista.  
 
Bisogna alzarsi presto e andare a dormire tardi per riprendere i paesaggi in questa luce - ma i risultati ripagano degli sforzi. Quando possibile, faccio escursioni di 3/4 giorni, e monto la tenda in punti panoramici, o dormo in bivacchi posti nelle aree più belle della zona che sto visitando. In alcuni casi, si possono scattare foto fantastiche anche prima dell'alba - è possibile fotografare i paesaggi anche di notte. Quando possibile, vi consiglio di includere la luna o il cielo stellato, che aggiungono molto alle foto. I villaggi e i paesi sono particolarmente belli di notte: poche luci nell'oscurità creano immagini veramente uniche.


 
A sinistra: la calda, delicata luce dell'alba o del tramonto aggiunge un qualcosa in più alle foto. A destra: in condizioni di luce non ideale, potete provare la conversione in bianco e nero: a volte immagini che apparivano smorte a colori diventano ottime in BN.
 
Se non avete la possibilità di attendere l'alba o il tramonto, e dovete scattare durante le ore centrali del giorni, ci sono varie "strategie" per ottenere il meglio dalla luce tutt'altro che ideale. Se il cielo è blu e senza nuvole, cercate di inquadrarne il meno possibile. Se il cielo è interessante, invece, potete cercare di includerlo come parte della composizione. Un filtro polarizzatore, in questo caso, aiuta ad aumentare il contrasto con le nuvole, e rende più intenso il blu del cielo.  
 
Se c'è un soggetto in primo piano (per esempio, una persona), potete cercare di ridurre il contrasto e illuminare le ombre con il fill-flash; i flash professionali, come il Canon 580EX, coprono anche l'inquadratura dei supergrandangolari, fino al 14mm (su reflex fullframe). Un'altra possibilità è convertire la foto in bianco e nero. In B/N, anche foto scattate in pessima luce possono apparire ottime, ma non tutte le immagini possono essere convertite in B/N con buoni risultati. Le foto più adatte sono quelle ricche di texture, linee ed elementi grafici; altre foto, invece, possono apparire "piatte" quando convertite in bianco e nero. Per ottenere il meglio, vi consiglio di utilizzare lo strumento "Black and White" di Photoshop, invece di togliere la saturazione: il primo dà un controllo molto più flessibile e creativo sulla conversione.  
 
Albe, tramonti, notte e giorno non sono le uniche situazioni in cui si può fotografare. Quando il cielo è coperto, o addirittura sotto la pioggia battente, si possono scattare foto eccellenti. Le nuvole e il cielo tempestoso creano un'affascinante atmosfera, che risulta in foto di paesaggi molto diverse dalle classiche vedute "turistiche". Non preoccupatevi di fotografare anche sotto pioggia o neve - con un pò di attenzione, non ci sono grandi rischi; potete anche proteggere la reflex con un sacchetto di plastica trasparente.
 
 

Regola dei terzi e eccezioni

Una buona composizione è fondamentale nella fotografia di paesaggio, ma è la cosa più difficile da imparare. Ci sono alcune "regole" che aiutano a migliorare la composizione, ma dovete sviluppare la vostra visione artistica per creare immagini uniche. L'errore più comune dei principianti è inquadrare l'orizzonte esattamente al centro dell'immagine. In genere, il risultato è un'immagine statica e poco bilanciata: il primo passo per migliorare la composizione è inquadrare il paesaggio secondo la "regola dei terzi." Che cosa significa? E' molto semplice: immaginate di dividere l'inquadratura in "terzi". Potete inquadrare la foto con 1/3 di primo piano e 2/3 di cielo, oppure con 2/3 di primo piano e 1/3 di cielo: in altre parole, dovete creare composizioni asimmetriche.  
 
Le foto seguenti sono alcuni esempi di immagini composte con e senza la regola dei terzi. La scelta di includere più primo piano o più cielo non è arbitraria - bisogna analizzare la scena, e decidere quale area del paesaggio si vuole rendere protagonista della foto.


 
A sinistra: questa foto è stata composta secondo la "regola dei terzi": due terzi della foto sono primo piano, e solo un terzo è occupato dal cielo. A destra: questa scena ha una forte simmetria, quindi ho preferito una composizione centrata.
 
Ovviamente, la regola dei terzi non è la soluzione perfetta per ogni foto. Se il soggetto ha un'evidente simmetria, otterrete i migliori risultati mettendo la linea di simmetria al centro dell'immagine. Il più comune "soggetto simmetrico" sono i riflessi: in questo caso mettere la linea dell'orizzonte al centro crea una composizione bilanciata, e la simmetria rafforza l'immagine. Oltre ai riflessi, molte costruzioni ed edifici hanno simmetrie ed elementi grafici. Osservate con attenzione il soggetto da diverse angolazioni per trovare la composizione più attraente.
 
