| inviato il 26 Settembre 2016 ore 10:44
“ E' inutile lottare per mettere a fuoco una foto da cestinare „ Da scolpire sul marmo. E spesso non la si cestina nemmeno perché si è fatto "fatica" ad ottenerla... |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 10:47
Diciamo, Leo, che bisogna perlomeno aver preso la patente, poi per diventare pilota di rally non c'è trucco o filosofeggiar che tenga, l'unica è piazzarsi su uno sterrato e spingere. |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 10:51
ma quale patente? nella foto, pittura, scultura...non c'é patente, c'é l'urgenza creativa che ti spinge a tentare tutto per esprimerti (anche con mezzi tecnici limitati...vedi Mondrian) ...se hai qualcosa da dire, se no é meglio tacersi |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 10:51
Ieri a Venezia con la macchina sul petto ( fotocamera, non automobile ) mi sono collegato in wifi dal cellulare, ho mosso la pancia fino a che ho trovato l'inquadratura, ho toccato lo schermo sul punto di maf....fatta la foto. Questa e' una tecnica, e per questa basta la carta di credito. Nella street la tecnica sfocia nella capacita' di vedere, il gusto, l' intuito e la velocita' di esecuzione.... (mi sembra "Amici Miei") E queste, sto ancora cercando dove si comprano.... |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 11:09
“ Ieri a Venezia con la macchina sul petto „ la street è una fotografia sessista, pensati una "quarta" di "petto" con la macchina che dindola, micromosso in agguato! sei stato a vedere la manifestazione grandi navi? C'erano 1000 opportunità, giocolieri, coerografie varie... io ero li di passaggio con la "banda al seguito" e la coolpix in tasca, penso di non aver portato a casa nulla di buono....ma forse oggi guardo meglio... Ciao rob |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 11:24
Allora ne ho perse 1000 !!! ...Quarta...? 200 mm.,..... lasciamo perdere che e' meglio !! |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 11:37
Personalmente credo che le cose tecniche e quelle di altra natura, in fotografia, sono sempre collegate, inevitabilmente. Sempre, come doverosa premessa, tralasciando l'uso dedicato a portare a casa la pagnotta, dove ovviamente il fine è il generatore di tutto (entro certi limiti). Spesso si sostiene che quello che conta è il "risultato finale". Io credo che non sia vero. Non sempre e non per tutti perlomeno. Viviamo un'epoca fortemente utilitaristica, dove tutto deve "servire": ecco, io credo che invece, nel territorio delle passioni, nella sfera creativa della nostra vita (fotografia o altro non importa), il "fine" non sia affatto la cosa più importante. Credo molto più nel "percorso", nella bellezza del viaggio e nelle ricchezze che il viaggio comporta. E spesso chi ottiene i risultati migliori proprio da lì è partito, per quel che mi pare. Sia tra i "grandi" che fra tanti normalissimi fotoamatori. Scatto col mirino o con la pancia, per esempio... Io non mi sono espresso prima (e non lo farei nemmeno adesso se non per portare un concetto generale) perchè credo che tutto ciò che non è reato è lecito, e va considerato con dignità. Sono distante anni luce da quelli che dicono che "si deve fare così", o che considerano "meno fotografi" quelli che non fanno come loro, in qualsiasi senso. Ma a livello personale, cioè di scelta mia, per me, io voglio scattare guardando nel mirino. E se mi fa perdere uno scatto, pace. Non perchè sia meglio, più giusto, più qualificante o che... solo perchè, per me, è una parte costitutiva fondamentale della fotografia. Come altre cose lo sono. Ripeto, come approccio personale Per questo, soggetti, tecniche, espressioni concettuali e formali, a mio avviso, sono imprescindibilmente uniti. Come qualcuno ha detto mi pare, i fondamentali della fotografia sono quelli: non tanti, e non difficili da apprendere. Poi, come mettere insieme le cose e farne uso, in funzione dei nostri desideri, bisogni, esigenze comunicative e di appagamento, è del tutto una questione soggettiva. |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:05
Come sempre molto interessanti e ben scritti i tuoi interventi Francesco :) |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:14
“ Personalmente credo che le cose tecniche e quelle di altra natura, in fotografia, sono sempre collegate, inevitabilmente. „ é vero, ed é cosi da sempre, e in tutte le arti PS t'immagini Jimi Hendrix senza chitarra elettrica? |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:15
Ci son mille cose di cui discutere sulla Street, e io ho parecchi materiale che è in attesa di essere condiviso. Che ne dite di aprire una sezione apposita? |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:32
Jimi Hendrix sarebbe rimasto Hendrix anche con un badile amplificato. Ergo conta solo chi sta dietro la macchina. Non la macchina |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:37
posso non crederci?...parlo di Hendrix..poi parlavo dell'invenzione dell'amplificazione elettronica giustamente, e di tutti gli effetti che permette, distorsione, larsen, wa, wa, ecc...in foto, la Street é stata possibile dal momento che hanno inventato i film 400 asa |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:43
“ Jimi Hendrix sarebbe rimasto Hendrix anche con un badile amplificato. Ergo conta solo chi sta dietro la macchina. Non la macchina „ Hai ragione Arco. Ma il punto di osservazione è un altro, in questo contesto di ragionamento... Ovvero, è chiaro che un grande musicista è grande con tutto, ma è altrettanto vero che comunque in genere "sceglie" il suo strumento. O uno per la vita, o cambiandolo nel tempo. Pensa solo a quanto, di solito, un violinista è legato a quel particolare violino. Per cui possiamo dire due cose: La prima, quella che dici tu. La seconda, che proprio chi è più evoluto tende a curarsi che lo strumento sia quello che sente più suo (o più adatto). Le cose non sono in contrasto |
| inviato il 26 Settembre 2016 ore 12:46
Mi piace dove sta andando a parare il discorso. Ci siamo spostati dalla tecnica, approdando alla considerazione che non esistono vincoli se non quelli che ci poniamo noi stessi, alla "visione" se mi passate il termine. A proposito di visione, credo che il risultato finale dello scatto oggi sia inevitabilmente legato alla postproduzione che scegliamo di fare. Ho notato che i maggiori autori di street qui sul forum, nonchè alcuni dei miei preferiti, si differenziano per uno stile ben identificabile di elaborazione dell'immagine. Premesso che non sono un fan delle grandi interventi in post, e premesso che lo scatto in partenza abbia già la sua forza... Pensate che sia l'editing dell'immagine il vero fattore di differenza nell'era digitale? Ops... siamo arrivati a 15 pagine |
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