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Ritorno all'analogico..ha senso?


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avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:42

per pensare di più quando si scatta con il digitale basta mettere nella macchina una scheda da 1 giga ( o 4 al max)

e avendo poco spazio... uno pensa di più a ciò che scatta e a come lo scatta...

io ho una xt1 e se le affianco la nikon Fm3 che ho a casa... le differenze sono poche.. ghiere tempi diaframmi ecc..

quindi si può tranquillamente usare una digitale e scattare come se fosse un'analogica, poi si spegne la funzione che ti da già lo scatto come si presenterà... se poi come ha scritto qualcun'altro.. disattivi il monitor.. e scopri cosa e come lo hai scattato solo a casa..


avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 11:46

Concordo sulla necessità di elementi materiali da maneggiare e fruire. Senza togliere nulla al "virtuale", che è un elemento importante di progresso in quanto estensione delle proprie capacità immaginifiche, il troppo stroppia.
Anche solo stampare le proprie fotografie ti ri-proietta in un mondo differente: puoi prendere la stampa, incorniciarla, portarla fuori casa e farla vedere agli amici, regalarla o venderla, toccarla, ritagliarla. Con le forbici, quelle vere.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:03

Perché sia considerato difficile e limitante condividere foto stampate mi sfugge.

Perchè ormai siamo sempre tutti di fretta, siamo sempre più incasinati, sempre meno tempo per riuscire ad organizzare un "evento" come lo descrivi tu. Ne consegue che la condivisione lampo e senza problemi di distanze di oggi capita a fagiolo.

Molto triste in effetti.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:05

Socrate, molto vero.. io ci provo spesso con la 5D (che con lo schermo che ha la preview serve comunque a poco), ma nella mia testa è difficile dimenticare che ogni scatto non è una spesa fisica per lo sviluppo o del tempo extra da dedicare al risultato.

Le digitali di tentano.. ;-)

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:12

purtroppo non si riesce mai a non esagerare, neanche quando si fa del tutto per dare del credito a questa storia dell'analogico che dovrebbe sopprimere il digitale.
Basta girare su questo sito e vedere quante foto ci sono, moltissime sono foto degne di tutto rispetto, per avere lo stesso numero di foto stampate e lo stesso numero di persone che possono vederle e commentarle bisognerebbe affittare tutta l'Università La Sapienza e sistemare una coda di pullman che da Via Tiburtina arriva fino a Tivoli.
Può bastare?

Personalmente ho partecipato ai tempi dell'analogico (forzato, perchè il digitale non esisteva) alla attività dei circoli fotografici e alle mostre che di tanto in tanto si organizzavano (quella era la condivisione a quel tempo) beh ripeto che era difficile e limitante sia come numero di occasioni di confronto, sia come numero di fotografi partecipanti, sia come numero di visitatori, sia come..... tutto.

Per ultimo vorrei ripetere (fino allo sfinimento) che nessuno vieta a nessuno di organizzarsi come "si faceva una volta" , questa diatriba semplicemente non esiste, il tempo passa e le cose che abbiamo amato invecchiano, una cosa è una pacata discussione ed un'altra rimpiangere "il bel tempo che fu" che non tornerà mai a meno di catastrofe nucleare.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:15

Da un po di tempo sto pensando di ripristinsre semplicemente l'album di famiglia cartaceo. Ripresa digitale e stampa di cio che si vuole conservare.
Le eventuali mostre poi sono ancora un altra cosa.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:15

Diciamo anche che certe proiezioni di diapositive erano un supplizio...

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:19

Gaga io ho casa piena di foto stampate, i primi album sono ancora quelli "analogici" (dal 1970 al 1990) che convivono con le stampe provenienti da riprese"digitali" (da allora fino ai giorni nostri) e non litigano mai, convivono senza alcun problema.
Le mie stampe sono un incubo per tutti i parenti e amici cui le regalo in continuazione, oggi come allora.

Ho anche moltissimi vinili e anch'essi convivono con CD originali e con CD-R con musica scaricata dalla rete.

Potrei continuare ma la pianto qui, il passato non si cancella, è la nostra storia ma è .... passato e non tutto quello che viene dopo fa così schifo.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:31

Basta girare su questo sito e vedere quante foto ci sono, moltissime sono foto degne di tutto rispetto, per avere lo stesso numero di foto stampate e lo stesso numero di persone che possono vederle e commentarle bisognerebbe affittare tutta l'Università La Sapienza e sistemare una coda di pullman che da Via Tiburtina arriva fino a Tivoli.
Può bastare?


Peppe, io mi riferivo alla condivisione tra amici e parenti. Io per un po' ho inserito le mie foto nei forum dopo averle digitalizzate con scanner, ora non le inserisco più in rete per vari motivi, non mi interessa farlo ma se volessi farlo potrei farlo comunque previa scansione.
Il mio punto era un altro e cioè che si è persa del tutto la condivisione insieme (proiezione, album, ma anche i raccoglitori plastificati per foto 10x15 che ti davano al laboratorio) ad amici e parenti, cosa di cui ho un bel ricordo e che secondo me, per i miei gusti, non è paragonabile all'invio delle foto via email o alla visione su un monitor, di corsa (perché molti, la maggior parte, non si degnano neanche di fare un minimo di selezione e quindi le foto sono centinaia) di foto tutte uguali, a volte neanche girate nel verso giusto Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:34

molti, la maggior parte, non si degnano neanche di fare un minimo di selezione e quindi le foto sono centinaia

Questo è il limite principale del digitale e della condivisione in rete.