 

Primo piano e prospettiva



 
Uno dei modi più efficaci per creare una composizione d'effetto è fotografare con un grandangolare e inquadrare qualcosa in primissimo piano: un fiore, una roccia, o un qualche altro oggetto interessante. L'oggetto in primo piano, insieme alla prospettiva esagerata dei grandangolari, crea un senso di profondità e "tridimensionalità." La foto qui sopra è un buon esempio. Le rocce in primo piano erano a pochi centimetri dall'obiettivo (un grandangolare 12mm), mentre le colline nello sfondo erano distanti centinaia di metri. Ho usato un diaframma molto chiuso, f/16, per avere tutto nitidamente a fuoco.  
 
Nella fotografia paesaggistica, bisognerebbe usare sempre la messa a fuoco manuale, e quando utilizzate i grandangolari per inquadrare un soggetto in primissimo piano, la messa a fuoco manuale è ancora più importante. In genere, metto a fuoco su 1-1.5 metri quando l'oggetto più vicino è a pochi centimetri dalla lente, oppure a 2-3 metri quando l'oggetto più vicino è a 50-70 centimetri. Chiudi il diaframma a f/16 e scatto la foto: in genere, la profondità di campo è sufficiente per avere tutto a fuoco, e anche nel caso che gli oggetti più vicini alla lente fossero leggermente sfocati, non bisogna preoccuparsi perchè questo non detrae molto dalla foto. Vi consiglio di evitare f/22 e f/32 a meno che non sia strettamente necessario, dato che questi diaframmi riducono la qualità d'immagina (nitidezza e contrasto) a causa della diffrazione.  
 
Se vi specializzate nella fotografia di paesaggio, potreste prendere in considerazione un obiettivo tilt and shift, come il Canon EF 24mm f/3.5 TS-E o il 17mm TS-E. Il decentramento permette di evitare le linee convergenti quando si fotografa qualcosa con una prospettiva "dal basso all'alto". Il basculaggio permette di controllare la profondità di campo: inclinando l'obiettivo in modo che sia parallelo al soggetto, si può aumentare la profondità (molto utile per i paesaggi, quando volete una foto nitida dal primo piano allo sfondo). Potete utilizzare questa ottica anche in modo creativo, inclinando l'obiettivo nella direzione opposta rispetto al soggetto: la profondità di campo diventa incredibilmente limitata, e permette di creare foto molto originali.  
 
Fate attenzione alle gambe del treppiede: con i super-grandangolari, è facile includere elementi non desiderati, in particolare quando si fotografa vicino al suolo e le gambe del treppiede sono aperte il più possibile. Con i fisheye, spesso è impossibile evitare il treppiede nella composizione, e deve quindi essere clonato in fase di elaborazione.
 
 

Altri elementi compositivi: linee guida, diagonali e texture



 
A sinistra: questa foto mostra sia l'uso delle diagonali che delle "linee portanti". A destra: la sabbia spesso crea una texture affascinante.
 
Ci sono molti elementi in natura che aiutano a creare composizioni d'effetto: le diagonali sono uno dei più importanti. Potete utilizzare le linee diagonali per guidare l'occhio verso il soggetto, o per creare elementi grafici e simmetrie. Se osservate con attenzione il paesaggio, noterete che ci sono sia diagonali "esplicite" (come il fianco di una montagna) che diagonali "implicite" (per esempio, una serie di oggetti posti in diagonale). Potete inquadrare le diagonali come preferite, ma in genere non dovrebbe intersecare gli angoli dell'immagine, altrimenti la foto ha un aspetto un pò troppo "studiato."  
 
In alcuni casi non servono le diagonali per creare "linee guida": anche una curva o una linea diritta possono essere utilizzate per guidare l'osservatore attraverso l'inquadratura. Strade e sentieri sono un'eccellente esempio di linee guida per la vostra composizione, in particolare quando fotografate con un grandangolare e la strada è in primo piano. Curve a "S", "Z" o "V", e altri elementi grafici, aiutano a creare buone composizioni. Quando osservate il paesaggio, fate attenzione a queste linee e forme, e cercate di sfruttarle nella composizione. I pattern (forme ripetute) e le texture sono altri elementi per la composizione. E' difficile osservare pattern in natura, mentre si possono trovare spesso delle texture: la sabbia, la corteccia di un albero, la roccia e molti altri soggetti hanno interessanti texture.
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