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:40

caro Diebu si sono perse tantissime abitudini di una volta e sono state acquisite tante abitudini diverse, ma questo ha ben poco a che fare con la fotografia "analogica" o "digitale".



avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 12:54

Personalmente ho partecipato ai tempi dell'analogico (forzato, perchè il digitale non esisteva) alla attività dei circoli fotografici e alle mostre che di tanto in tanto si organizzavano (quella era la condivisione a quel tempo) beh ripeto che era difficile e limitante sia come numero di occasioni di confronto, sia come numero di fotografi partecipanti, sia come numero di visitatori, sia come..... tutto.


Caro Peppe ... hai perfettamente ragione.
Però dimentichi un piccolo particolare: è vero, allora potevi condividere le tue opinioni e discutere delle tue fotografie con una platea assai limitata, mentre oggi invece è una platea virtualmente infinita, però questa condivisione veniva fatta con persone vere, persone in carne e ossa, persone con le quali potevi fisicamente entrare in contatto ... insomma persone che potevi guardare in faccia mentre ora, se ti va bene, al massimo puoi guardare un avatar.

C'è una differenza abissale dai ... soprattutto in considerazione del fatto che gli esseri umani non sono solitari come gli orsi o gli eremiti ... sono animali sociali!

avatarsupporter
inviato il 12 Settembre 2017 ore 13:07

le persone con cui posso dibattere oggi sono persone VERE , anche qui continua la confusione con il mezzo utilizzato, il computer è solo un mezzo che mi permette di dibattere con persone assolutamente VERE, non ci sono robot dall'altra parte.
Tutti possono assistere o partecipare ad estenuanti ed interessantissimi dibattiti che non finiscono mai (solo dopo 15 pagine ma poi riprendono) e che durano diversi giorni, posso lasciare una discussione ad un certo punto (come questa per esempio) e quando mi viene in mente un'altra cosa la scrivo, anche il giorno dopo, vorrei proprio vedere di riconvocare una riunione subito il giorno dopo.
Ci si arrabbia, si litiga, si condivide, e queste sono caratteristiche squisitamente umane, di virtuale non c'è nulla.

Avere mezzi di questo tipo a disposizione è abissalmente superiore, per numero di partecipanti e frequenza e durata ed anche qualità (a volte ci si documenta e si postano esempi e link ad articoli) a piccole e limitate nel tempo riunioni con persone fisiche.
Riunioni con persone fisiche, o meglio, fisicamente presenti, nessuno (anche in questo caso) vieta a nessuno di continuare a farle.

Cari amici vi inviterei ad una riflessione ulteriore perchè mi pare che siamo completamente fuori strada.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 13:19

Occhio che anni fa la cultura fotografica, tecnica ed artistica, diffusa nei fotoamatori era MOLTO maggiore, era molto più valida di adesso, i fotoamatori erano, mediamente, molto più colti dei fotoamatori attuali.

Oggi si è diffusa la fotografia nella massa e mentre un tempo TUTTI i fotoamatori stampavano, oggi praticamente nessuno, percentualmente parlando, nessuno stampa, e con la stampa si impara moltissimo: bagaglio tecnico perso oggi.

A complicare le cose c'è il fatto che il digitale, tecnicamente, è più difficile, molto più difficile della pellicola, e questo ha portato, semplicemente, ad un ignoranza gretta e diffusissima nei fotoamatori, e l'ignoranza si è estesa alla parte artistica.

A questo va aggiunto il fatto che, vista l'ignoranza diffusa, molta gente non accetta più il "dialogo", fotograficamente parlando, con altri fotografi e dunque rifuggono contatti reali e mettono le immagini sul web, tanto lì c'è del pattume ed un pattume di più o dimeno non fa notizia e nessuno è responsabile, vis a vis, del pattume che fa, tanto non c'è più il vis a vis, è virtuale.

Questo approccio ha portato al prolificare dell'ignoranza e con essa la spazzatura, oggi c'è gente che non ha MAI visto una bella stampa anche se fa fotografia da anni, e dunque non sa riconoscere il pattume dalla roba buona.

avatarsenior
inviato il 12 Settembre 2017 ore 13:35

A proposito: per quanto mi dispiaccia ammetterlo io tutto questo fervore intorno alla fotografia chimica, tutto questo revival delle pellicole anche con l'introduzione di nuove emulsioni (annunciate ma a tutt'oggi solo virtuali) sinceramente non lo vedo, ci sarà pure, non lo discuto, ma francamente credo sia sotto gli occhi di tutti il fatto (triste ... ma tant'è) che la pellicola, seppure certamente non morirà, allo stesso modo non potrà sperare in altro che non sia una presenza limitata, molto, molto limitata insomma nel vasto panorama mondiale dell'arte fotografica, e anche solo dell'hobby.

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